Vorrei attivare la vostra attenzione su due aspetti dell’accordo raggiunto al consiglio europeo
di LUCA MANZONI (FSI-Riconquistare l’Italia Milano)
Il primo è che a decidere sull’erogazione o meno dei prestiti in relazione all’uso che il paese destinatario vuole fare dei fondi non saranno la Commissione Europea o il Parlamento Europeo, ma il Consiglio Europeo. In altre parole, è l’ennesimo passo nella direzione del trasferimento del potere decisionale dagli organi collegiali (ovvero quelli che “simulano” il funzionamento della UE come se fosse uno stato federale, con il parlamento eletto con elezioni europee in cui il voto di ogni singolo cittadino europeo ha lo stesso valore e la Commissione che viene insediata dal Parlamento e dovrebbe idealmente rappresentare il potere esecutivo) agli organi intergovernativi (Consiglio Europeo, Consiglio dell’Unione Europea ed Eurogruppo), ovvero quelli che vedono un rappresentante per ogni paese, in cui quindi il voto del rappresentante di uno staterello da 5 milioni di abitanti (ad esempio la Finlandia) conta come quello del rappresentante di uno Stato da 60 milioni di abitanti (ad esempio l’Italia).
Questo non deve sorprendere, più entrerà in crisi e continuerà a disgregarsi quell’incubo distopico chiamato Unione Europea, più ciascuno stato nazionale vorrà cautelare al meglio i propri interessi nazionali, in particolare i paesi più piccoli, e di questo gli europeisti dovrebbero essere i primi a preoccuparsi. In ogni caso, la stortura della democrazia è evidente: nei fatti, il voto di un elettore finlandese (o di un altro piccolo paese) conta più di quello di un elettore italiano (o di un altro paese popoloso), perché 5 milioni di finlandesi hanno lo stesso potere decisionale di 60 milioni di italiani.
Il secondo punto è che molti cantano vittoria perché il fatto che le decisioni sull’erogazione dei prestiti da parte del Consiglio Europeo richiederanno la maggioranza qualificata dei paesi membri, ovvero il voto di 15 paesi su 27, disinnescherebbe le pretese di veto dei cosiddetti “paesi frugali”, che sono solo 5. Ora, a parte l’ovvia considerazione che le alleanze e quindi il peso degli schieramenti possono variare in qualsiasi momento, ma soprattutto il diavolo sta nei dettagli, e precisamente in questo capoverso degli accordi:
“Qualora, in via eccezionale, uno o più Stati membri ritengano che vi siano gravi scostamenti dal soddisfacente conseguimento dei pertinenti target intermedi e finali, possono chiedere che il presidente del Consiglio europeo rinvii la questione al successivo Consiglio europeo.
La Commissione adotta un decisione sulla valutazione del soddisfacente conseguimento dei pertinenti target intermedi e finali e sull’approvazione dei pagamenti secondo la procedura d’esame.
In caso di rinvio della questione al Consiglio europeo, la Commissione non prenderà alcuna decisione relativa al soddisfacente conseguimento dei target intermedi e finali e all’approvazione dei pagamenti fino a quando il prossimo Consiglio europeo non avrà discusso la questione in maniera esaustiva. Di norma, tale processo non dovrà richiedere più di tre mesi dal momento in cui la Commissione ha chiesto il parere del comitato economico e finanziario e sarà conforme all’articolo 17 TUE e all’articolo 317 TFUE”
In pratica, un singolo paese può avanzare dei dubbi sulla conformità dell’utilizzo dei fondi da parte del paese beneficiario, ed ottenere la sospensione immediata dei pagamenti. Da quel momento il Consiglio Europeo ha tre mesi per riunirsi e decidere sulla correttezza o meno dell’eccezione sollevata. Tre mesi in cui il paese debitore, bollato come “presunto inadempiente”, sarebbe letteralmente fatto a pezzi dai mercati, con il suo spread che va alle stelle. Questo è un veto de facto, se non de iure, un potere ricattatorio enorme che l’Olanda o qualsiasi altro paese potrebbe utilizzare a piacimento.
È come se fossimo nel 1788 quindi con notabili contabili e caste privilegiate che comandano e impongono decisioni sulla testa di tutti gli altri sudditi Che non solo non hanno nessun potere decisionale perché viene sistematicamente bloccato la votazione come per l’Italia nell’ultimi anni ma vengono anche tacciati di fascismo o di qualunque altra cosa pur di zittirli… C’e’ di buono che dopo il 1788 arriva il 1789…