Volantinaggio del 21/07/20 al Mercato di Torre Spaccata
Alle 11:00 di martedì 21 luglio 2020, i soci Guido Carlomagno, Federico Musso e il sottoscritto, si sono incontrati al mercato autogestito di Torrespaccata, quartiere di Roma est.
Abbiamo distribuito volantini ai commercianti del mercato, fermandoci a parlare con loro. Sono stati per lo più aperti e con alcuni ci siamo fermati a parlare per un po’.
Un luogo comune tristemente diffuso è che nulla possa essere fatto, perché l’animo umano è corruttibile (e se si discute abbastanza a lungo, si scopre che gli italiani sono più umani degli altri sotto questo profilo). La sfiducia più diffusa non è nella politica. La sfiducia nella politica è solo una manifestazione di una sfiducia più profonda, quella nella possibilità di perseguire un fine morale.
Come è possibile ciò se a livello pratico quotidiano non può essere certo stata abbandonata questa fiducia? Abbiamo a che fare con una sfiducia nella possibilità di perseguire un fine morale che si manifesta in modo eminente nel pubblico. Sembrerebbe che l’italiano si vergogni di ammettere pubblicamente che vuole il bene, e che gli paia più consono alla vita pubblica il proclamarsi disilluso e pessimista. Indagare le ragioni culturali a fondamento di questa vergogna è certamente qualcosa che sarebbe importante fare.
Per quel che riguarda la militanza concreta invece, è importante essere preparati a rispondere nel modo corretto all’espressione di questa posizione. Una possibile soluzione è quella di affrontare questa declamazione di pessimismo cosmico come una sfida. Dobbiamo pensare che l’italiano voglia vivere pubblicamente il suo sentimento morale ma che prima di farlo voglia mettere alla prova il partito, chiedendogli di dimostrarsi in grado di superare il pessimismo come tesi reale. Questo è un segnale di intelligenza comune: il candidato opportunista non sa vincere il pessimismo, perché anche egli è pessimista. Solo il militante che milita per dovere, non per opportunità, può spiegare le ragioni del superamento del pessimismo e dell’immobilismo. Così l’italiano che esprime la sua posizione di pessimismo, sta usando questa azione per distinguere l’opportunista dal politico. Non è necessaria una dimostrazione logica per rispondere, basta trasmettere con ragioni, anche personali, il sentimento del superamento del nichilismo. L’interlocutore non sempre risponderà con entusiasmo, ma capirà. Chi gli sta intorno, vedendo la passione del militante, riconosce il senso di ciò che sosteniamo.
Dopo una conversazione con un signore che si era detto disilluso, il socio Guido Carlomagno ha difeso con passione la possibilità e la necessità di cambiare le cose, sostenendo l’esistenza di un passato migliore nella Prima Repubblica (argomento per la possibilità) e la necessità di uscire dall’Unione Europea a qualunque costo perché non c’è fine al peggio (argomento per la necessità). L’interlocutore di Guido non gli ha concesso la ragione ma lo ha stimato. Un mercante, che assisteva, si è detto d’accordo e ha ringraziato per l’impegno che ci mettiamo e ci ha promesso sostegno, raccontandoci del mercato di Torrespaccata. In poche ore si sarebbe svolto un incontro con un avvocato per chiarire un problema con il municipio. Il mercato ha bisogno di una ristrutturazione per 400.000€, ma di questi ne sono stati stanziati solo 200.000€. La paura dei commercianti, i quali gestiscono il mercato in autonomia, è che i lavori partano, si blocchino per mancanza di fondi e il mercato rimanga chiuso.
È stata una mattina importante, che ci ha fatto conoscere una piccola realtà attiva, con la quale coltiveremo i rapporti.
Marco Di Croce, FSI-Roma
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