di STEFANO ROSATI (FSI-Riconquistare l’Italia Rieti)
La forma di governo delle Regioni fatta con le riforme del 1999 e 2003 è un unicum a livello mondiale. Tre elementi notevoli:
1) il Presidente della Giunta (cd. governatore), capo dell’esecutivo, viene eletto contestualmente al consiglio regionale, che è l’organo assembleare (le elezioni devono tenersi lo stesso giorno);
2) è previsto un rilevantissimo premio di maggioranza (20% dei seggi) per la lista collegata al candidato presidente vincitore. Il premio lo prende non la lista che ha preso più voti popolari ma quella collegata al presidente eletto; cioè la composizione dell’organo assembleare è determinata pesantemente in funzione dell’organo esecutivo!
3) Se il capo dell’esecutivo si dimette o addirittura semplicemente muore (caso Santelli in Calabria) deve tornarsi al voto anche per l’organo assembleare (stanno insieme, cadono insieme).
Basta leggere i 3 punti per capire che l’organo assembleare è completamente subordinato, asservito, al capo dell’esecutivo (che ha poteri di vita e di morte anche sulla giunta). L’organo assembleare addirittura dipende per la sua sopravvivenza dal capo dell’esecutivo. La semplice morte del capo dell’esecutivo regionale travolge un altro organo (il consiglio regionale) che pure ha una sua autonoma legittimazione popolare. Questo non succede nemmeno nelle monarchie costituzionali.
Nemmeno nei sistemi presidenziali puri, tipo gli Stati Uniti, assistiamo a tanta svalutazione del principio di rappresentatività a favore della stabilità. La follia del sistema emerge quando devono ripetersi le elezioni per tutti e due gli organi a pochi mesi dall’insediamento del Governatore, come per la Calabria. Una spesa enorme e inutile in un Paese che ha tagliato la rappresentanza popolare del 33% per risparmiare un caffè. Pensate se, per sventura morisse anche il nuovo presidente e poi quello nuovo ancora. Moltiplicatelo per 20 (il numero delle regioni). Una follia. Regole simili valgono per la forma di Governo comunale e si vorrebbero introdurre a livello statale. L’isteria riformatrice diviene bulimica.
Morra, il grillino di turno, da bravo moralista, cinico e poco competente, ormai completamente piddinizzato, non critica questo sistema antidemocratico, autoritario, irrazionale ma dà la colpa agli elettori che hanno scelto una persona malata. Chapeau! Finita la pandemia il sistema regionale (il famoso titolo V) andrebbe totalmente smantellato e ridemocratizzato. Tornando al sistema previgente, basato sulla primazia dell’organo assembleare rispetto all’esecutivo.
Un popolo che preferisce eleggere un capo invece che un suo rappresentante in consiglio è un popolo morto. Abbiamo visto che i Governatori sono ottimi esempi di incapacità e inettitudine. La loro voglia di protagonismo ha aggravato la crisi innescata dal covid19. Fa quasi sorridere l’articolo di un professore di diritto tributario del 2009 secondo cui il federalismo sarebbe stato il miglior sistema per difendersi da una pandemia! Ce ne siamo bevuti di frescacce!
Iscriviti al nostro canale Telegram
Commenti recenti