L’Italia a pane e acqua
Questo articolo è raccomandato per gli stupiditi (non stupidi; stupiditi) lettori di La Repubblica e appassionati videotossicodipendenti della trasmissione di un tale Floris, che mi dicono essere un giornalista. Insomma tutti quelli che ancora non hanno capito che grazie a Monti il pil italiano nel 2012 scenderà di almeno il 3% (SD'A)
di Marco Cedolin Il corrosivo
L’ipocrisia della stampa mainstream traspare impietosamente nei titoloni che oggi campeggiano grottescamente sulle prime pagine di quasi tutti i giornali.
“Crolla la spesa delle famiglie, l’Italia è tornata a 30 anni fa” titola angosciata La Repubblica, aggiungendo “Istat l’Italia in recessione tecnica”.
“Famiglie, la spesa ritorna agli anni 80, bollette e trasporti bruciano i redditi”, campeggia sul Corriere della Sera.
“Crollo dei consumi (come 30 anni fa) nuovi record per benzina e diesel", aprono angosciosamente Il Messaggero e Il Mattino di Napoli.
Tutti visibilmente turbati, sconvolti e stupiti per il calo dei consumi, anche alimentari, di un punto e mezzo percentuale, rilevato nel recente rapporto di Intesa San Paolo. Tutti a domandarsi come sia possibile una simile iattura, quasi si trattasse di una calamità naturale sfuggita al satellite e al metereologo.
Ma dov’era tutta la pletora di pennivendoli e camerieri …
… che compone la fauna del circo mediatico e oggi si finge “preoccupata”, quando negli ultimi mesi l'usuraio che senza averne diritto siede al governo costruiva le premesse di questa situazione e di quelle ben più gravi che sperimenteremo nel prossimo futuro?
Non si trovavano in viaggio premio su Marte, né a fare i cronisti di guerra sulle lune di Orione, ma insozzavano le stesse pagine dei loro giornalacci, con lodi sperticate nei confronti del governo Monti, rappresentando lo stesso come un impavido timoniere che tramite il decreto “salva Italia” avrebbe traghettato il paese fuori dalle sabbie mobili della crisi e della recessione. Plaudivano agli aumenti indiscriminati delle tassse. Sorridevano all’incremento delle accise sulla benzina, sostenevano l’eutanasia del posto fisso e solo un paio di giorni fa condividevano con "lacrima" Fornero la preoccupazione che le famiglie italiane, qualora sostenute economicamente, potessero sedersi a mangiare pastasciutta, da congreghe di fannulloni quali sono.
Perché mai stupirsi delle (prime) conseguenze di una serie di manovre economiche di carattere esclusivamente recessivo, attraverso le quali l’usuraio ha dato il via ad una profonda operazione di trasferimento di ricchezza dalle tasche delle famiglie ai forzieri delle banche di proprietà dei suoi padroni?
Come si può stupirsi del fatto che le famiglie, con il potere d’acquisto dei salari sempre più basso, le prospettive di lavoro sempre più precarie, i prezzi dei generi di consumo sempre più alti, la benzina alle stelle e l’IVA che fra qualche mese raggiungerà il 23%, inizino a consumare di meno?
Giornalisti, , economisti ed imbratta carta che danno vita ai media mainstream erano forse dell’opinione che i “consumatori” italiani avrebbero iniziato a stampare euro nel buio delle proprie cantine, per continuare a consumare a più non posso, nonostante i salassi ed il futuro plumbeo che incombe sulle loro teste? O si sarebbero precipitati in stato di trance all’interno degli ipermercati, per dare vita ad un’ultima cena a base di caviale e champagne, prima di fuggire sotto a un ponte, dove perfino Equitalia non potrebbe pignorare loro nulla?
Gli italiani staranno anche seduti (come dice lacrima Fornero), perché sulla sedia si risparmiano calorie, ma non possono fare altro che mangiare meno pastasciutta e rendere visita più raramente alla pompa di benzina.
A meno che vadano in giro a rubare o vengano stipendiati dai banchieri, come i tecnici ed i giornalisti, non potrebbero oggettivamente fare altrimenti, perché allora tanto ipocrita stupore, dispensato a pioggia su giornali e TV?
Come spesso accade, concordo con l’ottimo Marco Cedolin, ma vorrei fare alcune osservazioni in merito.
Si nota, nell’apparato ideologico-massmediatico al servizio del sistema, una certa “schizofrenia”, che però non è segno di una sorta di “personalità divisa”, ed anzi, è rivelatrice delle vere intenzioni di coloro che detengono, a livello locale, il sub-potere, e soprattutto delle vere intenzioni dei dominanti globali.
Da un lato, c’è l’osanna a Monti per aver ridotto con le sue manovre, antisociali e antinazionali, indifferenti alla sorte di produzioni e consumi in questo paese, lo spread del BTP decennale con il Bund tedesco – supremo e truffaldino riferimento, nonché strumento di dominio per privatizzare il privatizzabile e ridurre all’impotenza lo stato.
Dall’altro lato, si diffondono allarmi – che questa volta hanno una base reale, molto concreta, e sono verificabili nel vissuto quotidiano della maggioranza della popolazione, secondo i quali si torna rapidamente indietro, in particolare quanto a consumi e redditi.
Ciò non accade perché nell’apparato ideologico-massmediatico ed accademico al servizio del sistema c’è una spaccatura, ad esempio una frattura insanabile, destinata ad emergere con virulenza, fra “keynesiani” che guardano ai redditi, ai consumi, alla domanda, al sociale, e “neoliberisti” che idolatrano il finanziario disinteressandosi del reale.
Al contrario, l’apparato è coeso, da Repubblica agli editorialisti del Corriere o dell’Unità, da Ilvo Diamanti a Francesco Giavazzi, dal Gad Lerner dell’Infedele (ma fedelissimo e scodinzolante davanti ai suoi “datori di lavoro”) al Fabio Fazio delle interviste benevole e pilotate a Monti, e tutto l’apparato, senza eccezioni, serve egregiamente i padroni che lo foraggiano e lo tengono in vita.
L’apparato non è “schizofrenico”, pronto a spaccarsi in due, in tre, in quattro, dotato di personalità doppie o multiple (come nelle credenze diffuse che riguardano gli schizofrenici), non è un pericolo per i suoi padroni dominanti, ed affronta le situazioni in modo subdolamente astuto.
L’apparente contraddizione fra la denuncia dei peggioramenti economico-sociali concreti e l’esaltazione dell’opera di un governo che “rende credibilità internazionale all’Italia” e riduce lo spead con il bund, sembra inevitabile, perché certe cose, che entrano nel vissuto quotidiano dei più e incidono nella carne viva della popolazione, non si possono più nascondere, e quindi devono essere trattate.
Allora si deve correre ai ripari confondendo le idee ai più, denunciando i rapidi peggioramenti in termini di occupazione, reddito, consumi (l’Italia torna indietro di trenta anni buoni, crolla la spesa), ma, nel contempo, esaltando quello stesso esecutivo la cui azione fa crollare occupazione, redditi, consumi.
Tempo fa ho pubblicato in Pauperclass (il mio blog personale) un disgustoso articolo dello pseudosociologo di regime Ilvo Diamanti che scrive per Repubblica, in cui lo stesso, basandosi su sondaggi della Demos con la quale è intortato giustificava abilmente la palese contraddizione, emersa dal sondaggio, secondo la quale il 56% degli intervistati approvava le proteste contro il governo Monti, ma il 58% degli stessi approvava l’operato di Monti!
Questo modo di procedere, con varianti e “personalizzazioni” da parte dei farabutti di sistema, che tende “a confondere le acque”, a non far capire, quando non si può più nascondere, è molto più comune di quanto si può credere, all’interno dell’apparato ideologico-massmediatico ed accademico.
Perciò, è vero che c’è una crisi (destinata a diventare crisi senza precedenti) che riporta indietro gli orologi della storia, quanto a lavoro, diritti, produzione e consumi (tutte cose concrete), ma finalmente c’è un governo “autorevole” che consente di riacquisire “credibilità” a livello internazionale (niente più pagliacciate berlusconiano durante i summit fra governanti), di avere un buon potere contrattuale nei confronti degli altri paesi (nonostante il caso dei marò in India, o il blitz degli inglesi in Nigeria), e di ridurre i differenziali finanziari con la Germania (cose non troppo concrete, non sempre vere, mistificazioni sofisticate).
Lo stesso governo che provoca la crisi economica e sociale, che presto si aggraverà ulteriormente, è quello che “salva” l’Italia, e moltissimi, non dotati di sufficiente coscienza critica e di buoni strumenti culturali per affrontare la situazione, si convinceranno che non ci sono alternative a Monti (T.I.N.A.), all’euro, alla UE, alla dominazione neocapitalistica, oppure ne usciranno ancora più confusi e non vedranno da dove gli arrivano i colpi (da Monti e dalla classe globale finanziaria che lo manovra).
Mi fermo qui, per ora, ma il tema è sicuramente interessante, come lo sono le famigerate “tecniche di dominazione di massa” usate dal potere.
Saluti
Eugenio Orso
Sono anni che la situazione è in rapida evoluzione negativa, ma chi aveva il dovere di intervenire, nulla ha fatto per fermare il male oscuro del paese.
Nessuno, oggi come ieri, ha il coraggio di guardare ai veri problemi che impediscono al paese di rilanciare economia e società.
Lo scrivevo già quattro anni fa, ma lo dicevo da sempre, inascoltato:
http://www.ilcittadinox.com/blog/intervista-ad-un-soldato-la-disfatta-italiana.html
Gustavo Gesualdo
alias
Il Cittadino X