di EMILIO DI SOMMA (FSI-Riconquistare l’Italia Torino)
Una delle sfide politiche più importanti a cui il sovranismo è chiamato a rispondere è: Riuscire a concepire l’Italia dopo la UE. Riuscire a concepire una Italia indipendente sia da UE che da Nato, Russia e Cina, ma comunque inserita in un mondo multipolare, con connessioni con l’Eurasia (ove vive il 70% della popolazione mondiale e con cui abbiamo scambi economici e culturali dal medioevo), con forti collegamenti con l’Africa (per i motivi di cui sopra) e con il Mediterraneo come propria arena geopolitica e naturale culla di sviluppo.
Essere, quindi, in grado di dimostrare che non abbiamo bisogno di tedeschi, inglesi, francesi o americani che ci dettino l’agenda geopolitica, per trovare il nostro posto nel mondo e risultare controparti credibili nei trattati internazionali con coloro che, ci piaccia o meno, rappresentano il fulcro del futuro sviluppo mondiale (ossia i paesi asiatici ed africani).
Per ottenere la tanto agognata indipendenza, questo è uno degli obiettivi irrinunciabili a cui dobbiamo lavorare sin da ora (per non dire da ieri)
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