Quando i conservatori sono più lucidi dei “progressisti”

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2 risposte

  1. Lorenzo ha detto:

     
    Articoli interessanti. La Sciuto non dice cose in sé sbagliate: ciò che le manca, a lei come all’intera sinistra (per ridere) globalista filoeuropea, è la minima indicazione concreta su come “rendere più democratica” – cioè rivoltare come un calzino – questa unione europea, fondata su due pilastri:
     
    1) la convinzione che l’unico modo di far avanzare la costruzione europea fosse sottrarla interamente al controllo democratico e soprattutto
     
    2) l’accettazione incondizionata della globalizzazione (cioè americanizzazione), che è fenomeno mondiale e coincide colla totale ricattabilità del lavoro da parte del capitale. 
     
    Il fatto comunque che il Corriere e Galli della Loggia pubblichino articoli del genere è sintomo che anche fra le classi dirigenti comincia a diffondersi la percezione del carattere rovinoso della situazione in cui ci hanno portato. Ed è ugualmente significativo che il sistema dei Monti, dei Marchionne e delle direttive Bolkenstein venga attivamente difeso da sinistra.

  2. Truman ha detto:

    Interessante il confonto tra i due articoli, ma il commento di C.M. mi appare fazioso fin dal titolo. La risposta di Sciuto pone domande interessanti ed è scorretto porre l'esempio di Israele, "la portaerei USA in Medio Oriente". Non facciamo gli ingenui.
    Secondo me l'idea di Europa come nazione era un'idea potente e valida e in passato aveva pure prodotto risultati utili. Solo che la costruzione europea, per come è stata fatta, era un progetto ignobile di dominio delle elites sulle masse. E per districare l'osceno pasticcio oggi bisogna demolire la costruzione. Il modo migliore per aggiustare le costruzioni che hanno problemi nella fondamenta è demolirle e rifare le fondamenta.
    O forse l'idea di un'Europa nazione era sbagliata a priori. Se ne può discutere.
    Ma lo stato nazione non può essere un feticcio. A giudicare dai disastri dell'euro bisogna ripassare per tale stato nazione, ma non è escluso che dopo si possa aspirare ad una costruzione europea solida.

    Mi sembra di ricordare che la democrazia sia nata nelle città della Grecia, quindi ad un livello più piccolo di quello attuale. Certamente una crescita c'è stata. Ma la storia mostra anche molti passi indietro. E allora guardiamo la realtà dei disastri dell'euro, poniamo rimedio a tali disastri, eventualmente facendo passi indietro.
    Ci sarà poi tempo per costruzioni ambiziose, purchè siano fatte a favore del popolo, non contro di esso.

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