Onore ai tifosi della Fiorentina
di Stefano D’Andrea
UN APPLAUSO AI TIFOSI VIOLA. ESSI SONO IL POPOLO.
Un giocatore ventenne, di gran lunga il peggiore in campo, che rischia di far retrocedere la propria squadra, la quale sta perdendo per 2 a 0, è sostituito dall’allenatore cinquantaduenne. Il giovane, anziché uscire a testa bassa, chiedere scusa ai tifosi per la penosa prestazione e perdono all’allenatore che gli aveva dato fiducia, sbeffeggia l’allenatore, con schifosa presunzione, tipica di giovani narcisi, e con enorme maleducazione, perché il giovane non rispetta la differenza di età e non tiene in alcun conto che egli è soltanto un giocatore, mentre l’atro è l’allenatore, che ha il compito (anche) di sostituire i calciatori che non stanno rendendo.
Un uomo – intendo un uomo vero e non la larva di consumatore di tv generata dal “capitalismo maturo”, assistendo alla scena, avrebbe urlato: “Spaccagli il culo a quello stronzo! Spaccagli i denti! E voi compagni di squadra, dategli una lezione: calci quando è già atterra. Che non si permetta più”. Io avrei dato questi consigli a Delio Rossi e ai compagni di squadra anche se fossi stato il padre del ventenne Ljajic.
Delio Rossi tratta il giovane come merita. I compagni di squadra di Ljajic non intervengono ma sono giustificati perché forse non sanno cosa sta accadendo. I tifosi viola giustamente insultano Ljajic e applaudono Delio Rossi, perché essi, grazie a Dio, sono ancora uomini e appartengono al popolo. Invece i quotidiani nazionali, gli organi ufficiali che prendono soldi pubblici per vendere pubblicità e stupidire i nostri giovani, inveiscono contro Delio Rossi. La Repubblica, il quotidiano che si è assunto il compito (e lo ha svolto egregiamente) di stupidire il “popolo della sinistra”, concede addirittura a tal Maurizio Crossetti la possibilità di fare la morale cacca piccolo borghese contro Delio Rossi nella pagina dei commenti, con articolo che inizia in prima pagina. E gli industrialotti proprietari della Fiorentina licenziano l’allenatore!
Il politicamente corretto condanna la reazione violenta, che al più avrebbe portato a due denti rotti; e dà minore importanza alla mancanza di rispetto per l’età e per il ruolo, al narcisismo, alla presunzione, alla maleducazione di quel vomitevole giovane calciatore, che meriterebbe di essere educato (e alla fine ringrazierebbe; e come ringrazierebbe).
Che vergogna! Che vergogna! Il Popolo non soltanto deve riprendere il potere. Deve anche ricominciare a imporre la sua cultura. Un plauso ai tifosi viola.
Uhm… buona questa presa di posizione di Stefano. Effettivamente la rarefazione delle personalità e dei comportamenti è una colonna portante di questa società del consumismo patinato e dell'ipocrisia. Tutti rubano e tutti fanno il loro porco comodo, ma guai a non essere perfettini davanti a una telecamera ("doveva dargliele nello spogliatotio"). E' il modello imposto dal conquistatore statunitense: realtà di arraffamento indiscriminato e mondo di sogno mediatico che inebetisce il gregge e gli mette in testa l'American dream.
Ad es. Hollywood non si sarebbe mai sognata di produrre un film come "Diaz".
Tuttavia, Stefano tenga presente che la veracità, specie quella popolare, presenta tanti aspetti, e non va bene farseli piacere in modo selettivo.