Piazza Fontana quarant’anni dopo: segreti svelati ed una lezione non ancora tratta (terza ed ultima parte)

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2 risposte

  1. Tonguessy ha detto:

    Ancora in mezzo ai duri conflitti del 1968 gli italiani potevano vantare come, a differenza degli Stati Uniti, dove la lotta politica si faceva anche con l'assassinio di presidenti, parlamentari e leader dei movimenti, nel loro paese non ci si combattesse politicamente uccidendo. Dal 1969 in poi non è stato più così: è penetrata anche da noi la barbarie omicida.

    Articolo interessante ma che contiene questa notevole imprecisione. Ben prima del 1969 la CIA (che allora si chiamava OSS) e la marmaglia fascita (decima MAS) si dedicarono alla stragi. L'episodio è quello di Portella della Ginestra. In quegli anni dell'immediato dopoguerra (siamo nel 1947) si assiste in Sicilia al sorpasso: PCI e PSI conquistano 29 rappresentanti conro i 21 della DC. Il 1° Maggio i contadini si riuniscono a Porrtella della Ginestra per manifestare contro i latifondisti, ma trovano la banda di Giuliano e dei reparti militari USA a fare la strage. Senza dubbio le armi usate non sono solo quelle dei banditi, ma quelle sofisticate dell'esercito USA, usate anche dai fascisti di Borghese.

    Poi, come ogni strage che si rispetti, inizia il depistaggio che vuole Giuliano l'unico responsabile.Quando il bandito si renderà conto di essere stato usato per scopi politici e si teme che possa informare l'opinione pubblica della verità, verrà ucciso dal suo luogotenente Gaspare Pisciotta, destinato a fare la stessa fine poco dopo.

    Non cambiano nè copione nè finalità, e siamo oltre vent'anni prima del 1969.

    http://digilander.libero.it/ladecimamas/Giuliano_Cia.htm

  2.  

    Eratostene è una firma collettiva. Nel senso della discussione più o meno tra diversi di noi. Poi la stesura da parte di uno. Quest'ultima, quindi, rigirata, rivista, ritoccata a seconda della bontà –se condivisa– delle osservazioni generali. Quel che si voleva mettere in evidenza è il salto di qualità rispetto ai pur duri scontri del 1968. Probabilmente il punto andava forse meglio illustrato, ma quel che s'intendeva dire è che, prima del '68, il combattersi politicamente uccidendo non esisteva. Lo stragismo e l'omicidio politico esistevano eccome, ma erano a senso unico, nel senso che lo Stato, indirizzato in modo stringente dalle direttive d'oltre Atlantico, direttamente o per interposte forze contigue (neofascismo in primis), sparava sulle manifestazioni. Parli di Portella, ma si trattò, se per questo, solo di un episodio in questo quadro di mattanza a senso unico. Ci sarà stata qualche eccezione, nel senso di una risposta con le armi alle pallottole italoatlantiche, ma fino alla strage di Piazza Fontana, eccezione è rimasta. Solo per restare alla cornice politico/sociale in cui matura la strage di Portella, quanti –infatti– i morti nel corso delle occupazioni delle terre che interessarono per anni svariate zone particolarmente nel Sud. Ma i morti ci furono non solo nelle campagne, ma anche nei paesi e nelle città. Ci sono, ad esempio, anche i morti di Reggio Emilia del luglio 1960.
    Dopo la strage di Piazza Fontana, questo s'intendeva dire (probabilmente risultando non chiari nel passaggio se tu lo hai letto nel senso delle cose hai scritto), cambia tantissimo nel movimento di lotta sociale e politico, emancipativo e antagonista in senso largamente inteso dell'epoca: si fa strada, con un seguito anche numericamente significativo, l'idea di rispondere con le armi, di organizzarsi rispetto al convincimento che si potesse finire come in uno dei tanti paesi dell'America latina sotto dittatura militare. Del resto in Europa, con ancora Francisco Franco al potere, il tintinnare delle sciabole non era qualcosa di remoto: in Grecia, nell'aprile del 1967, c'era stato il colpo di Stato dei colonnelli. In Italia, dal 1969, l'idea di rispondere alla violenza dello Stato (italoatlantico) colpo su colpo, nel senso letterale del termine, comincerà a prendere piede in modo significativo negli anni Settanta e poco oltre. In tal senso vedevamo e vediamo una discontinuità, rispetto al periodo precedente, circa il combattersi politicamente uccidendo.

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