Il Commosso Viaggiatore
DA: BLOG IL SIMPLICISSIMUS (di Anna lombroso)
Arriva sempre un momento del quale il ducetto è costretto a mostrare un lato umano, a fingere accondiscendenza bonaria, ad asciugare furtivamente una lacrima in preda a inusuali cedimenti e insolite debolezze, tutte epifanie che mandano in estasi i cortigiani e rincuorano i penultimi (gli ultimi si meritano di essere tali e è preferibile siano ai margini del consorzio civile) incoraggiati a pensare che una personcina così sensibile e educata non possa che farsi carico di bisogni e benessere della popolazione.
E che è doveroso continuare a dargli fiducia perché è inimmaginabile che chi ha conquistato posti di responsabilità così prestigiosi e influenti agisca contro il nostro interesse e non sia caratterizzato da elevate qualità morali.
E difatti oggi l’ineffabile Corriere della Sera ci regala un bozzetto a tinte pastellate che si intitola Empatia e Ripartenza: la fase 2 di Draghi, nel quale il presidente è ritratto durante una edificante visita pastorale a Genova, quando agli applausi degli operai del più grande cantiere d’Italia, quello del Terzo Valico ci farà fare Milano-Genova in un’ora, ha risposto affabilmente «complimenti, bravissimi, veramente impressionante», o quando “visibilmente commosso” davanti ai parenti delle vittime del Ponte Morandi si è spinto perfino ad abbracciare la fondatrice del loro comitato, in un gesto, cita il cronista, «che ha sorpreso i collaboratori, abituati alla sua fisicità notoriamente contenuta».
Viene proprio da pensare a quello che ci hanno fatto perdere ostacolando la sua ascesa al Colle, da dove avrebbe potuto esprimere questi aspetti reconditi della sua personalità, dare sfogo all’amabile nonnino che alberga nel segreto del suo cuore e che per motivi di ruolo ha dovuto reprimere, rivelare quell’indole all’empatia che ha potuto manifestare solo con i compagni di merende al G8, al G30, a Bruxelles, con il sultano o coi bambini greci.
Niente, tocca accontentarsi delle sue prestazioni in veste di severo ma giusto satrapo, mandato a commissariarci con eccellenti risultati che dimostrano la sua efficienza e l’efficacia delle sue azioni per la traduzione di realtà di quella distruzione creativa, i cui contenuti – e non si dica che ci ha colti di sorpresa – aveva anticipato nella nota letterina a quattro mani del 2011, nel documento collettivo del G30 quando venne messo nero su bianco il progetto di smantellare il tessuto delle micro e piccole imprese (il 95% della produttività italiana) per valorizzare e incrementare allo spasimo i profitti di quelle grandi, colossi monopolistici e multinazionali. Proprio come si è ritenuto fisiologico e doveroso agire per emarginare dalla società gli “umani” improduttivi e parassitari che non sanno meritarsi l’accesso alle opportunità del sistema dominante.
E difatti è ispirato a quei principi il riavvio della normalità garantito “dalla concretezza necessaria” del Piano nazionale di ripresa e resilienza, legato a prestiti e sovvenzioni del Recovery Fund europeo dei quali abbiamo già ricevuto un anticipo – il 13% – pari a 24,9 miliardi, declinati o meglio dispersi in 20 capitoli di spesa, dagli asili nido a interventi per la digitalizzazione della Pa e della sanità, dal finanziamento per il completamento di grandi opere infrastrutturali a quello per il superbonus, con particolare attenzione per i fondi a sostegno della grandi imprese impegnate della internazionalizzazione, che come si sa sconfina nella delocalizzazione, sui 191,5 dell’ammontare totale fino al 2026.
E che ci sono già costati lacrime e sangue, dal ripristino della Legge Fornero, al dimezzamento degli stanziamenti per gli ammortizzatori sociali, che dovevano ricompensare i lavoratori penalizzati dallo sblocco dei licenziamenti, fino al processo di privatizzazione dei servizi pubblici, trasporti, acqua, sistema di assistenza dei soggetti fragili, delegato al terzo settore.
Ora l’istituto superiore di sanità afferma che oramai il virus arretra, il Consiglio d’Europa afferma che l’uso del Green Pass è una misura discriminatoria e non ha nessun valore sanitario, la passerella dei sacerdoti della scienza si arrabatta per trovare nuovi cespiti economici e che rinnovino la popolarità intaccata dall’andamento della narrazione pandemica, così Draghi, «in connessione sentimentale con il Paese reale», cito sempre dal Corriere ci elargisce qualche licenza in forma di brioche con la dismissione controllata delle mascherine all’aperto, fa trapelare qualche indiscrezione oculata su possibili revisioni del regime di lockdown surrettizio che criminalizza i bidosati. Ma intanto licenzia un decreto che prevede che già dalla primaria, in caso di positivi in classe, vadano in DAD solo i bambini non vaccinati, in modo da dare nuovo vigore alla pratica di ricatto e discriminazione nei confronti dei minori più piccoli e dei loro genitori, segno evidente che ha ancora qualche obbligo da rispettare nei confronti dei padroni del vapore farmaceutico malgrado possa vantare un 90% di vaccinati e la leadership nell’esercizio dell’apartheid e della repressione.
I nostri Pangloss, indotti all’ottimismo dal fatto che non stanno rischiando lavoro, ammissione alle relazioni sociali e affettive, carriera, in cambio dell’adesione al programma vaccinale, gli stessi che consideravano impossibile arrivare a un regime di segregazione, quelli che hanno negato il golpe, pur ammettendo che qualche sforamento della democrazia di sia stato, ma per evidenti ragioni di emergenza e che hanno confidato che qualcuno al posto loro creasse le condizioni per dare forma a una reazione antiautoritaria, per carità però senza la destra, senza le fastidiose partite Iva e i commercianti evasori di scontrini, chissà se adesso capiranno che l’operazione è entrata in una nuova fase, che adesso non c’è bisogno di mantenere fitta la nebbia dietro la quale si celavano i malaffari concordati con l’impero, che urge far tornare la gente alla sua missione di utilità sociale in modo da poter poi rimborsare con tasse, imposte, balzelli l’elemosina elargita con la munificenza dei cravattari.
Il disegno ha avuto successo, ora è lecito dare ospitalità a voci “altre”, promuovere i comunicatori dell’operoso ravvedimento scientifico, lasciare che si insinuino dei dubbi sulla gestione profilattica attribuibile, come è d’uso, alle mele marce, quando al tempo stesso non c’è traccia di investimenti pubblici in sanità e ricerca, mentre prosegue il percorso delle regioni che pretendono un’autonomia destinata a favorire i processi di privatizzazione. Ormai la strage cognitiva e delle coscienze è stata prodotta ed è difficile che si sanino le fratture e rientrino i danni economici e morale, effetto delle violenze che abbiamo subito sotto forma di esclusione, marginalizzazione e ineguaglianza sociale, ridotti a cavie nel contesto di una sperimentazione di carattere “sanitario” e educativo, in modo da ridurci a topolini mansueti e grati e servitori muti e arresi.
FONTE: https://ilsimplicissimus2.com/2022/02/10/il-commosso-viaggiatore-159462/
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