Partiti popolari, democrazia, diritti e tutela del lavoro stanno e cadono insieme…
di STEFANO ROSATI (RI Rieti)
Volevo raccontare la vicenda di una lavoratrice brindisina sospesa dal servizio per un post in cui diceva che c’erano contagi tra gli infermieri ma poi ho visto questo tweet agghiacciante del sindaco di Milano Sala. Se fosse un Paese decente, Sala domani sarebbe costretto a scusarsi e a dimettersi, verrebbe processato per minacce e la famiglia e gli amici lo schiferebbero profondamente ma purtroppo non è così. La storia dell’operatrice brindisina la metto qui sotto. È frutto della stessa follia che ha ispirato il post del Sindaco Sala.
Il Presidente della Regione Puglia Emiliano pubblica su facebook un normalissimo post (aprile 2020) in cui afferma che i dispositivi di protezione COVID acquistati per i lavoratori della sanità funzionano e sono di buona qualità. Una lavoratrice del 118 fa un normalissimo commento al post negando decisamente che i dispositivi siano di buona qualità – postando anche foto dei calzari danneggiati – e aggiungendo che la situazione è vergognosa e che “ci sono casi di contagio anche nel 118 di Brindisi”.
La ASL brindisina sospende la lavoratrice dal servizio (per due giorni, ma non è questo il punto) senza retribuzione perché le sue dichiarazioni gettano discredito sull’ASL e sulla Regione e “generano un allarmismo ingiustificato nell’opinione pubblica sulla diffusione del Covid 19”.
La lavoratrice si è impuntata e ha avuto giustizia ma non è questo il punto. Il punto è che un datore di lavoro possa arrivare anche solo a pensare di poter sanzionare un lavoratore per le sue dichiarazioni o ancora peggio perché le sue dichiarazioni generano allarmismo.
Ci siamo abituati in questi ultimi anni ad accettare e anzi a invocare il licenziamento di un professore per aver espresso opinioni che non piacciono alla morale dominante, il licenziamento del lavoratore perché su facebook ha detto qualcosa. Il moralismo conformista non si ferma davanti a niente, nemmeno alla sacralità del lavoro, perché basato sul nulla (è chiaro infatti che chi invoca o non contesta una sanzione disciplinare o il licenziamento per dichiarazioni rese dal lavoratore è poco meno di nulla).
Il covid ha portato questa tendenza a un livello superiore ma di fatto già prima non si poteva avere un’opinione diversa da quelle prodotte e ammesse dal sistema. In questa situazione i diritti perdono vigore, non c’è garanzia. Si può essere privati di tutto. Senza rappresentanza politica, senza partiti capaci di rappresentare e promuovere idee, la tutela effettiva dei propri diritti sbiadisce fino alla semplice speranza di essere tollerati.
Partiti popolari, democrazia, diritti e tutela del lavoro stanno e cadono insieme.
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