L’obbiettivo dei Jihadisti è far collassare lo Stato siriano
di Stefano D’Andrea
Presento otto video realizzati dai “ribelli” che in Siria stanno combattendo per far collassare lo stato. Poi svolgo poche e sintetiche osservazioni, essenzialmente volte a dimostrare che stampa e televisioni del regime italiano mentono spudoratamente quando narrano la guerra siriana raccontando che il “regime” del “macellaio” Assad “bombarda” i quartieri delle città nei quali si trovano “i ribelli”, “causando la morte anche di civili” e che in sostegno dei ribelli stanno accorrendo i Jihadisti. I "ribelli" sono i Jihadisti.
Nel primo video si vedono i ribelli che entrano dentro una villetta nella quale si trovavano probabilmente uffici governativi. Non credo si trattasse di uffici dell’esercito. Si vedono scrivanie ma nemmeno un’arma. Le vittime dei ribelli sono civili o almeno vestono abiti civili, salvo, forse, una. Dentro la villetta, piena di cadaveri, non si vedono armi: nessuna delle vittime ha in pugno un’arma. Le vittime si trovano ammassate in gruppi da due, da tre o da cinque, in posizione che induce ad escludere che al momento della morte stessero combattendo. I muri interni sono pieni di fori di proiettili, sparati dall’interno. Quindi è all’interno della casa che sono morte la maggior parte delle vittime ed è dall'interno della casa che sono partiti i colpi. Nel minuto 12 e 24 secondi la telecamera inquadra certamente una vittima giustiziata e forse torturata. Scrivo certamente non tanto per i molteplici fori dietro la schiena, bensì perché ha i pantaloni scesi e il cadavere si trova in giardino. Dunque sembrerebbe un massacro di funzionari civili o al più di militari disarmati o che non hanno combattuto perché si erano arresi.
httpv://youtu.be/fRDpDBVvBok
Nel secondo breve video, un nutrito gruppo di ribelli, tanto cari alla stampa del regime italiano, scarica un centinaio di colpi su una vittima disarmata, non sappiamo se civile o militare, la quale stava cercando di sfuggire alla loro furia.
httpv://youtu.be/N6Wy7Dd45DQ
Le persone catturate e inquadrate nel terzo video sono state poi giustiziate in pubblico, come si vede nel quarto
httpv://youtu.be/FsOhMKIWmas
httpv://youtu.be/ey-0H7Y3v_I
Nel quinto video si vedono soldati siriani decapitati dai “ribelli”
httpv://youtu.be/Qa5NdL6al5w
Nel sesto video si vede il kamikaze islamista – risalta la bandiera nera di Al Qaeda – con il volto oscurato. E’ la prima volta che mi accade di vedere un kamikaze con il volto oscurato. Nei filmati provenienti dall’Afghanistan o dall’Iraq erano, al più, gli amici del kamikaze ad avere il volto oscurato. Il kamikaze, invece, si lasciava orgogliosamente inquadrare. Vien da pensare, ma ovviamente è una congettura, che in Siria l’internazionale islamista intenda celare la presenza di stranieri:
httpv://youtu.be/sye1hq7EidE
Nel settimo video un islamista con la bandiera di Al Qaeda illustra l’uccisione e la cattura di 19 soldati dell’esercito siriano. La musica di sottofondo è quella che accompagnava tutti i video dei jahdisti iracheni che attaccavano in Iraq forze occupanti e collaborazionisti.
httpv://youtu.be/kMzTuTvnCZo.
Infine l’ultimo video dimostra che i ribelli utilizzano le stesse tecniche e hanno le medesime armi dei jihadisti che in Iraq attaccavano l’esercito statunitense prima e poi anche gli appartenenti ai consigli del risveglio (sunniti della resistenza alleatisi con i vecchi avversari collaborazionisti quando si sono resi conto che gli islamisti divenivano sempre più forti).
httpv://youtu.be/EyFWi0IRD1Y
Poche osservazioni.
I video segnalati e molti altri che è possibile reperire dimostrano:
che i ribelli sono Jihadisti;
che sono molti e ben armati; sono un vero e proprio esercito;
che la guerra, senza l’intervento esterno di forze preponderanti, potrebbe essere destinata a durare molto a lungo;
che i jihadisti non hanno l’appoggio della popolazione, la quale non scende in strada a festeggiare le loro “vittorie”, come invece accadeva in Iraq quando la resistenza colpiva le forze militari straniere occupanti e le milizie collaborazioniste; e che probabilmente molti o tutti i cittadini fuggono dai quartieri occupati dai Jihadisti, perché dalle immagini quei quartieri appaiono deserti;
che perciò sembra di dover ipotizzare che i jihadisti, come è logico e naturale, siano costretti a terrorizzare le popolazioni dei quartieri che occupano e a uccidere tutti i civili che siano funzionari dello stato siriano. Una volta che occupano un quartiere non possono lasciare in vita funzionari statali che li potrebbero segnalare. Essi stanno attaccando lo stato siriano, come è accaduto in Libia, dove lo stato è collassato;
che i jihadisti utilizzano la violenza più brutale e sono combattenti del tutto privi di valori e onori militari, perché intendono conquistare il territorio, senza voler attrarre il consenso della popolazione. Il consenso verrà dopo che lo stato sarà collassato e sarà fondato sul terrore, esattamente come è accaduto in Libia (1);
che l’Italia non ha alcuna ragione per appoggiare moralmente o militarmente i jihadisti, posto che una vittoria di questi ultimi genererebbe in Siria, ne siano o meno consapevoli il nostro Ministro degli esteri Riccardo Terzi di Sant'Agata e il sedicente comunista Gennaro Monti, lo scenario libico: uno scenario di violenza, razzismo, povertà e guerra civile con lo stato collassato, e bande di criminali a dividersi i proventi del petrolio assieme agli stati canaglia della NATO.
(1) C’era una volta la Libia libera https://www.appelloalpopolo.it/?p=6700
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