I lavoratori di Ansaldo lottano anche per noi
di MICHELE DURANTE
I lavoratori di Ansaldo Energia non stanno difendendo legittimamente e con ogni mezzo “solo” il proprio posto di lavoro – e già solo questo basta per schierarci dalla loro parte senza se e senza ma – ma anche un’importantissima azienda strategica (nel settore dell’energia) per tutto il Paese.
Ansaldo Energia, infatti, non solo è un’azienda storica italiana che opera nel settore dell’energia dal 1853, che ha prodotto nel 1912 la prima turbina a vapore e nel 1923 il primo impianto di generazione elettrica, ma è anche e soprattutto un produttore di energia all’avanguardia e innovativo che fornisce centrali elettriche complete “chiavi in mano”. Non solo costruisce turbine sia a vapore sia a gas e generatori ma anche centrali elettriche nucleari e vanta una notevole esperienza nel campo dei reattori nucleari.
Insomma, in un momento storico come questo, con la crisi energetica che ci strozza, non a caso viene attaccata questa fondamentale e strategica azienda storica italiana. Un’azienda che, qualora volessimo muoverci sempre di più verso una maggiore indipendenza energetica, sarebbe fondamentale per qualsiasi sviluppo di politiche energetiche, dalla ricerca e dall’innovazione alla produzione, nonché per l’implementazione di collaborazioni con altri paesi, volte alla realizzazione di impianti e all’interscambio di competenze e conoscenze.
Non a caso viene attaccata e minacciata la chiusura e la svendita, dicevo. Sottrarre Ansaldo Energia – miracolosamente ancora a maggioranza pubblica (cdp) nonostante i molti attacchi del mercato predatorio globale – dal controllo del Governo italiano equivale a togliere l’ultima e cortissima leva sostanziale di politica energetica all’Italia. I lavoratori di Ansaldo Energia stanno difendendo l’interesse nazionale più dell’attuale classe politica e dirigente italiana, e noi ci schieriamo al loro fianco.
Chi ha avuto l’ardire di definire questi lavoratori patrioti dei “teppisti” dovrebbe, oltre che vergognarsi, dimettersi dagli incarichi istituzionali che ricopre, giacché non è in grado di vedere gli interessi strategici del Paese e del territorio né tantomeno di difenderli; inoltre, dimostra di essere totalmente privo di una qualsivoglia coscienza e conoscenza dei diritti fondamentali dei cittadini, primo su tutti quello al lavoro.
Diritto al lavoro che giustamente i fratelli scesi in piazza per protestare stanno difendendo in ogni modo dal predatorio libero mercato globale e da una classe dirigente che, non potendo fare l’interesse nazionale e non volendo difendere i diritti dei cittadini rappresentati, dovrebbe quantomeno astenersi dall’insultare questi nostri eroi popolari e dal mettere loro i bastoni fra le ruote.
Vi assicuro che ci libereremo di questi cialtroni. Piena solidarietà ai lavoratori di Ansaldo Energia, scesi in piazza a Genova, anche per noi.
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