Francia: allarme per l’ignoranza dei docenti scolastici. Non sanno né le basi della lingue né quelle della matematica…
di SCENARIECONOMICI (Giuseppina Perlasca)
Sono arrivati i risultati dell’esame per il reclutamento degli insegnanti della scuola 2022 e, per alcuni, non sono affatto buoni. Grammatica, ortografia, coniugazione, sintassi e matematica: i correttori descrivono candidati con un “linguaggio povero”, e come riporta Marianne, poco istruiti e le loro citazioni si militano a programmi televisivi di reality o film Disney.
In Francia ci si lamente regolarmente del declino del livello degli studenti, ma il vero problema sono gli aspiranti insegnanti, se dobbiamo credere ai rapporti delle giurie del Concours de recrutement des professeurs des écoles (CRPE). Che si tratti di Lille, Besançon, Clermont-Ferrand, Strasburgo o Marsiglia, gli esaminatori si preoccupano della mancanza di conoscenze generali dei candidati e delle loro carenze di base in ortografia, grammatica o matematica. Pochissimi candidati citano fonti che permettano loro di dimostrare la propria cultura personale, altri citano l’autore a caso, altri citano film Disney o altri film leggeri e sicuramente non sicuri come base scientifica.
La forma della lingua poi non è da meno: “Molti esaminati sono ancora sorpresi dalla mancanza di padronanza della lingua francese, notando un numero enorme di errori di ortografia (accordi di base), errori di sintassi ed espressioni colloquiali”, si legge nello stesso rapporto. La punteggiatura è assente in alcuni elaborati e le virgole sono generalmente poco utilizzate.
Un esempio edificante del livello di alcuni candidati: la definizione della parola “chancelant”, “traballante, vacillante”, che “pochissimi candidati” sono in grado di dare “con grande stupore dei correttori, visto che il contesto era molto utile”. Nella stragrande maggioranza dei casi, i candidati dell’Académie de Lille hanno collegato questo aggettivo a “Chance” “fortuna ” o “Chante” “canzone”: “Ne consegue che i bambini “chancelant” sono bambini fortunati, gioiosi, innocenti, spensierati…”. La giuria di Besançon ha osservato che “parole familiari come ‘cool’ non trovano posto in una prova d’esame competitiva che mira a reclutare i futuri esperti che saranno responsabili dell’insegnamento della lingua francese agli alunni più giovani”.
In matematica, il livello non sembra essere molto migliore. La giuria di Besançon ha persino notato che “il numero di elaborati senza risposte è in netto aumento”; mentre la materia è considerata “accessibile” e le “formule di calcolo sono fornite”, i risultati molto bassi dei candidati sollevano interrogativi per i correttori “sulla qualità della padronanza dei candidati del contenuto dei programmi d’esame e dei concetti matematici richiesti”. Anche in questo caso, il livello “lento” del linguaggio sembra essere un problema, dal momento che nei compiti di matematica si trovano “espressioni colloquiali, una grande quantità di improprietà lessicale, un linguaggio povero, un vocabolario ripetitivo e irrilevante, nonché un’ortografia scadente”. A Strasburgo, “molti candidati non conoscono la definizione di numero decimale”.
La decadenza dell’insegnamento scolastico, anche in Francia, viene quindi a dipendere dalla scarsa qualità della classe docente. Come si può insegnare, se non si conosce o si conosce solo in modo estremamente superficiale. Eppure le parole “Merito”, “Studio”, “apprendimento” sembrano messe in secondo piano in un mondo che segue più le mode sociali e woke, preparando, letteralmente, classi di studenti somari guidati da docenti ciuchi.
Commenti recenti