DOCUMENTI TRAPELATI – Come i servizi segreti di Kiev hanno minacciato la Chiesa Ortodossa ucraina
di L’ANTIDIPLOMATICO (Ria Novosty)
I servizi di sicurezza di Kiev (SBU) dopo il rovesciamento del 2014 hanno intimidito per anni i sacerdoti della Chiesa Ortodossa ucraina
I funzionari dell’SBU, durante la fuga dai centri della regione di Kherson dopo l’inizio dell’operazione speciale della Federazione Russa hanno abbandonato una parte significativa dei propri archivi segreti. Tra i documenti abbandonati, è stato rinvenuto il rapporto del tenente dell’SBU O.P. Palamarchuk sulla messa in atto di “misure preventive” presso la cattedrale dello Spirito Santo e quella Caterina a Kherson tra il gennaio e l’aprile del 2016.
Il tenente Palamarchuk, con il pretesto di verificare la vigilanza del personale ecclesiastico si era recato presso le cattedrali ed aveva intimidito i sacerdoti minacciandoli di muovere nei loro confronti accuse [fabbricate] riguardanti la sicurezza nazionale, definendo il proprio operato come “formazione di responsabilità della condotta”.
I rapporti sono stati redatti tra il gennaio e l’aprile del 2016 a firma del capo del dipartimento dell’SBU della regione di Kherson Dmitry Yarmak, e del capo ad interim dello stesso dipartimento Aleksander Chernemko. “Con lo scopo di formare una sensazione di responsabilità riguardo le azioni dei sacerdoti e del clero, è stata portata la loro attenzione verso sanzioni e reati del codice penale ucraino, riguardanti crimini contro la sicurezza nazionale, la sicurezza della cittadinanza, la pace e l’umanità. (articoli 109, 110, 113, 258, 447 del codice penale ucraino” sottolinea [nei documenti[ Palamarcuk. Il tenente dell’SBU, stando alle sue parole, ha anche fatto alcuni esempi di “eroismo” di un certo numero di residenti della regione di Kherson che hanno partecipato alle operazioni punitive nel Donbass, la cosiddetto “ATO” [Operazione antiterrorismo, cominciata nel 2014. NdT], al fine di “instillare un senso di patriottismo” tra i sacerdoti.
Per le intimidazioni nei confronti del personale ecclesiastico Palamarchuk raccontava loro dei “successi raggiunti dai servizi di sicurezza dell’Ucraina nell’oblast di Kherson nella lotta contro il separatismo e contro le condotte anticostituzionali di singoli e gruppi”.
Nonostante i documenti siano stati redatti in tre mesi da funzionari diversi nella sostanza si equivalgono. Molto simili sono anche i frammenti di testo in cui Palamarchuk descrive come “allo scopo di una ragionevole assimilazione del materiale” abbia lasciato pacchetti imitanti ordigni esplosivi nelle cattedrali di Caterina e dello Spirito Santo. Secondo il rapporto, Palamarchuk era soddisfatto dei risultati del suo lavoro, ritenendo che le sue “lezioni” al clero “influissero positivamente sul formarsi di una coscienza comune sulla sovranità dell’Ucraina”.
Alla fine di novembre 2022, l’SBU ha estremamente inasprito le sue azioni contro la Chiesa ortodossa ucraina. L’SBU, il 22 novembre scorso ha condotto un’ “operazione di controspionaggio” all’interno del monastero Pechersky-Lavra di Kiev e in altri due monasteri della diocesi di Sarny nella regione di Rovne. Durante l’operazione sono state interrogate oltre 50 persone ed è stata rinvenuta “letteratura filorussa”: secondo il metropolita Antoniy, si trattava degli auguri pasquali del Patriarca di Mosca e di tutte le Russie Kirill, inviato a tutte le diocesi del patriarcato di Mosca, nonché di libri di critica nei confronti degli scismatici ucraini. Oltre a ciò, l’SBU ha effettuato perquisizioni negli edifici della Chiesa ortodossa negli oblsdi Poltava, di Zhitomir, di Rovne e della Transcarpazia.
Periodicamente, le amministrazioni di diversi oblast ucraini applicano provvedimenti per vietare le attività della Chiesa ortodossa. Tra queste, i deputati del consiglio regionale dell’oblast di Lvov. Dall’inizio dell’operazione speciale in Ucraina gli attacchi contro chiese, clero e fedeli della Chiesa ortodossa in Ucraina si sono resi più frequenti.
Traduzione de l’AntiDiplomatico
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