Guerra ucraina: e se la Nato, in futuro, venisse messa in dubbio?
di OLTRE LA LINEA (Redazione)
La crisi ucraina porta a questo dubbio, legittimo, sul futuro della Nato. La guerra è scoppiata, le forze russe sono entrate nel Donbass, praticamente costrette da una politica estera americana che aveva messo Mosca all’angolo in ormai quasi trent’anni di continua espansione dell’Alleanza Atlantica.
Ucraina, Nato e Washington che stavolta ha chiesto troppo agli schiavi europei
La guerra in Ucraina e l’esistenza futura della Nato non sono concetti così distanti come si potrebbe pensare, ed è lecito porsi il dubbio sul fatto che la schiavitù dell’Europa occidentale verso Washington potrebbe essere meno marcata in futuro. Perché, stavolta, la richiesta di sangue per le Nazioni europee è molta, moltissima. Con una crisi energetica fortissima in corso, bollette di luce e gas alle stelle, la Casa Bianca praticamente “ordina” all’Europa di comminare sanzioni alla Russia e non solo, anche di fermare progetti di gasdotti vitali per la sua sopravvivenza, come il North Stream 2, recentemente dimissionato da una Germania che pur di assecondare gli appetiti oltreoceano è stata capace di agire – di fatto – contro i suoi stessi interessi. Che sono anche i nostri, visto quanto il gas russo sia fondamentale per il nostro sostentamento.
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Il commissario alla concorrenza Ue Margrethe Vestager prova a sminuire il rischio del rinvio sull’attivazione del gasdotto, ma i dati parlano chiaro. Si parla di 21 miliardi all’anno di costi aggiuntivi. E per un solo interesse concreto: quello degli americani.
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