LA SCUOLA E LE VECCHIE GENERAZIONI
di CLAUDIA VERGELLA
Gli italiani amano l’Unione europea senza conoscerla davvero. La amano ciecamente, tanto da non sentire la necessità di verificare personalmente se ciò che è stato loro detto sui suoi obiettivi e strumenti corrisponda a verità.
Chiedete a cento accaniti europeisti se hanno letto i Trattati e avrete cento “NO” o, più probabilmente, cento risposte evasive che sottintendono il convincimento dell’inutilità della conoscenza “diretta” di essi.
Di fronte a questa dimostrazione di creduloneria, a questo atteggiamento di scarso amore per la conoscenza e lo studio approfondito, come ex insegnante, sono tormentata da un paradosso.
La scuola è stata distrutta dalle cosiddette riforme degli ultimi anni. Funzionava meglio la scuola frequentata da noi 50-60-70-80enni che non perdiamo l’occasione per rimarcarlo.
La scuola odierna sembra voler distruggere il senso critico e l’amore per la cultura in favore di uno studio superficiale e finalizzato al mero inserimento nel mondo produttivo.
A partire da questa considerazione mi stupisce ancora di più l’immensa creduloneria, l’abnorme mancanza di senso critico degli appartenenti alle vecchie generazioni e in particolare il loro sopracitato acritico, privo di approfondimento e quindi di rielaborazione personale, amore per l’Unione europea.
Commenti recenti