IL “FOGNO” EUROPEO
di ALESSANDRO APE
Passando da un centro per migranti, ho visto centinaia di giovani africani, belli e aitanti, e mi è venuto un conato di tristezza per loro, strappati dalle loro terre per usarli come schiavi qui, mascherando la realtà con l’illusione del “sogno europeo”. L’Europeismo retorico, d’altronde, non agisce soltanto su di noi.
La narrazione noborders dei “porti aperti”, in questo mondo orwelliano, è assolutamente funzionale allo schiavismo della nostra epoca.
Questo sistema si fonda su politiche deflazionali, sullo “Stato minimo”, sulla concorrenza spietata, cioè questo sistema neoliberale -europeista dissolve i diritti sociali, abbassa il costo della manodopera, ha bisogno, quindi, di una massa di schiavi a basso costo, esercito di riserva o capitale primario.
Ecco perché sotto il Governo Meloni si è registrato il record di sbarchi: Confindustria ha chiesto migliaia di schiavi a basso costo. Altro che “sovranismo”!
Seguendo la narrazione noborders il Governo Meloni, infatti, risulterebbe il più umanitario e noborders.
Narrazione schizofrenica.
E quindi, ristabilendo un po’ di verità , i morti in mare non sono causati dalle dogane e dai confini, ma al contrario dal sistema neoliberista della libera circolazione e della mancata regolamentazione dei confini da parte degli Stati, che non sono più Stati, ma fette di mercato in selvaggia competizione tra loro che, per non soccombere, devono esportare merci e importare schiavi, distruggendo la domanda interna, abbassando il costo del lavoro, non potendo neanche più disciplinare l’economia e la libera circolazione dei capitali.
Così il neoliberismo ci conduce verso un sistema neofeudale, accentrando su pochi Signori ogni tipo di potere, finanziario, economico, politico, africanizzando i paesi che, anno dopo anno, soccombono, sotto questa macina che li stritola. L’Italia è un esempio perfetto.
E così, nel mondo orwelliano in cui viviamo, i nuovi ne@rieri usano maschere di “umanitarismo”, ma anche di “sovranismo”, creando la solita polarizzazione che nasconde la realtà.
Tutti, consapevolmente o no, remano nella stessa direzione, dritti verso l’abisso.
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