di Jim MacGregor e Gerry Docherty
Tradotto dall’Inglese da Piero Cammerinesi per LiberoPensare
“molti dei suoi membri più influenti sono sconosciuti anche agli studenti più attenti della storia britannica”.4
Complottando per distruggere la ‘minaccia teutonica’
Cecil Rhodes, il milionario sudafricano dei diamanti, formò la società segreta a Londra nel febbraio del 1891.5 I suoi membri miravano a rinnovare il legame tra la Gran Bretagna e gli Stati Uniti, a diffondere tutto ciò che consideravano degno dei valori della classe dirigente inglese e a portare tutte le porzioni di mondo abitabili sotto la loro influenza e il loro controllo. Essi ritenevano che gli uomini della classe dirigente di origine anglosassone si trovassero giustamente al vertice di una gerarchia costruita sul predominio nel commercio, nell’industria, nelle banche e nello sfruttamento delle altre razze.
L’Inghilterra vittoriana sedeva con sicurezza all’apice del potere internazionale, ma poteva rimanervi per sempre? Questo era l’interrogativo su cui si discuteva seriamente nelle grandi case di campagna e nei salotti fumosi dell’influenza. Le élite nutrivano il timore radicato che, se non avessero agito con decisione, il potere e l’influenza britannici in tutto il mondo sarebbero stati erosi e sostituiti da stranieri, affari stranieri, costumi e leggi straniere. La scelta era netta. O prendere misure drastiche per proteggere ed espandere ulteriormente l’Impero britannico, o accettare che la nuova Germania, in piena espansione, potesse ridurlo a un attore minore sulla scena mondiale. Negli anni immediatamente successivi alla guerra boera, la decisione fu presa. La “minaccia teutonica” doveva essere distrutta. Non sconfitta, distrutta.
Il piano iniziava con un attacco su più fronti al processo democratico. Essi avrebbero dovuto:
(a) esercitare il potere nell’amministrazione e nella politica attraverso politici accuratamente selezionati e compiacenti in ciascuno dei principali partiti politici;
(b) controllare la politica estera britannica da dietro le quinte, indipendentemente da qualsiasi cambiamento di governo;
(c) attirare tra le loro fila i sempre più influenti baroni della stampa per esercitare un’influenza sui canali di informazione che creano l’opinione pubblica e
(d) controllare il finanziamento delle cattedre universitarie e monopolizzare completamente la scrittura e l’insegnamento della storia del loro tempo.6
Cinque attori principali, Cecil Rhodes, William Stead, Lord Esher, Lord Nathaniel Rothschild e Alfred Milner, furono i padri fondatori, ma la società segreta si sviluppò rapidamente in termini di numero, potere e presenza negli anni precedenti la guerra. Le vecchie e influenti famiglie aristocratiche che avevano a lungo dominato Westminster erano profondamente coinvolte, così come il re Edoardo VII, che operava all’interno del nucleo centrale dell’Elite segreta. I due grandi organi del governo imperiale, il Foreign Office e il Colonial Office, furono infiltrati e si stabilì il controllo sui loro alti funzionari. Inoltre, presero il controllo del War Office e del Comitato di Difesa Imperiale. In modo cruciale, essi dominarono anche i vertici delle forze armate attraverso il Feldmaresciallo Lord Roberts 7 in quella che abbiamo definito la “Roberts Academy”.8 La fedeltà politica al partito non era un prerequisito scontato per i membri; lo era invece la lealtà alla causa dell’Impero. Nei discorsi e nei libri sono stati chiamati in modo obliquo “il potere del denaro”, il “potere nascosto” o “gli uomini dietro le quinte”. Tutte queste etichette sono pertinenti, ma noi li abbiamo chiamati, collettivamente, l’Elite segreta.
Ruolo principale interpretato da Alfred Milner
La figura di spicco dell’Elite segreta, dal 1902 al 1925 circa, fu Alfred (poi Visconte) Milner. È sorprendente che poche persone abbiano mai sentito il suo nome. Il professor Quigley ha notato che tutte le biografie di Milner sono state scritte da membri dell’élite segreta e nascondono più di quanto rivelino. A suo avviso, questo abbandono di una delle figure più importanti del XX secolo faceva parte di una politica deliberata di segretezza. Milner divenne il leader indiscusso dell’élite segreta. Al suo ritorno dal Sudafrica, nel 1905, si mise a preparare l’Impero britannico alla guerra con la Germania. Pur non essendo un membro del Parlamento, dal 1916 in poi sedette nel circolo ristretto del Gabinetto Imperiale di Guerra di Lloyd George.9 Cosa c’era di così prezioso in Lord Alfred Milner da essere praticamente cancellato dalla storia?
Nell’incitare i boeri alla guerra, Milner mostrò la fredda obiettività che guidava la causa. La guerra era sfortunata ma necessaria. Doveva esserlo. Il futuro stesso delle ambizioni globali dell’élite segreta dipendeva da un esito vittorioso. Nel maggio 1902, l’oro del Transvaal era nelle loro mani, al costo di 32.000 morti nei campi di concentramento. Anche se la guerra boera si concluse con una vittoria, ebbe un costo maggiore dei 45.000 soldati dell’Impero uccisi o feriti.10 La Gran Bretagna aveva meno amici che mai. Fino a quel momento, alla Gran Bretagna questo non importava. Vivere in uno “splendido isolamento” e non avere trattati vincolanti con nessun’altra nazione non era stato considerato un handicap finché nessun’altra potenza sulla terra avesse sfidato l’Impero.
Ma nei primi anni del XX secolo c’era un serio sfidante. Se l’élite segreta voleva realizzare il suo sogno di dominio del mondo, il primo passo doveva essere l’eliminazione dell’emergente concorrente tedesco e la distruzione della sua potenza industriale ed economica. Ciò presentava notevoli difficoltà strategiche. Senza amici nel suo isolamento, la Gran Bretagna non avrebbe mai potuto distruggere la Germania da sola. Come nazione insulare, la sua forza risiedeva nella sua onnipotente marina. Erano necessarie amicizie e alleanze.
“Sarebbe stato impossibile per la Gran Bretagna sconfiggere la Germania da sola. Per questo motivo, aveva bisogno del grande esercito francese e di quello russo, ancora più grande, per combattere la maggior parte delle battaglie sul continente “11.
Occorreva aprire canali diplomatici e fare delle aperture ai vecchi nemici Russia e Francia. Non si trattava di un compito da poco, dato che l’acredine anglo-francese era stata forte nel decennio precedente e la guerra tra i due paesi era una possibilità concreta nel 1895 12.
Si fa avanti l’arma più speciale dell’élite segreta, Edoardo VII, il cui più grande contributo consisteva nell’organizzare i tanto necessari riallineamenti e nell’affrontare la necessità, per l’élite segreta, di isolare la Germania. La responsabilità ultima della politica estera britannica spettava, secondo i precedenti, al governo eletto e non al sovrano, ma fu il Re ad attirare sia la Francia che la Russia in alleanze segrete nel giro di sei brevi anni. I grandi eserciti di Francia e Russia erano parte integrante del mastodontico compito di fermare la Germania. In parole povere, l’Elite segreta richiedeva che altri intraprendessero gran parte dei loro sanguinosi affari, perché la guerra contro la Germania sarebbe stata certamente sanguinosa.
Il trattato con la Francia, l’Entente Cordiale, fu firmato l’8 aprile 1904, segnando la fine di un’era di conflitti durata quasi mille anni. Si parlava di pace e prosperità, ma le clausole segrete firmate quello stesso giorno schieravano i due paesi contro la Germania. L’élite segreta attirò poi la Russia nella sua rete con una promessa che non intendeva mantenere: il controllo russo di Costantinopoli e degli Stretti del Mar Nero in seguito al successo della guerra con la Germania. Questa vuota promessa fu la causa principale del disastro di Gallipoli.
L’élite segreta controlla entrambi i lati della politica
La democrazia britannica, con elezioni regolari e cambi di governo, è stata dipinta come una rete di sicurezza affidabile contro il dominio dispotico. Non è mai stato così. Sia il partito conservatore che quello liberale sono stati controllati dal 1866 dalla stessa piccola cricca che consisteva in non più di una mezza dozzina di famiglie principali, i loro parenti e i loro alleati, rafforzati da un occasionale arrivo di persone con le “giuste” credenziali.
L’élite segreta ha fatto una forma d’arte nell’identificare i potenziali talenti e nell’inserire giovani promettenti, di solito provenienti dall’Università di Oxford, in posizioni utili alle loro future ambizioni. Con la caduta del governo conservatore nel 1905, l’élite segreta aveva già selezionato i suoi naturali successori nel Partito Liberale: uomini affidabili e fidati, immersi nei loro valori imperiali. Herbert Asquith, Richard Haldane e Sir Edward Grey furono gli uomini scelti da Milner. Grey passò al Ministero degli Esteri e Haldane al Ministero della Guerra, e nel giro di due anni Asquith divenne Primo Ministro. La continuità in politica estera era assicurata. Iniziò una completa riorganizzazione del War Office in vista dell’imminente guerra con la Germania. L’élite segreta deve aver riso con il suo champagne all’idea di democrazia parlamentare.
Il braccio propagandistico dell’élite segreta: la stampa
Il controllo della politica non era mai stato un problema, così come il controllo della stampa. Lord Northcliffe, il più potente barone della stampa, fu un prezioso collaboratore dell’élite segreta nella sua opera di diffamazione della Germania e di preparazione della nazione a un’eventuale guerra. La sua proprietà del Times e del Daily Mail permise loro di creare l’impressione che la Germania fosse il nemico. Storia dopo storia, il messaggio del pericolo tedesco per l’Impero britannico, per i prodotti britannici, per la sicurezza nazionale britannica, veniva costantemente rigurgitato. Non tutti i giornali seguirono l’esempio, ma la stampa di destra fu particolarmente virulenta. Un’ampia e influente sezione della stampa britannica lavorava al rabbioso programma di avvelenare le menti della nazione. Faceva parte di un’azione di propaganda sostenuta fino alla Prima Guerra Mondiale e per tutta la durata della stessa. Se il Times era la loro base intellettuale, i quotidiani popolari diffondevano il vangelo dell’odio antitedesco alle classi lavoratrici. Dal 1905 al 1914, le storie di spionaggio e gli articoli antitedeschi rasentarono la follia, nel tentativo oltraggioso di generare paura e risentimento.
Sfruttare le colonie per ottenere carne da cannone
Sir Alfred Milner si prefisse il compito immane di preparare l’Impero alla guerra. La Gran Bretagna disponeva solo di una piccola forza di spedizione altamente addestrata, ma l’Impero rimaneva una vasta fonte non sfruttata con oltre sei milioni di uomini in età militare. Milner sapeva che, in caso di guerra, doveva essere sicuro che Australia, Nuova Zelanda e Canada sarebbero stati al fianco della Gran Bretagna. Nel 1907 si tenne a Londra una conferenza coloniale per avvolgere l’Union Jack intorno all’Impero. Il primo ministro australiano Alfred Deakin era il primo obiettivo di Milner. I due condivisero un palco alla Queen’s Hall, dove Milner elogiò Deakin e l’impegno dell’Australia nei confronti dell’Impero, sottolineando i legami di razza e lealtà che legavano le due nazioni. Adottarono un piano per organizzare le forze armate del Dominion in linea con l’esercito britannico riorganizzato, in modo da poterle integrare in “caso di emergenza”. Ciò portò alla completa riorganizzazione delle forze australiane e neozelandesi.13
Anche il Canada disponeva di un’enorme riserva di giovani e nel 1908 Milner intraprese un tour ferroviario coast to coast elogiando lo spirito, il patriottismo e la lealtà canadesi nei confronti dell’Impero.14 Nel giugno 1909 si impegnò a fondo per organizzare una conferenza stampa imperiale a Londra che riunì oltre 60 proprietari di giornali, giornalisti e scrittori provenienti da tutto l’Impero. Si sforzò in ogni modo di impressionare – anzi, di sopraffare – i visitatori, con elogi e ospitalità. Era determinato a raccogliere il sostegno dell’Impero per la madrepatria in tempo di guerra. Viaggiando in treno privato di prima classe, visitarono le fabbriche di armamenti a Manchester e un cantiere navale a Glasgow dove si costruivano cacciatorpediniere per l’Australia. Sono state conferite lauree ad honorem a diversi importanti giornalisti provenienti da Canada, Australia, India e Sudafrica. Nel discorso di apertura, Lord Rosebery, un membro dell’Elite segreta, avvertì che mai prima d’ora nella storia del mondo c’era stata “una preparazione alla guerra così minacciosa e prepotente”.15 Sebbene la Germania non fosse menzionata per nome, la chiara deduzione era che il Kaiser si stava preparando alla guerra e che la Gran Bretagna e l’Impero dovevano prepararsi rapidamente.
Lord Rosebery invitò i delegati a “riportare ai vostri giovani domini al di là dei mari” il messaggio che “il dovere personale di difesa nazionale incombe su ogni uomo e cittadino dell’Impero”16 Milner inviò poi i suoi più fidati accoliti a organizzare influenti gruppi locali in tutto l’Impero. Il loro messaggio ripeteva il mantra della lealtà, del dovere, dell’unità e dei benefici dell’Impero… dell’Impero… dell’Impero.
In definitiva, l’Australia pose la sua marina sotto il comando britannico e un totale di 332.000 australiani andò in guerra. La Nuova Zelanda inviò 112.000 uomini. L’Impero fece “il suo dovere”, eppure cosa avete mai sentito dire su Lord Alfred Milner?
Un assassinio conveniente
Prima che l’Elite segreta potesse iniziare la guerra, dovevano essere soddisfatte due condizioni. In primo luogo, la Gran Bretagna e l’Impero dovevano essere pronti. In secondo luogo, per dare la colpa alla Germania, bisognava spingerla a fare la prima mossa.
L’assassinio dell’erede al trono austro-ungarico, l’arciduca Francesco Ferdinando, il 28 giugno 1914, fornì il pretesto per una mostruosa manipolazione. È stato spesso citato come causa della Prima Guerra Mondiale. Che assurdità. Di per sé si trattava solo di un altro assassinio politico in un’epoca di omicidi di questo tipo. La colpa era di un gruppo di funzionari serbi che avevano addestrato, armato e aiutato gli assassini, e la punizione austriaca era generalmente accettata come una reazione valida. Ciò che abbiamo dimostrato nel nostro libro, Storia nascosta, è che le connessioni collegavano i serbi, l’ambasciatore russo a Belgrado, il Ministero degli Esteri di San Pietroburgo e l’Elite segreta di Londra.17
L’Austria chiese al governo serbo di intraprendere azioni specifiche contro i colpevoli e di consentire il coinvolgimento austriaco nelle indagini. La Serbia rifiutò. La Russia, dopo aver assunto il ruolo fittizio di protettore, ha espresso il suo totale sostegno alla Serbia.
A Londra, l’élite segreta fomentò di proposito gli antagonismi orchestrati fino a farli diventare una crisi. Quando la Serbia e l’Austria si affrontarono in quello che avrebbe dovuto essere un conflitto localizzato, la Russia, con il pieno appoggio di Londra e Parigi, iniziò in segreto a mobilitare le sue massicce armate sul confine orientale della Germania. Tutti erano consapevoli che una volta iniziata la mobilitazione generale di un esercito, significava guerra e non si poteva tornare indietro. La Germania rischiava l’invasione lungo il suo fronte orientale e, mentre l’esercito francese si mobilitava a ovest, il Kaiser fece ripetutamente dei valorosi tentativi per convincere il cugino zar a ritirare le sue armate. Ben sapendo che la Francia aveva promesso di unirsi immediatamente a lei e che la Gran Bretagna, pur non ammettendo apertamente la sua collusione, era segretamente impegnata nella guerra, lo zar rifiutò. Il sogno della Russia di conquistare Costantinopoli poteva finalmente essere realizzato.
Messa alle strette e costretta a una guerra difensiva, la Germania fu l’ultima potenza in Europa a mobilitare il proprio esercito. Per affrontare i francesi che si erano segretamente mobilitati a ovest, il Kaiser ordinò all’esercito tedesco di avanzare in Francia attraverso il Belgio. Non aveva altra scelta. L’Europa continentale era in guerra.
L’élite segreta osservava e aspettava. Sebbene i preparativi congiunti per la guerra fossero in corso dal 1905, erano stati tenuti così segreti che solo cinque dei venti ministri del governo britannico erano a conoscenza degli impegni della Gran Bretagna. Il 3 agosto, Sir Edward Grey si rivolse alla Camera dei Comuni promettendo che nessuna azione sarebbe stata intrapresa senza l’approvazione del Parlamento, ma tale approvazione non fu mai messa ai voti. Il nocciolo della sua argomentazione risiedeva nella neutralità belga, anche se sapeva benissimo che tale neutralità era una grottesca farsa. Tra gli altri, lo scrittore americano Albert J. Nock rivelò in seguito che il Belgio era stato un alleato segreto, ma solido, di Gran Bretagna, Francia e Russia molto prima dell’agosto 1914.18 La finzione della neutralità belga fornì alla Gran Bretagna la scusa legale e popolare per dichiarare guerra alla Germania il 4 agosto 1914. Sir Edward Grey, fedele servitore dell’élite segreta, portò l’Impero britannico in guerra con la menzogna.
Prove documentali distrutte e storia falsificata
Negli ultimi 100 anni i fatti sono stati distorti e falsificati dagli storici di corte. I membri dell’élite segreta hanno avuto una cura eccezionale nel rimuovere le tracce della loro cospirazione e sono scomparsi lettere, telegrammi, rapporti ufficiali e verbali di gabinetto che avrebbero rivelato la verità. Le lettere da e per Alfred Milner furono rimosse, bruciate o altrimenti distrutte. Le lettere incriminanti inviate da Re Edoardo erano soggette all’ordine che, alla sua morte, dovevano essere immediatamente distrutte.19 Lord Nathan Rothschild, un membro fondatore dell’Elite segreta, ordinò allo stesso modo che le sue carte e la sua corrispondenza fossero bruciate postume per evitare che la sua influenza politica e i suoi legami venissero resi noti. Come ha commentato il suo biografo ufficiale, non si può che “chiedersi quanta parte del ruolo politico dei Rothschild rimanga irrimediabilmente nascosta ai posteri”.20
Il professor Quigley ha puntato il dito accusatorio contro coloro che hanno monopolizzato “così completamente la scrittura e l’insegnamento della storia del loro periodo”. Non c’è ambivalenza nella sua accusa. L’élite segreta controllava la scrittura e l’insegnamento della storia attraverso numerose vie, ma nessuna più efficace dell’Università di Oxford. Gli uomini di Milner dominavano ampiamente il Balliol College, il New College e l’All Souls che, a loro volta, dominavano ampiamente la vita intellettuale di Oxford nel campo della storia. Controllavano il Dictionary of National Biography, il che significava che l’élite segreta scriveva le biografie dei propri membri. Hanno creato la loro storia ufficiale dei membri chiave per il consumo pubblico, eliminando qualsiasi prova incriminante e ritraendo la migliore immagine di spirito pubblico che potesse essere prodotta con sicurezza. Hanno pagato nuove cattedre di storia, politica, economia e, ironia della sorte, di studi sulla pace.21
C’è stata una cospirazione sistematica da parte del governo britannico per coprire ogni traccia delle proprie subdole macchinazioni. Le memorie ufficiali sulle origini della guerra furono attentamente esaminate e censurate prima di essere pubblicate. I documenti del Gabinetto del luglio 1914 riguardano quasi esclusivamente l’Irlanda, senza alcun accenno all’imminente crisi mondiale. Non è stato fatto alcuno sforzo per spiegare perché mancano documenti cruciali. All’inizio degli anni ’70, lo storico canadese Nicholas D’Ombrain notò che i documenti del War Office erano stati “estirpati”. Nel corso delle sue ricerche si rese conto che ben cinque sesti dei file “sensibili” erano stati rimossi mentre lui svolgeva le sue attività.22 Perché? Dove sono finiti? Chi ha autorizzato la loro rimozione? Sono stati mandati a Hanslope Park, il deposito governativo dietro le cui recinzioni di filo spinato rimangono ancora oggi nascosti oltre 1,2 milioni di file segreti, molti dei quali relativi alla Prima guerra mondiale? 23
Incredibilmente, questo non è stato il peggiore episodio di furto e inganno.
Herbert Hoover, l’uomo che ha diretto la Commissione per il Soccorso del Belgio e che in seguito è stato il 31° Presidente degli Stati Uniti, era strettamente legato all’Elite segreta. Queste gli affidarono l’importante compito di rimuovere le prove incriminanti dall’Europa, rivestendole di un manto di rispettabilità accademica. Hoover convinse il generale John Pershing a rilasciare 15 professori di storia e circa 1.000 studenti in servizio con le forze americane in Europa e a inviarli, in uniforme, nei Paesi che la sua agenzia stava nutrendo. Con il cibo in una mano e la rassicurazione nell’altra, questi agenti non incontrarono molta resistenza nella loro ricerca. Presero i contatti giusti, “ficcarono il naso” in cerca di archivi e ne trovarono così tanti che Hoover “li rispedì presto negli Stati Uniti come zavorra nelle barche vuote di cibo”. La rimozione dei documenti dalla Germania presentò pochi problemi. Furono prelevati quindici vagoni di materiale, tra cui “i verbali segreti completi del Consiglio supremo di guerra tedesco” – un “regalo” di Friedrich Ebert, primo presidente della Repubblica tedesca del dopoguerra.24 Hoover spiegò che Ebert era “un radicale senza alcun interesse per il lavoro dei suoi predecessori”, ma l’uomo affamato scambierebbe anche il suo diritto di nascita per il cibo. Dove sono ora le prove vitali per dimostrare la colpa di guerra della Germania, se fosse stata colpevole? Se ci fossero state le prove, sarebbero state rese note immediatamente. Non ci sono state. Ciò che è stato nascosto o distrutto non si saprà mai, ed è sorprendente che pochi o nessuno storico della guerra abbia mai scritto di questo furto illecito di documenti europei: documenti che riguardano probabilmente l’evento più cruciale della storia europea e mondiale. Perché?
Storia nascosta: Le origini segrete della Prima Guerra Mondiale
Le prove di ogni affermazione contenuta in questo articolo si trovano nel nostro libro, Hidden History: The Secret Origins of the First World War. Inoltre, dal giugno 2014 pubblichiamo regolarmente articoli su ciò che è realmente accaduto 100 anni fa, non sulla storia preconfezionata su cui il governo britannico vorrebbe che ci concentrassimo. Tra la “storia” inquietante che è stata smascherata come una menzogna c’è la vergognosa campagna di Gallipoli, una “distrazione” sordida e indegna che ha avuto conseguenze tragiche per tanti ragazzi Anzac. Alcuni storici si sono chiesti perché l’attacco allo Stretto sia stato così mal gestito, ma noi andiamo oltre, molto oltre. Nel nostro prossimo articolo per New Dawn, dimostreremo che il disastro di Gallipoli non fu dovuto a errori di valutazione a Londra o all’incompetenza dei capi navali e militari sul posto. Giovani uomini britannici, francesi, australiani e neozelandesi furono inutilmente sacrificati su quelle maledette spiagge e pendici dei Dardanelli per servire uno scopo ben diverso. Gallipoli fu deliberatamente progettata per fallire.
Dopo un secolo di propaganda, menzogne e lavaggio del cervello sulla Prima Guerra Mondiale, la dissonanza cognitiva ci rende troppo difficile sopportare la verità che fu un piccolo gruppo socialmente privilegiato di sedicenti patrioti di nazionalità inglese, sostenuti da potenti industriali e finanzieri in Gran Bretagna e negli Stati Uniti, a causare la Prima Guerra Mondiale.
La determinazione di questa élite segreta con sede a Londra a distruggere la Germania e a prendere il controllo del mondo fu in ultima analisi responsabile della morte di milioni di giovani onorevoli che furono traditi e sacrificati in un massacro insensato e sanguinoso per promuovere una causa disonorevole.
Oggi, decine di migliaia di monumenti ai caduti in tutto il mondo testimoniano la grande menzogna, il tradimento, che sono morti per “la maggior gloria di Dio” e “perché fossimo liberi”. È una menzogna che li lega a un mito. Erano le vittime. Sono ricordati in vuoti elenchi eretti per nascondere il vero scopo della guerra. Ciò che meritano è la verità, e noi non dobbiamo mancare a questo dovere.
Note
- Gerry Docherty & Jim Macgregor, Storia nascosta: Le origini segrete della Prima Guerra Mondiale, Mainstream Publishing, 2013, 11
- The Economist, 31 dicembre 1999
- www.sahistory.org.za, politica e società, Sudafrica del XX secolo
- Carroll Quigley, The Anglo-American Establishment, G S G & Associates Pub, 1981, 4
- Ibidem, 3
- Ibidem, 197
- Nicholas D’Ombrain, War Machinery and High Policy, Oxford University Press, 1973, 143.
- Docherty & Macgregor, Storia nascosta, 194-202
- A.M. Gollin, Proconsole in politica: Studio su Lord Milner, Blond, 1964, 390-441
- Will Podmore, La politica estera britannica dal 1870, Xlibris Corporation, 2008, 29-30.
- Pat Walsh, Gli eventi del 1915 in Anatolia orientale nel contesto della Grande Guerra britannica contro l’Impero Ottomano: Un discorso tenuto dal Dr. Pat Walsh alla London School of Economics il 15 febbraio 2013, 4
- Niall Ferguson, The Pity Of War: Explaining World War I, Basic Books, 1999, 41.
- J. Lee Thompson, Forgotten Patriot: A Life of Alfred, Viscount Milner of St. James’s and Cape Town, FDU Press, 2007, 257.
- Visconte Milner, Discorsi pronunciati in Canada nell’autunno del 1908, 1-12, archive.org/details/cihm_72889
- J. Lee Thompson, Northcliffe: Press Baron in Politics 1865-1922, John Murray, 2000, 168
- Ibidem, 169
- Docherty & Macgregor, Storia nascosta, 242-251
- Albert J. Nock, Il mito di una nazione colpevole, B.W. Huebsch, 1922, 36-7.
- Lord Arbuthnott Fisher, Memories and Records, Vol. 1, George H. Doran company, 1920, 21
- Niall Ferguson, La casa dei Rothschild: Volume 1: Money’s Prophets: 1798-1848, Penguin Books, 1999, 319
- Un’analisi approfondita della portata di questo controllo si trova nei nostri blog del 18-19 giugno 2014 all’indirizzo firstworldwarhiddenhistory.wordpress.com/2014/06/18/
- Nicholas D’Ombrain, War Machinery and High Policy, Oxford University Press, 1973, xiii
- firstworldwarhiddenhistory.wordpress.com/2014/08/25/
- whittakerchambers.org/articles/time-a/hoover-library/
Tradotto dall’Inglese da Piero Cammerinesi per LiberoPensare
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