La “Development Road” tra Golfo Persico e Turchia bypassa Suez come alternativa alla “Via del Cotone” israelo-americana.
di GIUBBE ROSSE NEWS (Maria Morigi)

Mentre a Trieste c’è chi esalta la ipotetica e improbabile “Via del Cotone” (concepita a Washinghton) che attraverserebbe Arabia Saudita e Israele, ecco che decolla la “Development Road” dal porto iracheno di al FAW fino alla Turchia. Dalla Turchia con l’ Autostrada del Mare tra Trieste e la Turchia le merci cinesi, indiane e orientali arriverebbero a Trieste bypassando Suez attualmente bloccato senza che le navi militari occidentali riescano a ripristinare la rotta. La progettazione e la direzione dei lavori della costruzione del porto di FAW sul Golfo Persico sono affidati alla Technital il cui presidente è Zeno D’Agostino, stimato ex presidente del Porto di Trieste. A concorrere alla costruzione del Grand Faw Port vicino a Bassora del costo di 17 miliardi sono grandi aziende internazionali compreso le cinesi come COSCO e China Mercants Port Group ma anche MSC e Adani. Con buona pace del boicottaggio dei rapporti con la Cina e delle Nuove Vie della Seta.
Ne parla il Secolo XIX di Genova e ne tace il Piccolo di Trieste. Tra l’altro segnalando un accordo sulla Blue Economy tra Shanghai e Genova, che evidentemente è più attenta ai propri interessi di Trieste.
Paolo Deganutti
https://limes-club-trieste.blogspot.com/2024/11/zeno-d-agostino-di-nuovo-sulla-scena-e.html
A chi vuole saperne di più su questi corridoi commerciali, consiglio il saggio di Paolo Deganutti “Trieste Porto Franco Internazionale o bastione militare della Nato?” cui a breve si aggiungerà un seguito sulla “Guerra delle Rotte Commerciali”.
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