Berlusconi era marketing, Renzi è marketing e Grillo… è marketing

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12 risposte

  1. Tonguessy ha detto:

    Ma come? Grillo ha già fatto passi da gigante nell'accettare un'intervista dato che per prassi detesta il contradditorio. Forse tra qualche decenio sarà anche in grado di sapersi confrontare con chi la pensa diversamente, e rispondere a modo ad un intervistatore invece di intonare il solito monologo. Questa è la politica italiana del nuovo millennio, bellezza!

  2. Attenzione:

    questo post, fresco fresco

    http://www.beppegrillo.it/2013/08/passaparola_-_la_sovranita_dei_popoli_europei_-_di_nigel_farage.html

    e ve ne sono altri che hanno fatto passare Bagnai.

    Ora, è chiaro che questi "passaggi" di Grillo sono nè più nè altro che posizioni politiciste: dire a nuora perchè suocera intenda. In altre parole, soffiare sul fuoco senza appiccarlo. Questo è il rischio concreto che corrono le istanze sovraniste: finire di divenire funzionalisticamente "randelli" e "minaccie" in mano altrui. E' per questo che le istanze sovraniste devono articolare una proposta politica più ampia e generale, affinchè una differenza venga marcata in modo più sostanziale.

    Spero si sia capito quanto scritto sopra.

  3. Buzz ha detto:

    Mi pare che Grillo voglia vincere più per demeriti degli avversari che per meriti propri. In realtà con questi non ci vuole molto, basta non fare grosse cazzate. E' da mettere in conto che qualsiasi presa di posizione netta, in un contenitore dell'opposizione abbastanga generalista come è il m5s rinforzerà sì l'adesione di chi è d'accordo, ma automaticamente allontanerà chi non è d'accordo. L'ambiguità forse scontenta tutti ma alla fine fa rimanere tutti nella stessa pentola.A febbraio è accaduto che il minestrone è stato messo dagli eventi e dalle tattiche avversarie nelle condizioni di dover prendere una sapore preciso. Il risultato si è visto. Di fatto sulla questione governo pd si/no si è diviso e ha perso adesioni. Non è un caso. Lo stesso avverrebbe con l'euro, o con qualsiasi altra presa di posizione netta, su cui giocherebbero gli avversari per provocare divisioni.

    A me questa tattica furbetta piace molto poco. Non ne faccio un problema di democrazia, ma non mi piace far parte di qualcosa che non so dove sta andando. Non delego a nessuno. Quando ho capito che il m5s andava avanti così mi sono allontanato. Ma non si può non guardare cosa fa e cosa dice Grillo. Oggettivamernte è ancora l'unica piccola speranza di poter cambiare radicalmente direzione. Come dicevo penso che sull'euro la sua posizione ambigua dipende dalla certezza che ove prendesse una posizione netta la macchina del fango decuplicherebbe i suoi sforzi. E non escludo problematiche legate alla sicurezza personale. Stranamente contro Grillo ancora non è stata mossa la magistratura. Nel senso che ancora non sono state fabbricate situazioni ambigue da sfruttare con un attacco a livello giudiziario. C'è una "strana calma" a tutti i livelli. Gli attacchi mediatici sono quasi cessati. Anche le speculazioni dei mercati sono ferme, nonostante le fibrillazioni apparenti della politica (a dimostrazione che quando in passato si sono mossi… altro che umoralità… sono disegni ben precisi messi in moto da chi riesce a influenzare il mercato con il suo peso). Si dice che si aspettano le elezioni in germania, ma è una balla. E' che secondo me sono cauti. Tutti hanno paura di scatenare armageddon. Nel caos controllato chi lo controlla guadagna, ma nel caos sistemico nessuno sa come potrebbe andare a finire.

    Grillo aspetta. Parliamoci chiaro. Come "anti" puoi raccattare voti a destra come a sinistra, fra chi vuole presidente Strada e chi Caselli, chi Rodotà e chi bagnai. Chi è europeista e chi contro. Chi è keynesiano convinto e chi ultraliberista senza nemmeno saperlo. Tutti uniti "contro". In questo calderone qualsiasi posizione netta allontana qualcuno. Se invece dai un colpo al cerchio e uno alla botte, un giorno fai contento tizio e un giorno sempronio, tutti ti restano, magari non proprio soddisfatti, vicini. E' stupido? No, non lo è. Forse è l'unico modo per fregarli, in realtà. Dico la verità: se Grillo mi dicesse in un orecchio che è così, capirei e accetterei. Ma non me lo ha detto nessuno, sono solo mie ipotesi. E allora tanto vale non firmare cambiali in bianco. Continuo ad essere critico. Per mia natura preferisco posizioni chiare e trasparenti.

    Tuttavia, ho abbastanza esperienza di vita per rendermi conto che il mondo non va a mia immagine. La gente in generale non funziona come me. Quindi a un certo punto ho capito che non posso sperare di vincere con i miei metodi. Se la politica è marketing… beh meglio che il marketing lo faccia il meno peggio, piuttosto che.

  4. stefano.dandrea ha detto:

    Rob,

    le cose stanno proprio come dici tu. Aggiungerei che Grillo non è soltanto marketing. Io che fosse marketing l'ho sempre saputo e ciononostante ho votato il M5S. Però non ha appoggiato nemmeno il formidabile candidato sindaco di Messina, che poi ha vinto. E allora ho deciso basta. Non è accettabile questa diseducazione (dei militanti prima di tutto): da un lato propone l'abolizione del valore legale del titolo di studio dall'altro osserva che ci sono troppi avvocati; da un lato c'è il rischio che arrivino gli americani (il fmi sono gli americani ha dichiarato) dall'altro cita Obama in ogni comizio; da un lato continua a sostenere che il debito è un problema dall'altro accenna a soluzioni antieuriste che dimostrerebbero che il debito pubblico non è un problema; da un lato chiede e propaganda lo streaming quando parla con Bersani, dall'altro non usa lo streaming quando parla con l'ambasciatore statunitense; e potrei continuare.

    Può darsi che faccia tutto ciò a fin di bene ma è indubbio che è uno che non vuole scontentare nessuno e prendere il consenso di "tutti i contro". E' indubbio che prende in giro gli elettori. E' indubbio che nella tecnica che utilizza non è diverso da Berlusconi e Renzi. Ed è significativo che si tratti di tre persone che hanno un grande successo.

  5. Buzz ha detto:

    E' così. Come dici tu, può darsi che lo faccia "a fin di bene"… che usi le stesse armi del nemico, tenendo conto del livello medio dell'elettorato, che non va oltre le quattro parole in croce sparate sui titoli.

    Ma di storie così ne ho già viste abbastanza. In genere finisce sempre che l'identità che hai recitato diventa la tua reale identità.

     

  6. Lorenzo ha detto:

    Interventi centratissimi. Grillo è un uomo di spettacolo e questo gli permette di avere un'idea esatta del livello intellettivo medio dell'elettorato, dei suoi interessi e delle sue motivazioni. Nel totale disinteresse verso idee e progetti che non vengano ininterrottamente martellati dai media (e quindi recepiti come realtà scontata e indiscutibile) l'unico modo di attrarre vaste masse di elettori è il canaio, la farsa televisiva che non dicendo niente di concreto non spaventa né allontana nessuno. Gli argomenti di Grillo sono un caleidoscopio che ruota intorno a un nucleo emozionale, il disprezzo delle masse per la classe politica.

    Quantomeno, il M5S rappresenta un elemento di ulteriore destabilizzazione all'interno del sistema. Ha costretto PD e PDmenoelle a gettare la maschera e fare la grande coalizione. Grazie a lui il 'caso serio' (quello che impone a tutti, anche alle masse mediatizzate, la serietà della vita e della politica) è un po' più vicino.

  7. Fiorenzo Fraioli ha detto:

    Al posto di Grillo io avrei risposto allo stesso identico modo. Ferme restando le mille critiche che si possono fare al M5S, e certo io non mi sono mai tirato indietro, vi faccio notare che un'intervista a un leader "de facto" comporta successivamente il suo riutilizzo nella sfera dell'informazione. Se Grillo avesse risposto, ne sarebbe derivata una sorta di indicazione ai militanti del M5S che, di fatto, avrebbe ucciso la discussione interna. Che, lo sappiamo, c'è ed è molto accanita.

    Grillo ha fatto bene a non rispondere, in attesa che la discussione si svolga.

    • stefano.dandrea ha detto:

      Fiorenzo, dunque la democrazia diretta implicherebbe che su ogni problema sul quale non si è espressa la piattaforma, gli altri militanti possono esprimersi a livello personale, dicendo "io la penso così ma è la posizione che sosterrò; non è detto tuttavia che sarà la posizione del movimento", mentre il leader non si può esprimere fino a quando la piattaforma ha preso la decisione e a quel punto è vincolato alla decisione.

      Un po' buffa la cosa. Infatti, stando così le cose, il leader è l'unico che non può parlare e non si comprende perché e in che senso sia il leader.

      Inoltre, non mi sembra che su altri argomenti Grillo si comporti così, visto che su vari temi esprime le sue posizioni.

      Soprattutto, visto che hanno deciso di proporre il referendum senza contestualmente promuovere una deliberazione sulla piattaforma della democrazia diretta fino all'esito del referendum, mi sembra di aver capito che non ci sarà mai una chiara presa di posizione del movimento. E infatti a Grillo veniva chiesto soltanto come lui – non il movimento – avrebbe votato nell'ipotetico referendum. Ora o Grillo sarà l'unico militante del movimento a non poter mai esternare la propria opinione fino allo svolgimento del referendum o non lo potrà fare nessuno (ma Grillo sembra avvalorare la prima ipotesi). Tutto ciò è privo di senso.

      La democrazia diretta, realizata attraverso la piattaforma informatica, si rivela sempre più una forma piatta di democrazia.

  8. stefano.dandrea ha detto:

    Per me il movente di Grillo è semplice: vuole prendere i voti degli antieuristi, che sperano nel referendum o comunque considerano Grillo il politico più avanzato e vuole prendere i voti di coloro che danno grande importanza al referendum come strumento contro la casta, anche se favorevoli all'euro. Tutto qua.

  9. Lorenzo ha detto:

    Il gregge manca di opinioni definite che non gli siano messe in bocca dai media. Gli antieuristi sono pochissimi e quanti estrapolano rapporti fra strumento referendario e casta ancora meno. Io credo semplicemente che Grillo voglia mantenere vivo il feeling del M5S come movimento 'contro' ma evitando qualsiasi presa di posizione concreta, che gli porterebbe via i moderati.

    Voi pretendereste di governare le masse, e oltretutto le masse odierne, con delle posizioni concettualmente coerenti. Se Grillo si fosse mosso in questa direzione, oggi avrebbe pochi più aderenti di ARS o dell'MPS.

    • Tonguessy ha detto:

      Quest'ultima affermazione contiene almeno un errore storico ed una imprecisione politica.

      L'errore storico consiste nell'ignorare ciò che il PCI riuscì a costruire nel dopoguerra. Riuscì a convincere masse enormi di cittadini proprio grazie a posizioni coerenti. Quindi gli elettori italiani non sono refrattari alla coerenza, tutt'altro. Sono convinto che l'attuale (nonchè prevedibile) impennata di astensionismo è frutto proprio della mancata coerenza dei partiti politici che ha generato una disaffezione verso il voto. Il che è segno di maturità, non di imbecillità.

      L'imprecisione invece consiste nel ritenere che qualsiasi formazione politica dotata di una forte coerenza non possa che coinvolgere pochi elettori. Credo invece che l'esempio di Syriza dimostri il contrario: c'è enorme bisogno di più welfare, ed i discorsi poco coerenti (o troppo coerenti con le europolitiche, quindi di distruzione del welfare) ormai hanno stufato. In Italia siamo in ritardo rispetto alla Grecia perchè la crisi qui non è così sentita, ma ormai ci siamo anche noi, ed il fronte trasversale degli antieuristi si sta allargando sempre più. Chi avrà saputo seminare bene (coerenza!) potrà raccogliere buoni frutti.

  10. Luciano Del Vecchio ha detto:

    La mia impressione è che il movimento di Grillo si sbriciolerà, proprio per mancanza di coerenza e di chiarezza, per non aver saputo o voluto dire una parola chiara sull’euro e sull’Unione europea. Credo che si illuda nel voler salvare capra e cavoli; alla lunga sarà abbandonato dalle capre, o presunte tali, e resterà con in mano solo i cavoli. Segni premonitori ne sono la scissione in Parlamento di alcuni suoi eletti, e il risultato deludente nelle ultime elezioni locali. Il popolo accetta il messaggio ambiguo, e perfino contraddittorio, in fase di protesta e di contrapposizione, ma poi vuole parole chiare e posizioni coerenti nel momento in cui agli eletti tocca governare o anche dirigere dall’opposizione. E questa aspettativa Grillo l’ha già delusa. L’ambiguità finora gli ha consentito di mantenere seguaci ed elettori, ma alla lunga l’ambiguità non premia.

    Se Grillo si sbriciolerà, i partiti della coalizione  stanno per frantumarsi. Forza Italia sarà una formazione raccogliticcia. Altro raccattamento di rampanti vecchi e nuovi impegnerà Renzi. Tutto quanto il sistema sta per implodere in tempi che è difficile prevedere e che daranno l’opportunità a nuove formazioni politiche di proporsi alla guida del Paese. A queste ultime l’impresa può riuscire se i loro esponenti eviteranno di rispondere nelle interviste come risponde Grillo e se le interviste saranno trasmesse su circuiti massmediatici nazionali. Grillo ha sicuramente il merito d’aver costretto i partiti della coalizione unica a gettare la maschera e ad abbracciarsi in pubblico. Ma ora tocca a lui gettare la maschera e a questo potrà costringerlo soltanto una nuova formazione politica con una linea netta e precisa non solo sull’applicazione rigorosa della Costituzione, ma anche sulla politica estera. A meno che non mi sfugga qualcosa, ma non ricordo di aver mai sentito Grillo citare la Costituzione nei suoi comizi e nei suoi monologhi-conferenze stampa.

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