Samir Amin o Domenico Losurdo?
Egregio sig.Samir Amin,
la sua intervista sulle vicende egiziane mi lascia sgomento per la semplificazione e la falsificazione.
La invito a leggere questo articolo, per conoscere la valutazione di Israele sulle vicende egiziane.
Sbaglia lei? E' almeno fondato il giudizio equilibrato e dubbioso di Domenico Losurdo? O sbaglia valutazione israele?
Come si può stimare uno che scrive: " i cinque milioni di voti per Sabbahi erano lucidi e motivati. I cinque milioni per Morsi rappresentavano invece la parte più miserabile della popolazione, senza coscienza politica: i voti della gente che si comprano con carne e latte"?
Un razzista o classista comunista è pur sempre un razzista o classista.
Non leggerò mai più una parola di ciò che lei scrive.
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2013-08-09/haaretz-attacco-sinai-drone-185804.shtml?uuid=Ab3ersLI
Washington vuole il Sinai.
Egregio Dr. Dandrea,
non voglio prender partito nella polemica (?) tra Lei e il signor Amin, però ritengo che ciò che scrive Amin sugli egiziani che han votato Morsi, mi è difficile da definire come giudizio razzista o classista, anche perchè non ho mai avuto l'occasione di incontrare, conoscere sul posto, e quindi giudicare politicamente, le persone cui si riferisce Amin, per cui dare giudizi a prescindere mi è difficile. Lei usa parole dure contro Amin, forse a ragione. Ha pure usato parole dure contro Carlo il Grandissimo e non l'ha più letto, perchè dei sottoproletari ha scritto:
"in tutte le grandi città [formano] una massa nettamente distinta dal proletariato industriale, nella quale si reclutano ladri e delinquenti di ogni genere, che vivono dei rifiuti della società – gente senza un mestiere definito, vagabondi, gens sans feu et sans aveu, diversi secondo il grado di civiltà della nazione cui appartengono, ma che non perdono mai il carattere di lazzaroni» (Marx, Le lotte di classe in Francia dal 1848 al 1850)."?
Probabilmente quelli cui si riferisce Amin non sono dei lazzaroni, però per il resto…
Le dispiace chiarire la sua posizione su chi è sottoproletario, dove, quando, perchè?
franco valdes piccolo proletario di provincia
Gentilissimo Franco Valdes,
la definizione che lei ha dato di sottoproletariato l'ho citata spesso e per intero: traggo la citazione da un mio post, con il commento là presente: "“Accanto a roués in dissesto, dalle risorse equivoche e dalle equivoche origini; accanto ad avventurieri corrotti, feccia della borghesia, vi si trovavano vagabondi, soldati in congedo, forzati usciti dal bagno, galeotti evasi, birbe, furfanti, lazzaroni, tagliaborse, ciurmatori, bari, ruffiani tenitori di postriboli, facchini, letterati, sonatori ambulanti, straccivendoli, arrotini, stagnini, accattoni, in una parola, tutta la massa confusa, decomposta, fluttuante, che i francesi chiamano la bohème"-. Il Lumpenproletariat, per il Marx del 18 brimaio, può essere "aristocratico o plebeo". Si tratta di gente che desidera la ricchezza e vuole consumarne più di quella che produce, sempre che partecipi al processo di produzione. Al Lumpenproletariat Marx accosta l’aristocrazia finanziaria".
Quanto a Samir Amin, la sua dichiarazione, più che ai sottoproletari mi ha ricordato la risposta di Labriola alla domanda "se avessi a disposizione un papua, cosa ne faresti?": "per prima cosa la farei schiavo". Un marxismo che oggi credo tutti rifiutino.
Soprattutto non credo che sia vero ciò che dice. Dei voti dei salafiti (18% mi sembra) si è detto che venovano dalle campagne. Non credo possibile che tutti i voti dei FM vengano dalle campagne. Ho conosciuto in italia islamisti egiziani che facevano gli operai. E la democrazia cristiana negli anni cinquanta aveva i voti anche di operai e contadini. Non credo che coloro che si sentono uniti dal fattore religioso siano in Egitto diversi da coloro che votavano democrazia cristiana nel 1948.