A proposito dell’appello al popolo lavoratore: pubbliche scuse e una richiesta

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10 risposte

  1. Giuseppe ha detto:

    Esiste ancora gente che pretende di creare movimenti di matrice comunista, socialista o fascista?? Come dice giustamente Andrea, qui è sotto attacco pluridecennale la nostra Nazione, il nostro Popolo, ed entità di questo genere non si possono semplicemente associare ad un qualsivoglia colore politico. E' qualcosa di superiore, di troppo più grande per poter essere contenuto in una mera ed effimera categorizzazione ideologica. Prendiamone coscienza una volta per tutte ed iniziamo a rimboccarci le maniche per salvare la Patria e non questa o quella ideologia politicante!! Per poter creare un vero movimento di liberazione nazionale, di ideologia patriottica, basterebbe una sola domanda da rivolgere agli uomini e alle donne che ne vogliano fare parte: qual è il fine ultimo e supremo delle tue idee? L'unica risposta accettabile è: la Nazione! Qualunque altra risposta del tipo: il comunismo, il proletariato, la Costituzone, o peggio, l'europa fascista dei popoli, il leninismo universale… non possono esere accettate! Esse dimostrano solo come eventuali tali persone siano fuori dal gioco e non abbiano affatto compreso su quali regole si basa la partita millenaria che si sta giocando in questi anni!
    Io sono con te Andrea.
     
    W l'Italia.

  2. Carola ha detto:

    Due parole sono doverose, quando ho ricevuto la email dell'appello inizialmente sono stata tentata di adervi, prima perchè leggo volentieri questo blog e poche volte non mi sono trovata d'accordo con la linea degli articoli, secondo perchè anch'io come molti cerco la via verso l'alternativa, ma subito dopo in me è sorto un attimo di esitazione e mi ero ripromessa di mettermi in attesa per capire come la cosa si sarebbe sviluppata e su quali basi, ahimè il mio sospetto che come al solito si sarebbe presa la via della costruzione di un "partito" con tanto di documenti ,punti,regole e la tanto amata gerachia dei ruoli non ci ha messo molto ad emergere da come leggo nel tuo articolo e da questo genere di movimenti o neopartiti resto lontana perchè troppo lontani dal mio sentire, concordo con la volontà di dare vita ad un movimento rivolto a tutti senza un linea ideologica ( destra e sinistra e quant'altro) ma con una linea rivolta hai bisogni reali di tutti, e in cui vi sia la possibilità di esprimere la propria idea e lavorare sulla sua possibile realizzazione.
    Mio padre soleva dire "chi va al mulino enevitabilemente di farina si sporca continuare a rimanre legati e idee politiche ,pratiche politiche significa inevitabilemente prima o poi sporcarsi della stessa farina della casta e del potere già esistente, il nuovo è nuovo non può essere un riciclo del comunismo o del socialismo,sopratutto deve essere un modo diverso di fare politica, una politica con pochi delegati e questi con pochi poteri, perchè chi opera con il cuore e un forte senso di umanità per il bene sociale è al servizio della gente non il contrario e questo se lo deve ricordare.
    A presto e ricevo volentieri notizie sulle tue prossime iniziative

  3. Tonguessy ha detto:

    @ Carola e tutti quelli che  desiderano "dare vita ad un movimento senza linea ideologica (destra e sinistra e quant'altro)":

    per caso c'è anche la precisa volontà di scavalcare altre ottuse e vetuste distinzioni come sfruttatori/sfruttati, speculazione/lavoro, padroni/operai etc?

    Perchè la Storia ci ha consegnato la preziosa eredità di Hitler che con il suo Deutsche Arbeitsfront (DAF) si proponeva di "superare l'antagonismo tra datore di lavoro e operaio salariato".

    Hitler stesso era socialista, ovvero nazionalsocialista, cioè nazista, insomma di sinistra e di estrema destra assieme, avendo capito da tempo che sfruttatori e sfruttati sono nella stessa barca. Proprio quello che dice Monti in questi giorni. E ci sono poche scialuppe di salvataggio. 

    Forse potremmo allora, per fare discorsi più moderni, parlare di chi controlla saldamente le poche scialuppe, di chi suona l'orchestra mentre il Titanic affonda e di chi ha pagato il biglietto per morire affogato nei gelidi mari pieni di iceberg. 

    Il tutto senza menzionare nè destra nè sinistra, che sono termini tanto anacronistici e demodé. 

     

    Poveri noi…..

  4. nicola ha detto:

    Il fronte comune, concreto, vero, della maggioranza del popolo italiano è la Costituzione:la sua bandiera, la sua salvaguardia, la sua difesa, la sua applicazione integrale.
    Parlare di proletariato, socialismo, ecc., oltre a rivelare una visione ancora una volta "ideologica" da rivedere da cima a fondo(da rivedere, non da trascurare), è un saltare fasi intermedie necessarie improragabili, prospettiva fumosa e incomprensibile alla stragrande maggioranza del popolo, compreso il "proletariato", che oggi include, una fascia sociale che va dalla disoccupazione, ecc. alla classe piccola e media, agli scontenti di tutte le categorie, una fascia amplissima.

  5. Lorenzo ha detto:

     
    Ciascuno si sceglie la propria mitologia fondativa: chi la razza, chi l'umanità, il comunismo, la costituzione e/o la voce di questo o quel dio. Scriveva Dostojevski, molto valorizzato in ambito culturale nazionalsocialista:
     
    non esiste alcuna pena che affligga l’uomo divenuto libero in modo così continuo e straziante come quella di trovare al più presto qualcosa da adorare. Ma l’uomo vuole adorare ciò che sembra incontestabile, in modo che tutti si aggruppino nell’adorazione generale. Perché l’affanno di questa pietosa creatura non consiste nel trovare qualcosa che l’uno o l’altro possano idolatrare, ma qualcosa da credere e da idolatrare tutti assieme. Questo bisogno di unanimità nell’adorazione costituisce la croce d’ogni singolo individuo e di tutta l’umanità fin dall’alba dei tempi. Per realizzarla si sono passati a fil di spada uno coll’altro. Diedero vita agli dèi e poi si ingiunsero a vicenda: “abbandonate i vostri dèi, venite, adorate i nostri: se non lo farete sarete messi a morte, voi e i vostri dèi!” E così sarà sino alla fine del mondo, persino nel caso che gli dèi scompaiano: fa lo stesso, piegheranno il ginocchio dinanzi a degli idoli.

     
    Almeno una cosa in comune sfruttati e sfruttatori di oggi ce l’hanno: sono un gregge di bambini viziati dal consumismo, disinteressati a formare ogni solido progetto di vita, a qualsiasi cosa che non prometta un godimento più o meno immediato, intenti solamente a mettersi soldi in tasca. Per questo i vostri appelli alla mobilitazione cadono nel vuoto. Il sistema è indistruttibile tramite un’atto di volizione per lo stesso motivo per cui sta andando in rovina motu proprio.

    Speriamo almeno che la rovina degli sfruttati sia talmente apocalittica da trascinare nel baratro anche gli sfruttatori.
     

  6. francesca ha detto:

    ciao Stefano… io ci sono! Francesca di Vittorio Veneto

  7. stefano.dandrea ha detto:

    Ringrazio Francesca, Nicola, Carola (oltre a Massimiliano, Matteo e Claudio, già rinraziati) e altri che mi hanno scritto o telefonato: Ines di Trieste, Lidia di Roma, Luciano di Bologna, Giuseppe di Taranto, Andrea, Giuliano di Tarquinia, Francesca di Vittorio Veneto, Marco di Reggio Emilia, Lorenzo di Roma,Stefania da Padova, Marco da Verona, il gruppo di Salviamo la democrazia, gli amici della Rivista Indipendenza, gli amici di Alternativa che condividono le mie idee (non sono pochi, anzi). Per ora direi di attendere l'assemblea di Alternativa.

    A Lorenzo dico che non siamo qualsiasi cosa si pensi, in una fase prerivoluzionaria. L'azione è possibile: richiede pazienza (e non fretta o malattia di attivismo); passione e una sintesi estrema, che possa accordare molti di coloro (non tanti ma non pochissimi) che sono disposti a schierarsi. Come mi ha scritto Marco da Reggio Emilia, nella semplicità ci sono una estetica e una morale che vanno coltivate.

  8. Giancarlo ha detto:

    Aspettiamo, allora.

  1. 2 Giugno 2019

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