Francia: da De Gaulle a Hollande, nation adieu!
E’ sempre interessante dare un’occhiata a cosa succede oltralpe, in effetti potremmo dire che dalla rivoluzione francese al 68’, dalla repubblica cisalpina alle delocalizzazioni, in Francia si sono sempre creati fenomeni sociali che poi si sono riprodotti nel bel paese. Prima però di fare un'analisi degli accadimenti francesi degli ultimi tempi e su cui vi terrò informati puntualmente nei prossimi articoli, è necessario ricostruire quella che è la realtà vera di questo paese, e non quella che spesso noi abbiamo in testa o che i media ci veicolano. Ed è a questo fine che consacro questo mio primo articolo. Cos’è la Francia? Il paese sciovinista per antonomasia, dove non esistono parole straniere, un baluardo antiamericano, culla delle libertà, della laicità e dei “droit de l’homme”. Francesi che ascoltano Edith Piaf e Aznavour, mangiando crepes al prosciutto, fieri della propria storia. Ebbene, dopo aver vissuto da parecchi anni all'ombra della Tour Eiffel, posso dire che nessuna immagine è più lontana dalla realtà, di quella soprascritta. Dai tempi di De Gaulle che preferiva tenersi un mal di denti atroce piuttosto che curarsi con medicinali americani, né è passata d’acqua sotto i ponti della Senna.
Oggi la Francia è il secondo mercato mondiale di McDonald’s dopo gli Stati Uniti, stesso dicasi per Nike e Adidas, i video giochi di Nintendo e Microsoft, i film di Hollywood. Tutto ciò, proprio in barba allo stereotipo di Francia dove ci si veste eleganti e si mangia solo nouvelle cuisine, che noi abbiamo. Ovunque andate,dalla Bretagna alla Provenza, saranno molto più numerosi i ristoranti italiani, indiani, cinesi, kebab di quelli francesi. E fra i giovani non sentirete mai: ”Stasera ci facciamo un entrecote o una tartiflette”, ma piuttosto: “stasera indiano? Una pizza? Un cinese o un sushi?” e mai proporre un piatto francese. Dagli anni di Mitterand , l’élite francese ha deciso di far cambiare pelle al proprio popolo, per prepararlo ad accettare la perdita di sovranità e la fusione delle nuove civiltà multiculturali, dove la nation è solo un antico ricordo. Hollande ha aderito, primo in Europa, al progetto “Europa, un solo stato, una sola lingua:l’inglese”, i corsi nelle facoltà dall’anno prossimo dovranno essere tenuti in lingua inglese, e anche le televisioni generaliste trasmetteranno film in inglese senza neanche i sottotitoli. L’altro ieri sera,per esempio, in prime time il primo canale francese, dava un film solamente in inglese, senza sottotitoli. Era allucinante come situazione. Immaginate la stessa cosa su Raiuno in prima serata. Considerando poi la naturale incapacità dei francesi di parlare l’inglese, era quasi grottesco. Anche in ambito musicale, tutte le nuove boybands e giovani cantanti sono per la maggior parte rap. Vi lascio immaginare come suoni per un italiano un rap con la “r” francese, ma tant’è! I giovani si vestono sempre più come un giovane new yorkese, felpa con cappuccio obbligatorio e pantaloni larghi, piuttosto che jeans, pantaloni, camicia o giacca.
Questa anglofilia, si è vista anche in ambito politico, se lungimirante fu la scelta di De Gaulle di uscire dalla Nato e dotarsi della force de frappe nucleaire, posizionando cosi’ la Francia come media potenza strategica fra Urss e Usa. Altrettanto umiliante è apparso agli occhi dei francesi, la scelta di Sarkozy di rientrare nella Nato e soprattutto di fare tutti i nuovi investimenti militari pesanti(portaerei, aviazione) al 50% con gli inglesi. Da qui molti si chiesero: “ se ci fosse una guerra a cui gli inglesi si oppongono, che si fa? Si manda mezza portaerei?” Ma il problema non si pone, Hollande infatti ha preso il ruolo di zerbino degli Usa, con performance superiori a quelle di Blair verso Bush. Difatti tutte le ultime campagne militari del premio nobel per la pace Obama, sono state condotte dalla Francia, che è diventata il gendarme d’Africa. Ecco allora i soldati francesi, disprezzati in pubblico dal partito socialiste di Hollande, vengono ormai usati come mercenari per gli Usa dallo stesso governo, che sembra quasi cercare con la guerra fuori, quello che non sa fare in patria. Ha fatto sorridere non pochi Hollande, che dopo decine omicidi al kalashnikov a Marsiglia, abbia fissato una conferenza stampa per dire di voler riportare finalmente ordine e legalità…nel Mali, neanche citando di sfuggita Marsiglia.
Direte allora, visto il presente, la Francia è ancora fiera almeno della propria storia, invece anche li, è stata la più rigida applicatrice delle direttive europee per cui le identità nazionali vanno assolutamente dissolte.Dall’anno scorso sono scomparsi dai libri di storia personaggi come il Re Sole, Giovanna d’Arco e Napoleone, per dar spazio all’impero del Mali( sulla cui vera esistenza non esistono neanche documenti scritti) e alla storia berbera. Basta solo dare un’occhiata alle 30 date da conoscere alla maturità, per il ministero dell’istruzione. Prima data in ordine cronologico: 476 d.C. – Caduta dell’impero romano, (nessun accenno alla Gallia, alla conquista di Cesare o alla nascita di Cristo), seconda data da ricordare: l’egira di Maometto, e cosi via, si salta Poitiers, Carlo Martello, Carlo Magno, per arrivare al Francesco I e poi direttamente al 1789 della rivoluzione francese, infine solo date di leggi importanti fatte dai governi socialisti.
Paese della libertà almeno? non esattamente, proprio ieri è stato votato in Senato la lois d’organisation militaire, che prevede il controllo in tempo reale di tutti i dati scambiati su internet da parte di qualsiasi cittadino. Qualsiasi istituzione pubblica senza permesso dei magistrati potrà costruire dossier su qualsiasi person e per qualsiasi motivo. Oltre al dossieraggio di tutti gli oppositori, il fine vero è controllare tutti gli internauti, sempre più numerosi, che su internet non hanno pensieri allineati con l’Eliseo. La prova ne è l’arresto, la settimana scorsa, di un semplice cittadino, reo di aver aperto un sito dal nome”hollande dimissionne”. Non contenti, tutti colori che per solidarietà hanno messo una t-shirt con il logo del sito, sono stati portati in caserma dai gendarmes. Gendarmes che rifilano multe, anche ai bambini che portino una t-shirt della manif pour tous, prendendo il sole nei giardini di Luxembourg. A novembre sono state arrestate 300 persone, per aver fischiato Hollande mentre passava sugli Champs Elysée. Il prossimo candidato sindaco di Parigi del RBM è stato fatto salire sulla civetta della polizia, solo perché si trovava nella stessa strada dove doveva passare il presidente, niente di più. Cosa avrebbero scritto i nostri giornali se Putin, avesse fatto una cosa del genere? E’ lo stato di diritto che si sta sgretolando, e l’UE mostra il suo vero viso. Ora per evitare incidenti e strumentalizzazioni, i manifestati come in Italia, usano solo bandiere francesi, ebbene adesso è vietato esibire il tricolore francese nei pressi dell’Eliseo! Potete assistere a scene esilaranti vedendo guide straniere con la bandiera francese usata come capofila, farsi interpellare dalla polizia che gli spiega che vicino all’Eliseo non si possono mostrare bandierine francesi. Del resto La Francia è il paese dove un partito come il Front National, al di là di come la si pensi, con il 26% dei voti, più o meno come il nostro Pdl, ha avuto per decenni 0 deputati e solo dall’anno scorso ne conta 2, mentre i verdi col 1,8% si ritrovano ben 18 deputati.
Francia, paese della laicité, in nome della quale lo stato ha ritirato il pesce dalla mense scolastiche il venerdì per non favorire i cristiani, oggi in nome della diversité impone a tutti il cibo hallal. In quasi tutte le mense scolastiche, militari e dei funzionari pubblici, che ci siano ebrei, atei o cristiani, il cibo musulmano è d’obbligo per tutti. Ha destato scandalo l’anno scorso, la scoperta che il 100% dei mattatoi della regione di Parigi fossero hallal, e di conseguenza anche la carne venduta nei supermercati, all’insaputa dei consumatori. La macellazione Hallal, oltre che non rispettosa delle direttive europee, prevede sofferenze atroci per l’animale anziché lo shock elettrico immediato e soprattutto, un'offerta alla moschea competente per ogni capo abbattuto. Immaginate che caos, se si fosse detto che in Francia per ogni chilo di carne consumato, un contributo economico andava alla Chiesa Cattolica. E’ una Francia che in rispetto alla legge del 1905, prevede di abbattere nei prossimi 10 anni, 4800 chiese, spesso veri e propri luoghi d’arte. Lo stesso comune di Parigi ha ridotto i finanziamenti per il restauro e la conservazione delle chiese parigine,che sono proprietà dello stato, dal 3% allo 0,27% del bilancio comunale, viceversa ha portato al 3,7% il budget per la costruzione di moschee, di fatto vietate dalla legge. Ovviamente tali scelte non sono dettate da un amore per l’islam, ma dal semplice fatto che le comunità musulmane votano in maniera compatta lo stesso candidato e la formazione dei comunitarismi, impedisce che il popolo si senta parte di un'unica nazione e abbia rivendicazioni sovraniste rispetto agli organi sovranazionali. Alle scorse elezioni Hollande, secondo i sondaggi, avrebbe ricevuto fra l’87% e il 94% dei voti dei musulmani di Francia, il 14% della popolazione, più della metà del totale dei votanti socialisti.
E i Droits de l’homme? dipende. Esistono 2 paesi: Parigi e il resto della Francia, soprattutto quella dei terroirs, dei piccoli paesini di 300-400 abitanti. Ebbene se nella capitale il tempo medio d’attesa è di 15 giorni per un esame medico specializzato, nel resto del paese si superano i 3 mesi, se la distanza massima da un primo presidio ospedaliero è di 15 minuti nell'Ile de France, si possono toccare le 2 ore nel centro e nel sud dell’esagono. Lo stesso dicasi per le poste, spesso a 30 minuti di strada, per i pompieri, le stazioni di polizia, e i tagli imposti dall’Europa negli ultimi anni, non hanno fatto altro che aumentare queste differenze. Essi sono i veri invisibili di Francia, nonostante rappresentino più della metà della popolazione. Parigi da sola rappresenta un decimo della popolazione nazionale, ma riceve il 30% del budget dello stato. Si parla spesso di banlieu difficili, ma un ragazzo di banlieu ha accesso a fondi speciali che possono superare di 7 volte, quelli riservati a giovani in egual situazione delle altre regioni. Non è un caso se tutti i vari movimenti di questi ultimi giorni, bonnets rouges, oranges, bleu siano nati lontani da Parigi, in Bretagna, in Provenza e nel Nord. E il progetto megalomane di Sarkozy di investire altri 30 miliardi di euro per la “Grand Paris”, non combatte certo questa tendenza. Anche la cura sanitaria, prima libera e gratuita per tutti, ormai è gestita solamente dalle assicurazioni private. La sanità pubblica copre ormai solo il 17-33% delle prestazioni, il resto è a carico del cittadino o della mutuel privata. Una semplice consultazione al pronto soccorso può costare al cittadino fino a 386 euro, se sprovvisto di una buona assicurazione. Anche l’educazione non è per tutti, in Francia infatti si è obbligati a iscriversi nelle scuole primarie e secondarie dei comuni di residenza, non si può scegliere dove mandare il proprio figlio, il che vuol dire automaticamente che sarà difficile per un ragazzo nato in un quartiere povero uscire dalla miseria, se potrà frequentare solo scuole di quartieri svantaggiati. La stessa cosa si può dire per le università, quelle pubbliche sono viste con ostracismo negli ambienti di lavoro, e difficilmente farete carriera come manager, ma anche come semplice capo progetto, se uscite da una università pubblica. Esiste la rete delle grandes ecoles, per cui solo gli studenti usciti da certe scuole a pagamento, saranno assunti nelle aziende che contano. Per esempio una certa azienda di energia prende solo studenti dell’école de Mines, un'altra della telefonia solo quelli dell’Essec e così via. Peccato che tali scuole costino da 17 ai 24 mila euro l’anno, per cui è quasi impossibile per un ragazzo “diversamente ricco” che è già stato costretto a frequentare scuole di bassa lega, permettersi l’accesso a tali scuole e quindi la speranza di un futuro migliore.
Come vedete le contraddizioni della Francia in questi ultimi anni sono tantissime, e se è vero che quando si cade, si ha tanto più male quanto più alto era il punto di partenza, ebbene ai Francesi, la caduta imposta dall'ultra-liberismo europeo ha dato un vero scossone. Abituati da decenni alle migliori condizioni di lavoro in Europa, a cure sanitarie gratuite per tutti, a uno stato stratega, laico e che funziona, si sono ritrovati a un vero e proprio regresso. I cui responsabili, sono sempre più smascherati, che sia l'Europa o le lobby mondialiste. Se non si tengono presenti questi repentini cambiamenti peggiorativi degli ultimi anni e il rinnegamento di ciò che era l'anima stessa della Francia, non si possono capire i recenti avvenimenti politici di cui parleremo nel prossimo articolo.
Marcello Di Vincenzo – ARS Francia
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