Nord e sud, sfatiamo alcuni recenti miti: la questione meridionale si affronta applicando la Costituzione
GRAFICO: Il divario nei 150 anni di storia d’Italia. Andamento del PIL pro-capite del Mezzogiorno in percentuale del Centro-Nord.
Fonte: L. Bianchi, D. Miotti, R. Padovani, G. Pellegrini, G. Provenzano, 150 anni di crescita, 150 anni di divari: sviluppo, trasformazioni, politiche, in “Rivista Economica del Mezzogiorno”, XXV, n. 3, 2011, p. 452.
Un'ampia e chiara disamina delle varie tesi sulla situazione economica iniziale nel sud e nel nord e sulle ragioni della caudata del pil pro-capite del sud rispetto al nord si trova in questo articolo.
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Dal grafico si traggono, piuttosto agevolmente, alcune osservazioni.
1. L'unificazione non arricchì, mediamente, i cittadini del nord a scapito dei cittadini del sud. Infatti in 28 anni il pil pro-capite del Mezzogiorno aveva perso soltanto 4 punti in percentuale rispetto a quello del nord; e in venti anni meno del 2%.
2. Pertanto, la grande crisi agraria, o “grande depressione” o se si vuole grande deflazione (1873-1895) colpì a lungo, salvo gli ultimi sei anni, in modo pressoché identico, sia il sud che il nord; e infatti generò emigrazioni di massa (parliamo di milioni di persone) dal Veneto, dalla Lombardia, dal Piemonte, dal Mezzogiorno, dalla Francia e da molti altri stati nazionali.
Dunque, oltre che infondata, è chiaramente tendenziosa e in mala fede la tesi che pretende di attribuire la causa dell'emigrazione meridionale post unitaria alla conquista del Regno delle Due Sicilie, senza nemmeno citare la grande crisi agraria. Quale può essere il livello dell'indagine storica di chi osa far derivare l'emigrazione del sud dall'unificazione d'Italia, senza nemmeno citare la grande crisi agraria?
3. Il tracollo del pil pro capite del sud rispetto a quello del nord si ha negli anni 1889-1936, dunque in anni in cui in Italia operarono a lungo (fino al 1926) sei banche di emissione. Si legge nel sito della banca d'Italia: : "Al Nord la Banca Nazionale nel Regno d'Italia (che veniva dalla fusione fra la Banca di Genova e la Banca di Torino); al Centro la Banca Nazionale Toscana, affiancata nel 1863 dalla Banca Toscana di Credito per le Industrie e il Commercio d'Italia; al Sud il Banco di Napoli e il Banco di Sicilia. Quando, dopo l'annessione di Roma nel 1870, la Banca degli Stati pontifici divenne Banca Romana, gli istituti di emissione diventarono sei. Tutte le banche menzionate emettevano biglietti in lire convertibili in oro, e operavano in concorrenza fra loro. Due di esse erano pubbliche, Banco di Napoli e Banco di Sicilia, le altre private, ma vigilate dallo Stato. Il corso forzoso (cioè la non convertibilità), imposto nel 1866, fece in modo che la circolazione di moneta cartacea superasse quella metallica. Nel 1874 fu varata la prima legge organica dello Stato italiano sull’emissione cartacea: indicando espressamente i sei istituti autorizzati, essa introdusse un oligopolio legalizzato e regolato. Non si realizzò dunque una banca unica, soprattutto per la forza degli interessi regionali che non volevano privarsi di una banca di emissione locale".
Ne deriva che le (ultimamente) frequenti analogie tra l'unificazione italiana e l'Unione europea sono false e assurde. Prima di avere una banca di emissione unica e quindi una moneta veramente unica trascorsero 66 anni di unione politica, con codici, leggi amministrative nazionali, diritto pubblico nazionale, amministrazione nazionale ed un esercito nazionale che eroicamente concorse a distruggere un impero dinastico, sopportando circa 600.000 morti.
4. Il tracollo del pil pro capite del sud rispetto a quello del nord non fu arrestato nemmeno dall'introduzione del monopolio della banca d'Italia nell'emissione di moneta, introduzione che avvenne nel 1926.
5. Negli anni 1936-1951 il pil pro capite del mezzogiorno continuò a diminuire in rapporto a quello del nord ma in misura minore che nel quarantennio precedente.
6. Gli anni d'oro del pil pro-capite del sud sono stati gli anni 1959-1974, e a rigore gli anni 1959-1983 (se si esclude il particolare crollo che il pil pro capite del sud ebbe nel 1975), ossia proprio gli anni dell'intervento straordinario, anni in cui maggiori furono l'attuazione della Costituzione economica e l'intervento pubblico nell'economia, che è tutt'uno con la prima.
Quando fu creata la BdI?
Valerio,
fu creata nel1893 ma allora era uno delle varie banche di emissione (e credo fosse anche banca che prestava). E’nel1926 che diventa l’unica banca di emissione, con posizione fondamentalmente pubblica (ma i privati vennero eliminati del tutto nel 1936) e acquista funzioni di controllo (che adesso le hanno tolte). Qui trovi brevi e certe notizie: i fatti sono indubbiamente veri; le interpretazioni, che invero sono poche, talvolta tendenziose: https://www.bancaditalia.it/bancaditalia/storia