Il senato approva un testo di legge razzista
Le riflessioni giornalistiche sul c.d. reato di negazionismo non colgono il segno o almeno non toccano il profilo più grave del voto del Senato Italiano dell’11 febbraio.
Il Senato ha deliberato di modificare l’art. 3 della legge 654 del 13 ottobre 1975. Pertanto muovo dall’attuale testo dell’art. 3:
“1. Salvo che il fatto costituisca più grave reato, anche ai fini dell’attuazione della disposizione dell’articolo 4 della convenzione, è punito:
a) con la reclusione fino ad un anno e sei mesi o con la multa fino a 6.000 euro chi propaganda idee fondate sulla superiorità o sull’odio razziale o etnico, ovvero istiga a commettere o commette atti di discriminazione per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi ;
b) con la reclusione da sei mesi a quattro anni chi, in qualsiasi modo, istiga a commettere o commette violenza o atti di provocazione alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi;
2. …
3. È vietata ogni organizzazione, associazione, movimento o gruppo avente tra i propri scopi l’incitamento alla discriminazione o alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi. Chi partecipa a tali organizzazioni, associazioni, movimenti o gruppi, o presta assistenza alla loro attività, è punito, per il solo fatto della partecipazione o dell’assistenza, con la reclusione da sei mesi a quattro anni. Coloro che promuovono o dirigono tali organizzazioni, associazioni, movimenti o gruppi sono puniti, per ciò solo, con la reclusione da uno a sei anni”
Il Senato della Repubblica con 234 voti favorevoli, 3 contrari e 8 astenuti ha deliberato, tra l’altro, di modificare l’articolo 3 testé citato, nel modo seguente:
“…
c) dopo il comma 3 è aggiunto il seguente:
«3-bis. Per i fatti di cui al comma 1, lettere
a) e b), e al comma 3, la pena è aumentata
se la propaganda, la pubblica istigazione e il pubblico incitamento si fondano in tutto o in parte sulla negazione della Shoah ovvero dei crimini di genocidio, dei crimini contro l’umanità e dei crimini di guerra, come definiti dagli articoli 6, 7 e 8 dello statuto della Corte penale internazio-nale, ratificato ai sensi della legge 12 luglio 1999, n. 232»”.
Insomma il Senato ha stabilito che esistono razzisti di serie A e razzisti di serie B.
Infatti chi affermasse (“pubblicamente”: è un altro pezzo – opportuno in questo caso – della riforma) che gli ebrei sono una razza superiore a tutte le altre, tanto che quasi tutti i più grandi geni della terra erano ebrei, va condannato fino a un anno e sei mesi (perché propaganda idee fondate sulla superiorità della razza ebraica, ammesso che gli ebrei siano una razza o etnia).
Chi invece affermasse che gli ebrei sono la peggiore razza della terra perché hanno da decenni consapevolmente esagerato la shoah, che non è stata peggiore di molti altri eccidi, va condannato con una aggravante per la quale è previsto un aumento di pena.
Ora, tutto l”impianto normativo dell’art. 3 è riprovevole e soprattutto ipocrita: perché non lo si applica a chi afferma “pubblicamente” la inferiorità morale dei membri dell’IS o dei Talebani o dei Wahabiti o addirittura di tutti gli islamisti o finanche degli islamici? Quante centinaia di reati ha commesso Magdi Allam, sempre che razza o etnia non siano intese in senso restrittivo, perché in tal caso siccome la razza non esiste il reato sarebbe impossibile? Quanti occidentali dovrebbero finire i loro giorni in galera per aver reiterato migliaia di volte questo reato a danno degli islamici o degli islamisti?
Ma la cosa più grave è che per il Senato della Repubblica esista un razzismo di serie A e un razzismo di serie B. Chiunque affermi consapevolmente che esista un razzismo di serie A e un razzismo di serie B è uno squallido razzista. Se i senatori abbiano approvato il disegno di legge per razzismo o per idiozia, ossia senza accorgersi che stavano distinguendo razzisticamente tra razzismo e razzismo, non ha alcuna importanza. Questi sono i tempi che ci troviamo a vivere. E siccome non confidiamo in un ravvedimento nella Camera dei deputati, non resta che attendere la sentenza di illegittimità della Corte Costituzionale.
Solo nei regimi dittatoriali la verità storica è stabilita dalla legge.
Come la mettiamo con le bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki?
Con il Vietnam e con il milione di algerini massacrati dai francesi nel 1962?
Come la mettiamo con Simon Peres, premio Nobel per la Pace
(!!!!), che ha pubblicamente negato il genocidio degli armeni?
E con la Turchia che lo nega “per legge”?
Questo provvedimento insieme ad altri mi suggeriscono che ci stiamo avviando adiventare come la Turchia. Una schifosa “democratura autoritaria” al servizio di tutte le trame atlantiche. Very bello.
Io comunque sono per la tutela dei Diritti Umani. Appurate le lacune e incongruenze più o meno ipocrite degli impianti normativi a questo punto una soluzione potrebbe essere di sanzionare in qualche modo, o dare una vera possibilità di querela e quindi intimare di rispondere davanti alla legge se querelati, chi per qualsiasi motivo immetta motivi discriminatori basati su vere o presunte differenze di qualsiasi tipo, in atti o discorsi pubblici, includendo ovviamente le relative istigazioni violente.
Il fatto che vengano perseguite solo determinate espressione e non altre, ingigantiti o sminuiti eventi storici orribili, credo non debba giustificare una totale assenza di attenzione a queste problematiche da parte della legge. L’occidente vive proprio sulla contraddizione ipocrita di libertà senza responsabilità, in tutti i campi, economia compresa. Libertà solo dei pochi che possono “permettersele” per certi aspetti, irresponsabilità per altri, su cui crescono e trovano terreno fertile tutti i populismi di varia natura, atti ad alimentare il caos socio economico. Certo, la questione è delicatissima, del resto siamo consapevoli che in diritto, come in tutte le faccende umane la “perfezione” non esiste. Magari ciò che dico in teoria è già previsto dalla legislazione e non applicato, mi piacerebbe sapere il parere di qualcuno più esperto di me.
I nostri politicanti sono semplicemente ridicoli.
Negli ultimi anni hanno approvato una serie di leggi “svuota-carceri” dicendo che lo strumento penale va usato come extrema ratio e adesso???
Per giunta,vista l’ignoranza in materia storica di certi parlamentari viene da chiedersi “da che pulpito viene la predica”….