Non ci sono trasferimenti forzati in Iraq: comunicato dell'Armata Naqhsabandi
Traduzione dal francese di Anna Biancalani dell'ARS di Pistoia, testo tratto da Albasrah
Nobile popolo dell'Iraq! Figli della nostra Nazione Araba e Islamica! Popoli assetati di libertà nel Mondo! Uno dei canali della TV satellitare ha diffuso un servizio del suo corrispondente in Iraq che evoca il crimine dello spostamento di Iracheni operato da forze irachene e ha menzionato fatti inesatti e sprovvisti di ogni verità e li ha imputati in modo perfido alla nostra Armata in contraddizione totale con la realtà che il nostro popolo iracheno conosce insieme a tutte le sue componenti e le sue etnie e che non è che lealtà e spirito di sacrificio che trascendono tutte le menzogne.
A questo proposito vorremmo dimostrarvi le cose seguenti:
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Nel passato vi abbiamo espresso la posizione della nostra Armata riguardo a ciò che succede nell'area irachena riguardo alle menzogne e alle deviazioni gravi, e abbiamo allarmato la comunità internazionale dei loro rischi e pericoli (n.d.t. "che correvano") e ciascuno può informarsi in particolare sulle nostre posizioni consultando il nostri sito ufficiale nella rete internet.
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Consideriamo che prendere come bersaglio una qualsiasi comunità del nostro popolo e costringerla a trasferirsi allo scopo di spogliare l'Iraq delle sue componenti fondamentali e modificare la carta politica e demografica dell'Iraq e della regione è cosa istigata da agende straniere e perseguita dai nemici dell'Iraq e computa dalle milizie del governo settario collaborazionista che intende seminare la confusione e abbattere la rivoluzione benedetta del nostro popolo.
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La nostra armata rifiuta ogni trasferimento forzato di Iracheni, la spoliazione dell'Iraq e delle sue componenti fondamentali, e la modifica della carte politica e demografica dell'Iraq.
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La nostra armata crede nei diritti della cittadinanza e nella coabitazione pacifica di tutti gli iracheni e di tutte le etnie, credenze, appartenenze e regioni che siano senza distinzioni.
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La nostra armata è un prolungamento dell'antica armata irachena patriottica, e i suoi membri provengono da tutte le componenti del popolo iracheno. Questa armata include sunniti, sciiti, arabi curdi, turcomanni, cristiani, yezidi e sabei che vogliono liberare l'Iraq e sbarazzarsi della subordinazione.
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L'ordine Naqshabandi è un ordine sufi, e il sufismo è una pratica conosciuta nella vita degli uomini e non è affatto il monopolio di una comunità particolare. E' una pratica equilibrata, moderata e si concentra soprattutto sulla purificazione del cuore e dei buoni costumi, della coscienza viva e del comportamento magnanimo e indulgente verso gli altri. Esso li invita a fare il bene e alla pace. Essa comprende nei suoi ranghi arabi curdi e turcomanni. Essa incorpora coloro che appartengono ad altre denominazioni musulmane venerabili. La nostra armata è sgorgata dal cuore di questo ordine e ne ha estratto la sua denominazione per definirsi, non di più, per distinguersi dall'armata settaria creata dal governo collaborazionista. Infatti per distinguere una cosa da un'altra bisogna darle un nome differente. Esempio, quando si nomina l'università di Bagdad questo non significa che essa accoglie unicamente gli studenti di Bagdad ma ogni altro studente iracheno qualunque sia la sua provincia, etnia, nazione, comunità, denominazione o religione ecc.. E' un'armata patriottica per tutti gli iracheni, in seno a una sola patria e a un destino comune.
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L'obbiettivo della nostra armata è di liberare l'Iraq da ogni forma di soggezione e di occupazione nella quale partecipano tutti gli iracheni. La nostra armata non prende mai come bersaglio gli Iracheni tranne gli aggressori in mezzo ad essi.
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I Il nostro lavoro sul terreno è indipendente e non abbiamo nessun legame con chiunque stia lavorando per sospette agende straniere regionali o internazionali che chiamano allo scoppio ( o scissione) dell'Iraq sia come suolo che come popolo su basi settarie e razziste.
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La nostra armata rigetta assolutamente ogni appello che vorrebbe smembrare l'Iraq per un qualsiasi pretesto o per qualunque altra ragione.
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Non siamo tenuti a rispondere a chiunque spanda rumori sprovvisti di fondamento, ma ci conserviamo il diritto di rispondervi in tempo idoneo. Perseguiremo i responsabili davanti al popolo e alla Storia e lanciamo un appello ai media e agli altri di verificare le loro fonti parlando della nostra armata perché non vogliamo essere uno strumento di confusione e di imbroglio per degli obbiettivi e scopi propagati dal governo settario e dai nemici dell'Iraq soprattutto in questa fase storica. Facciamo voti davanti a Dio e al suo profeta e al popolo iracheno di andare avanti per liberare la patria da tutte le forme di settarismo di razzismo, di soggezione, di sottomissione al fine di garantire la giustizia, la legalità e la felicità del nostro popolo iracheno e la sua prosperità.
Dottor Salah al Din Ayoubi, portavoce dell'Armata dell'Ordine Naqshabandi 21 Luglio 2014
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