Il telefono senza fili
Da ragazzi è capitato un po' a tutti di giocare al telefono senza fili: si parte con una frase, e di orecchio in orecchio, diventa tutt'altro. Era un modo per divertirsi costruendo storie.
Da adulti, ci sono giornalisti che ci giocano ancora, e costruiscono storie anche con i telefoni con i fili.
"Ciao, sono io…"
L'ennesima operetta su una telefonata. Stavolta però non c'entrano nipoti, parenti o "amici di famiglia", ma testa e croce, ovvero le due facce dell'euro: Merkel e Draghi.
Ha chiamato lei? Ha chiamato lui?
Ma questa telefonata, poi, c'è stata? smentita e poi riconfermata con Ans(i)a.
E che si son detti?
E qui viene il bello: la storia, come nel gioco che facevamo da ragazzi, si trasforma di pagina in pagina:
La Repubblica: "Flessibilità, la Merkel telefona a Draghi. La cancelliera seccata: e l'austerità?".
Il quotidiano di Scalfari ce la presenta come una scaramuccia tra innamorati: lui gioca a fare il dongiovanni con mademoiselle Flessibilità e lei gli ricorda le loro promesse di un amore austero e fiscale. Ogni promessa è debito: è proprio il caso di dirlo…
Il Giornale: "La cancelliera chiama Mario Draghi e lo bacchetta per l'apertura alla flessibilità".
La stampa forzista opta per la coloritura cartoon: Merkel-signorina Rottermeier che bacchetta gli scolari-Pigs italiani.
Lei finge di dire ciao a Draghi e noi dovremmo dire ciao alle caprette…ma se qualcuno pensa di aver detto ciao anche ai Monti, si sbaglia….
Intanto? tutti a scuola, con l'ultima riforma della sillabazione…
(http://www.huffingtonpost.it/2014/09/03/riforma-scuola-errori-ortografici_n_5759906.html)
Il Corriere: "Austerità, Merkel chiama Draghi e chiede aiuto per la ripresa".
E concludiamo con un vero e proprio sketch esilarante: lo yacht su cui il Formigoni indagato scorazzava in vacanza (tanto è di CL, quindi dell'8×1000, quindi nostro), per chi riesce a immaginarsi la fräulein che chiede aiuto…
I liberisti del Corriere devono aver capito che la cancelliera comincia ad essere avvertita come "lupo cattivo" da un po' troppe persone, e così tentano di rimediare dipingendola come cappuccetto rosso…
Tutto sommato, col tempo in disavanzo primario che ci regala la disoccupazione, quello di confrontare i titoli dei giornali potrebbe diventare un nuovo hobby, divertente e creativo.
Com'è pure divertente notare come persino le persone che generalmente non seguono la politica si siano interessate a questa storiella, pardon, telefonata…sarà perché ormai l'attenzione ormai è in forma(t) gossip, grazie al buon ventennio di tv spensierata che Rai(Media)set ci ha rifilato nel biberon mediatico, per cui lì dove c'è quell'alone di segreto da origliare, di sceneggiate o di pettegolezzo, scatta l'istinto predatorio della notizia.
Se invece la notizia è seria, i più vanno "via col vento"…
Quindi, per destare l'interesse dei più sul fatto che i licenziamenti più facili non rilanceranno mai l'economia non fosse altro perché la grande precarietà di soldi e di lavoro affonderà ancora di più i consumi, cosa si può dire? "ci serve una barca più grossa"? (dal film: Lo squalo)
E sul fatto che seppure Draghi abbia abbassato i tassi di interesse allo 0,05%, non migliorerà nulla se non viene data la possibilità alle imprese di guadagnare e di non lasciare tutto al fisco? che vi si deve dire: "Ecco, questi sono i tuoi 500$. Ah già, dimenticavo, lui me ne ha dati 1.000…sai, voleva che io ti ammazzassi…il guaio è che io porto sempre a termine il lavoro"… (da: Il Buono, il Brutto e il Cattivo).
E sul fatto che la tutela della pace in Ucraina, per la UE significa innalzare un altro muro dopo aver dolorosamente abbattuto un altro (i tedeschi sono i primi a quanto pare a non saper imparare dalla loro storia), non rispettare un referendum popolare, prendersi la licenza di sanzionare un altro Stato non si capisce bene per cosa, e non ringraziare piuttosto per il fatto che quest'ultimo stia dimostrando una più che ammirevole e pacifica pazienza? che vi si può dire? "mi piace l'odore del napalm al mattino"? (da: Apocalypse now).
Resta però irritante vedere come la stampa cambi il servizio delle vettovaglie, ma mai la portata che mette in tavola: sempre la solita minestra fumante d'austerity, con un incendio sotto, doloso, quello della nostra patria, che però si guarda bene dal segnalare.
Ed è ancora più irritante vedere i tanti, tantissimi italiani che si stanno bruciando in quell'incendio, e che anziché spegnerlo, rimangono ad ascoltare il mainstream che spaccia queste fiamme per il "fuoco della Geena", inevitabile castigo per il nostro peccato originale di mancata austerità. Per fortuna che ora c'è il Fondo Europeo di Redenzione…
Ma "Un patriota deve essere sempre pronto a difendere il suo paese dal suo governo".
(da: JFK – Un caso ancora aperto).
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