La politica il web gli pseudonimi il consumo e il gioco
di Stefano D'Andrea
Ci hanno abituati a definire gli uni “la maggioranza” e gli altri “la minoranza”; poi la “minoranza” diventa “maggioranza” e viceversa; e poi le cose mutano ancora. Una sola verità è immutabile: che essi siano tutto; centrodestra e centrosinistra, maggioranza e minoranza sono il tutto. La totalità. Di che cosa? Totalità delle idee organizzate in partiti.
Ed hanno ragione, sono effettivamente la totalità. Una totalità che tende ad attirare sia i vecchi partiti momentaneamente esclusi dal parlamento, i quali si schierano con gli uni o con gli altri (i partitini che compongono la “sinistra radicale”e la “destra radicale”), sia i nuovi partiti, i quali tendono ad essere più vicini agli uni che agli altri. Alludo alla vicinanza di Beppe Grillo ad Antonio Di Pietro e a Travaglio nonché alla sua volontà di partecipare alle primarie del partito democratico.
Nel mondo del web – che è un mondo a sé – si scopre, invece, che il sistema politico è contestato sotto innumerevoli profili. La critica proviene da “sostenitori di idee”: scrittori per passione, pensatori per passione, critici letterari o cinematografici per passione, studiosi per passione. E tuttavia proviene anche da molti commentatori, che spesso nascondono la titolarità delle opinioni dietro pseudonimi.
Non è da tutti avere la forza e il coraggio dei talebani; ma almeno “avere la forza” di presentarsi agli altri mostrando la propria identità personale!
Contestare il sistema celando la propria identità dietro pseudonimi appartiene alla sfera del gioco. Bisogna sperare che diventi un gioco intelligente. Il rischio è che diventi un videogioco, qualcosa che appartiene alla sfera del consumo.
Non è da tutti avere la forza e il coraggio dei talebani; ma almeno “avere la forza” di presentarsi agli altri mostrando la propria identità personale!
Nel 2009 sono stato oggetto di persecuzioni da parte di alcuni individui (che non ho mai conosciuto personalmente), culminate con telefonate dal tono minatorio e con segnalazioni all'amministrazione dell'azienda presso cui lavoro per presunte irregolarità deontologiche, oltre ad una lunga serie di altre vessazioni.
Questo mi ha obbligato a prendere un pacchetto di contromisure, tra cui, appunto, scrivere sotto pseudonimo per Appelloalpopolo. Se mi vogliono trovare per scassarmi i cabasisi almeno facciano fatica.
Trovarmi ora sul banco degli imputati per queste scelte (peraltro accettate) mi sembra ingeneroso.
Il mondo non è solo in banco e nero, buoni tutti da una parte e cattivi tutti dall'altra, ed il coraggio può sconfinare nell'incoscienza.
Voglio poi spezzare una lancia a favore dell'anonimo, figura principe del copyleft. Ho letto cose geniali scritte da anonimi, gente qualsiasi che non pretende di vedere il proprio nome e cognome in calce, ma si accontenta di far circolare l'idea.
Sapete perchè i generali sono così imbecilli?
Perchè li scelgono tra i colonnelli.
Caro Tonguessy,
mi avevi già spiegato le ragioni dello pseudonimo e ovviamente il pensiero che mi è venuto ieri non aveva niente a che fare né con te né con singole altre persone.
Il mio ragionamento era generale. Potrebbero esistere, ipotizziamo, duecentomila (forse sono un pò troppi) contestatori dei principi politici che accomunano centrodestra e centrosinistra. E tuttavia l'anonimia e gli pseudonomi rendono difficile che essi si conoscano fuori del web e quindi anche che essi, in qualche modo, si organizzino; ecco il collegamento con l'affermazione che centrodestra e centrosinistra sono effettivamente la totalità delle idee politiche organizzate. Magari tre di loro (tre contestatori) abitano nel medesimo condominio – un tempo una circostanza ideale per costituire una sezione o un circolo – ma nemmeno lo sanno. Tutto qua.
Diciamo, allora, che salvo che ricorrano circostanze particolari, che impongano l'anonimato, sarebbe preferibile che sul web comparissero nomi e cognomi. Tutto questo sempre nell'ottica che dal web, prima o poi, uscirà (si spera che uscirà) qualche cosa di significativo, sotto il profilo politico. Perché è chiaro, almeno per me, che nelle catacombe del web si entra per cercare di uscirne e portare le idee, ormai organizzate, fuori dal web. A me piacerebbe, per esempio, sapere quanti e quali sono i contestatori dei principi comuni al centrodestra e al centrosinistra che abitano nella mia piccola città. Chi sa, potrebbe nascere una prima sezione.
Ciao