La Lega di Salvini e il Fronte Sovranista Italiano
Mi chiedono di chiarire quali punti programmatici dovrebbero differenziare, secondo il mio punto di vista, il partito sovranista che l’ARS desidera e vuole concorrere a creare, da un lato, e la Lega, dall’altro. Molti no-euro che ci conoscono e credo ci stimino, infatti, non comprendono l’atteggiamento severo dell’ARS nei confronti della Lega.
Mi limito soltanto ad alcuni punti. Il partito sovranista dovrebbe sostenere:
1) lo statismo socialista nei settori strategici, che andrebbero nazionalizzati, socializzati, o sottoposti a controllo pubblico mediante la riscoperta delle partecipazioni statali, che sono state gloria dell’Italia;
2) una critica del grande capitale finanziario e della rendita non solo finanziaria, ma anche di quella urbana, la quale è in parte pulviscolare (molte persone comuni ne beneficiano, per corruzione, cointeressenza ignara con chi compie la corruzione, o fortuna);
3) l’esigenza di una nuova classe dirigente che il partito dovrebbe formare e selezionare (le classi dirigenti le formano e selezionano i partiti, sia nelle democrazie sia negli stati totalitari); se i partiti abdicano, entrano i Colaninno, i De Benedetti, i Bazzoli, i Serra, i Monti, i Passera, i Della Valle, le mignotte, i papponi, gli spacciatori, i cocainomani e i ruffiani;
4) dovrebbe essere antimoderno nelle strategie di comunicazione, nel senso di ricorrere a una efficace comunicazione delle proprie idee, rifiutando i trucchetti, spesso squallidi e pericolosissimi, suggeriti dal marketing politico. Per esempio la Lega, pur non sostenendo, da un punto di vista politico-legislativo, soluzioni razziste ai vari problemi posti dalla presenza degli stranieri irregolari, utilizza questi problemi per una propaganda che cavalca e diffonde il razzismo, ergendoli a primo problema degli italiani. Questo comportamento è verminoso e indebolisce e fa degenerare il popolo italiano;
5) dovrebbe sostenere una imposizione progressiva che arrivi, oltre un certo livello (500.000 euro?), anche al 90% dei redditi. Tutto ciò non avrebbe la funzione di fare gettito ma quella di fare giustizia. Ovviamente le imposte complessivamente dovrebbero diminuire e i ceti popolari e medio-bassi pagherebbero meno imposte, anche per lo spostamento del peso fiscale dalle imposte indirette a quelle dirette;
6) dovrebbe combattere il capitale marchio, in vari modi, rivitalizzando così il piccolo commercio e la piccola impresa, e sottoporre a trattamento fiscale diverso e molto più severo sia i proventi della pubblicità e delle sponsorizzazioni, sia la possibilità di dedurre le spese pubblicitarie (i costi per la pubblicità non sono costi di produzione e distribuzione);
7) dovrebbe fare della Scuola e della Università decisivi strumenti di mobilità culturale e sociale, rigettando l’autonomia scolastica e universitaria, centralizzando la disciplina dell’attività didattica, tornando a mettere al centro della scuola l’insegnamento delle discipline da parte degli insegnanti e l’apprendimento delle medesime da parte degli studenti. La valutazione dovrà tornare ad essere giusta e quindi giustamente severa. Chi non raggiunge i risultati minimi richiesti deve ripetere l’anno. Fare di tutto per far conseguire i risultati minimi è un conto ed è cosa giusta e sacrosanta, ma abbassare l’asticella o mandare avanti chi non ha dimostrato di saperla saltare è assurdo, rovinoso e in ultima analisi ultra-classista;
8) dovrebbe promuovere la riduzione al minimo del regionalismo, togliendo alle Regioni quanti più poteri la Costituzione del 1948 consentiva di togliere, combattere il macroregionalismo come una follia stupida ed eversiva e perseguire esclusivamente il localismo. Il localismo implica il centralismo, perché è lo Stato che promuove il localismo: la vita dei cittadini, a parte le grandi città, si svolge nella contrada, nemmeno nella provincia, che spesso è costituita da due, tre o quattro contrade;
9) dovrebbe sottrarre al grande capitale il potere di conformare l’opinione pubblica, l’animo, la psicologia e l’immaginario dei cittadini, sia mediante il trattamento fiscale della pubblicità sopra suggerito, sia promuovendo molte televisioni e radio a diffusione quantitativamente limitata;
10) dovrebbe perseguire la piena occupazione a beneficio di tutti coloro che vivono di redditi da lavoro, autonomi e subordinati;
11) raggiunto il potere, dovrebbe porre la questione della liberazione dell’Italia dagli occupanti statunitensi.
Come vedete, secondo il mio punto di vista il Fronte Sovranista Italiano dovrà essere completamente opposto alla Lega.
Cari no-euro, volete restare immobili per i prossimi tre anni e mezzo in attesa di votare Lega, perché ha detto “no-euro” (ma sappiate che anche Renzi dirà no-euro e che l’Italia uscirà per decisione di Renzi e Berlusconi), e difenderla se qualcuno osa criticarla, perché bisogna criticare soltanto il PD (come un tempo bisognava criticare soltanto Berlusconi e successivamente soltanto il partito unico ma non il M5S)? O volete aiutarci a costituire il Fronte Sovrannista Italiano? Qual è la scelta che testimonia il vostro valore? E quale quella che sancisce la vostra pigrizia e la vostra accidia?
Concordo più o meno con tutti i punti, ho dubbi solo sulla tassazione. A me la tassazione progressiva non è mai piaciuta, avvalora l’idea che l’impresa privata, il bravo amministratore che sa far crescere la sua azienda e le sue statistiche debba essere in qualche modo “punito” per la sua abilità. La quantità assoluta di tasse di chi guadagna tanto sarà evidentemente molto più alto di chi guadagna poco. Piuttosto agiamo sull’accumulo di capitali, sul privilegiare il guadagno reinvestito nel lavoro, rendiamo totalmente sconvenienti gli investimenti e le speculazioni finanziarie. Credo sia da riformare profondamente la borsa, ma non sono un economista…
…concordo con Massimo Franceschini (…ciao Stefano!)
Consentitemi di rispondervi con calma domani o dopo domani, anche perché la risposta potrebbe non essere breve. (Ciao Tomas)
Condivido tranne i punti 5 e 6, comunque tutto (o quasi) è centrato sull’aspetto economico-finanziario senza sfiorare la giustizia, il vero nodo di questo paese.
Mi permetto di aggiungere che un partito sovranista, che si batte quindi per la sovranità del suo paese, non dovrebbe partecipare alla farsa delle elezioni europee. La Lega Nord, invece, si iscrive al novero di quanti si propongono di picchiare i pugni sul tavolo di Bruxelles animati dall’idea di costruire “un’altra Europa”. Si ignora colpevolmente o, astutamente, si finge di ignorare da parte di molti che a Bruxelles non c’è alcun tavolo su cui battere i pugni e che l’Europa dei banchieri e del neocolonialismo finanziario non è in alcun modo riformabile. Di fronte a queste ambiguità imbarazzanti, un partito che volesse definirsi veramente sovranista dovrebbe astenersi dal legittimare un’istituzione che si vuole giustamente smantellare.
Se Renzie è stato effettivamente insediato dalla tecnocrazia UE, semplicemente non glielo permetteranno (a meno che Frau Merkel non dica “Ja”). A quel punto, potrebbe essere il turno di un altro burattino: Passera, dove sei?
Concordo con Massimo Franceschini. Questa guerra tra ricchi e poveri fa spendere inutili energie che non portano da nessuna parte! Basta! Chi ruba e fa soldi facili deve essere fermato dalla magistratura e dalle forze dell’ordine e non dalle tasse!!! Alla fine ci rimetterebbe chi quei soldi se li è fatti col sudore, il sacrificio, le idee, il coraggio, e sicuramente dando lavoro a centinaia di persone! In piu’ si disincentivano i giovani a lanciarsi nell’imprenditoria, scappano gli investitori e aumenta l’evasione fiscale (la storia insegna che l’evasione si abbatte con la diminuzione delle tasse non con l’aumento, ci arrivano anche i bambini). Dai per favore facciamo i seri! Giustizia sociale? Bella giustizia sociale! La vera giustizia sociale è uno Stato uguale per tutti, poveri e ricchi!
Concordo pienamente con l’idea di un’imposizione fortemente progressiva che non ha lo scopo di “punire chi lavora e fa lavorare” (anche se so che oggi il reddito di impresa è tassato in modo esagerato, ma non so se questa esagerata tassazione abbia a che fare con il principio della progressività e io sarei propenso a non tassare nulla di ciò che un’impresa reinveste e crea occupazione e lavoro). Non si tratta di punire i ricchi, ma di evitare che chi si trova ad avere più di ciò che materialmente può servirgli anche per il più strano dei trastulli e quindi accantona grandi quantità di liquidi, vada disperatamente in cerca di rendite che vanno inevitabilmente a creare delle bolle che sono una delle cause principali delle ingiustizie sociali.
Mi piacerebbe confrontarmi con Stefano d’Andrea e con tutti membri/simpatizzanti FSI/ARS sul mio progetto senz’armi che sto divulgando in rete e non solo da circa un anno.
Cell.3486013313
Ho conosciuto da poco l’FSI
Sono assolutamente entusiasta, quello di cui l’Italia ha bisogno è una forza politica patriottica NON fascista
Il problema in Italia è che il concetto di sovranità nazionale e amore per la Patria è stato rubato dalla destra estrema, è tempo di portare avanti con vigore una forza politica antifascista patriottica
-attuare la costituzione del 1948
-fuori da UE
-fuori da euro
Avanti uniti con umiltà, costanza e determinazione
Torneremo Liberi!!!!
W l’Italia!!
Lorenzo, se vuoi essere messo in contatto con gli associati della tua città o della tua contrada o provincia, scrivi a info@frontesovranista.it Se poi sei su facebook, chiedimi amicizia.
Condivido tutto ed in speciale modo la questione delle tasse. L’estrema destra,cane della partitocrazia di centrodestra e della cleptocrazia interna ed esterna non è in grado di intercettare,cogliere e gestire il disagio e la situazione nel giusto modo. Il falso populismo di destra è quello più combattuto,ma in realtà più voluto dai poteri plutocratico e classisti,sia sovranazionali che nazionali. In effetti un populismo di destra non esiste,perché non può esistere.
Condivido … Salvini non ha che danneggiato la battaglia sovranista, con la sua volgarità e inesperienza! Grazie mille Dario Massimiliano Cella Milano