Lettera per il Natale
Giusto un anno fa pubblicavo il mio primo contributo su Appello al Popolo, ricordando a tutti la filosofia del Sol Invictus, il richiamo alla Comunità e alla voglia di rinascere dalle tenebre dell’Inverno della vita.
Un elogio a quella filosofia della natalità, della voglia di andare avanti e di vivere, nonostante la situazione sempre peggiore.
Ad un anno da quell’augurio mi trovo a dover riflettere con la dura realtà che ci circonda, non occorre attendere i dati dei sondaggi o della percentuale di spesa delle famiglie italiane in materia di doni, cibo per le feste e viaggi, di fronte a tutti voi credo che questo Natale non rifletta del bagliore affettuoso, quasi nostalgico, di quei bei brevi momenti passati in famiglia. Quest’anno la situazione rende l’aria pesante e la voglia di festeggiare, anche con poco, non sembra bastare a sollevare il morale.
Le notizie che passano dalle televisioni sono sempre il solito mix di marketing compassionevole e cronaca nera, alimentate da un estremo tentativo di gettare il paese in una nuova fase della “strategia della tensione”, con neo-ordinovisti che organizzano la lotta armata tramite facebook e un sabotaggio al TAV , tutto da dimostrare e non ancora rivendicato, che viene pubblicizzato sui giornali con il titolo “ l’attentato di Bologna”, che neanche alla bomba del 1980 aveva avuto così notorietà.
Re Giorgio il Napolitano presto cederà la corona al nuovo suddito dell’Unione, da una parte sono curioso di sapere cosa dirà, anzi come lo dirà, il messaggio di fine anno agli Italiani, dall’altra parte rimpiangeremo anche quest’anno Pertini e i suoi messaggi pieni di orgoglio, dignità e coraggio.
Il toto scommesse per la salita al Colle paventa nomi di traditori che andrebbero smascherati in pubblica piazza, uno su tutti Romano Prodi, allievo di Beniamino Andreatta, che purtroppo viene valutato in base alla sua pacatezza e ai suoi modi, non alla strage compiuta ai danni del nostro paese, come la liquidazione dell’IRI nel 2002 portata avanti per 20 anni o le varie cessioni di sovranità avvenute con i Trattati di Maastricht e Lisbona.
Intanto il Principe di Firenze non smette di sbatterci davanti i suoi metodi mondani di riempire di selfie ogni concetto, continua a non dire niente è come un bambino capriccioso e viziato bacchetta tutti con interventi che stanno dentro il limite di caratteri di un tweet.
Con la pala a Genova a spalare il fango però non lo si è visto, il nostro Principe che lavora per noi e per il bene del nostro paese.
Altra mazzata al morale del paese è arrivata dall’ennesima indagine della magistratura, si cerca ancora di dimostrare che la Mafia esiste ma si continua ad ignorare che ora la Mafia è Istituzionalizzata. Carminati e il suo “mondo di mezzo”, un limbo secondo lui dove fare soldi con l’emergenza immigrazione o con i Rom amici dei camerati romani, sono solo la punta di un iceberg.
Carminati e soci, che chiameremo i FascioComunisti, credevano di usare la politica per i loro scopi in realtà, come tutti i falliti di quella generazione di ex terroristi che credevano di combattere lo stato ma in realtà lavoravano per la parte deviata dello stato, erano uno strumento in mano a poteri maggiori, che si sono liberati di loro come si fa con un gregario che sa troppo e che può essere sacrificato.
Il Principe di Firenze ha già sentenziato che “ coloro che hanno rubato pagheranno ogni centesimo “ e fino a qui siamo tutti d’accordo, ma chissà che accadrà il quel vuoto di gestione dell’immigrazione clandestina, dell’accoglienza e dei campi Rom lasciato dai FascioComunisti amici dei Rom amici di Alemanno ? Si sa che di solito morto un Papa se ne fa un altro e questo vale anche per la malavita, ma i Romani di violenza nelle strade ne hanno già le scatole piene, perche la Mafia a Roma non sta più nascosta da parecchio tempo e lo dice lo stesso Buzzi, il socio di Carminati, che lui “ ha iniziato nel 1994 a fare affari a Roma “.
Poveri noi diremo, perchè da questa notizia poi qualcuno ha cavalcato per l’ennesima volta la crociata anti-italiani, ribadendo che il nostro Paese è il più corrotto, mafioso e infangato del Mondo, lasciando poco spazio ad un tentativo di analisi che dovrebbe spingerci a ribadire che certi poteri forti sono coesi contro un unico disegno, quello di uno Stato che agisce sul principio della Sovranità del suo Parlamento e della Repubblica del Popolo.
Sempre meno Stato e sempre più stato di agitazione, confusione, nervosismo e disgregazione dei rapporti, quest’anno c’è da scommettere che una parte dei cittadini la tombola non l’aprono neanche, perche con i fagioli ci abbiamo fatto la minestra e con le monete da 10 centesimi ci paghiamo la bolletta della luce.
Può forse allora il nostro cuore rimanere appeso a questi stati d’animo, come le palline dell’albero di Natale, per molto tempo ancora, rischiando di perdere quel briciolo di umanità che ci desta ogni giorno dal torpore di questa vita difficile ?
Dobbiamo per forza rinunciare a quella nostalgia dei bei tempi, sapendo che la terra nostra non tornerà mai come allora, rischiando di sentirci sempre più invogliati a comportaci meschinamente come quella gentaglia descritta poche righe sopra ?
Credo che possiamo fare veramente qualcosa, che non potrà mai essere straordinaria ai nostri occhi ma lo dovrà essere a quello delle generazioni future, che animate dalla gioventù vorranno sapere tutto di questi nostri tempi e di come sono stati affrontati.
Bene, sarà pure un Natale che non ci ricorda poco o nulla l’atmosfera di questo periodo, non sapremo se il prossimo sarà migliore ma ciò che non possiamo sapere è ciò che ci spinge ad andare avanti, mentre quello di cui siamo certi e che indietro non possiamo tornare.
Occorre trasformare il 2015 nell’anno della riscossa, della voglia di mettere insieme i pezzi e di cingerci a coorte accanto ai cittadini, noi che abbiamo capito che non è una battaglia dove non abbiamo nulla da perdere, anzi il contrario,in questa battaglia dobbiamo partecipare in numerosi perche c’è in gioco molto.
Passate delle Buone Feste e non dimenticate di essere amorevoli con i bambini e con i poveri, con le persone sole e con quelli che non ci credono più, a loro tutti date un messaggio di rinascita e di riscossa, perchè insieme faremo finire anche questo Inverno della vita.
Aaron Paradiso
ARS Lombardia
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