La République est morte! Vive la République!
Che c’è di attualità questa settimana ? con questa domanda ironica é iniziato il comitato di direzione di Charlie Hebdo, dimezzato dai recenti attentati, per il nuovo numero che é uscito mercoledì.
Appena pubblicata la nuova copertina, la comunità musulmana si é subito divisa al proprio interno nella condanna al giornale. Il rettore della moschea di Poitiers parla chiaramente di recidiva, e accusa il giornale di « non aver appreso la lezione». Ecco che allora gli avvenimenti dei giorni scorsi, sono serviti non a far ribadire chissà quale grande valore su cui tutti, dai grandi giornali agli account più analfabeti su facebook versano fiumi di vacue parole, ma ha fatto semplicemente crollare quel muro di ipocrisia che da 30 anni imprigiona la Francia. Milioni di persone, si sono ritrovate in piazza per dire, gridare, quello che in altre occasioni sarebbe stato subito recuperato da questo o quel partito. Il messaggio era chiaro: siamo francesi, vogliamo vivere come francesi, non siamo disposti a rinunciare alla nostra identità e specificità più intima, noi siamo ancora nation! E non c’é republique senza nation, non a caso la sfilata partiva da Republique e arrivava a Nation, passando per boulevard Volataire, potremmo quasi dire che l’attentato a Charlie era piccola cosa a confronto dei valori in giochi, ma come il pizzico di un piccolo spillo, ha risvegliato il popolo francese da un lungo letargo. Era dunque semplicemente aberrante vedere in prima fila delle manifestazioni di domenica scorsa, tutta la classe politica francese, complice materiale e mandante morale di quella strage. Una manifestazione spontanea organizzata dalla società civile, subito recuperata dal premier Manuel Valls, come manifestazione per la libertà di pensiero, che esclude pero’ quelli che la pensano diversamente da lui, cioé il Front National. Manifestazione dell’unità nazionale, in cui si é rifiutato l’accesso al primo di partito di Francia, l’unico che non ha colpe con quanto accaduto, se non altro per non aver mai amministrato il paese, e soprattutto l’unico che cercava di rompere il silenzio omertoso dei media su certi argomenti, che stavano distruggendo la république.
In prima fila invece eccoti Nicolas Sarkozy, l’ex sceriffo di Francia, colui che per 15 anni, prima come ministro dell’interno e delle finanze e poi come presidente, quanto più in televisione parlava di sicurezza, tanto più poi sulla sua scrivania firmava decreti che riducevano gli effettivi delle forze dell’ordine, chiudeva i commissariati di polizia locale, depenalizzava i reati comuni. Sarkozy, il primo presidente francese, e forse del mondo, che ha dato in gestione a stati stranieri (Quatar) intere parti del proprio territorio, affidandogli di fatto la gestione della vita quotidiana e la formazione delle nuove generazioni. Cosi facendo ha fatto nascere vere e proprie guerre a colpi di finanziamenti fra Turchia, Algeria e Marocco su chi dovesse gestire questa o quella zona, arrivando a una vera e propria suddivisione del territorio nazionale sotto le inflenze del governo turco a Strasbburgo o del Marocco a Marsiglia. Sarkozy che in barba alla legge del 1905 ha istituito il consiglio musulmano di Francia, formato da autonominati rappresentati del culto musulmano, che venivano ascoltati ogni mese per discutere di qualsiasi progetto di legge in corso. Sarkozy, che oggi ammette un suo collaboratore, stava bevendo il caffé all’Eliseo, quando gli telefona Bernard Henry Levy, gli dice di avergli trovato 3 autoproclamati generali libici, di cui 2 oggi sono all ‘ISIS, che erano pronti a rovesciare Gheddafi. Ebbene su due piedi, senza convocare né opposizione né parlamento, il signor Bruni acccetta di fornire soldi e armi a tali futuri djihadisti, in cambio di nuovi accordi strategici sul gas per Total e il probabile silenzio sui finanziamenti libici alla sua campagna elettorale. Dopo quell’intervento non solo la Libia, ma tutta la regione é completamente destabilizzata, tutta la popolazione di colore é stata o torturata e uccisa o costretta alla fuga (nessuno ne ha parlato all’epoca, forse gli aguzzini non erano bianchi con accento teutonico, quindi non classificabili come cattivi). Con le armi francesi si é imposta la sciaria in un paese fino ad allora laico, si sono armate le forze djihadiste che han fatto stragi e migliaia di morti nel Mali e in Egitto. Sarkozy in prima fila contro i terroristi islamici, che ha armato lui stesso due anni fa contro Assad, e che oggi sono i principali reclutatori dei djiadisti francesi. Ancora mille sono le responsabilità di questo individuo nei confronti dell’umanità,al punto che se in occidente ci fosse un minimo di democrazia e di libertà, sarebbe già davanti a un tribunale come criminale di guerra. Ma a sfilare c’era anche madame Taubira, che seconda solo a Valls per il suo presenzialismo mediatico nauseabondo, durante tutti questi giorni é completamente sparita dai media. Perché? la sua riforma penale ha fatto si che nonostante le ripetute condanne degli attentatori, l’ultima nel 2013 a 6 anni, e l’accusa per uno di loro di aver reclutato quasi 900 djihadisti nel 2001, fossero tranquillamente a piede libero. A piede libero in alloggi pubblici e con tanto di reddito di cittadinanza. E’ lei che ha abolito i tribunali minorili e i carceri minorili, é lei che ha depenalizzato i reati punibili fino a 5 anni di prigione (schifezza ripresa dal nostro giovane premier giusto la vigilia di natale).
Ha creato scalpore fra i sepolcri imbiancati dell’élite parigina, che crede di conoscere il paese e il mondo senza essersi mai spostato dal quartier latin, il rifiuto da parte dell’80% degli studenti in certe regioni di partecipare al minuto di silenzio in onore delle vittime, giustificandosi addirittura col fatto di essere pro-attentatori, arrivando fino a minacciare gli insegnanti di passarli al kalashnicoff se avessero insistito. L’80% degli studenti di oggi, saranno l’80% della popolazione adulta di domani. Che fare ? si chiedono gli intellettuali, forse é un po tardi per accorgersene, no? Adesso tutti si strappano i capelli, eppure un sondaggio della BBC l’estate scorsa già rivelava che in Francia il 30% della popolazione giovanile aveva una buona idea dell’ISIS, ovvero l’85% dei giovani musulmani, ma amncora una volta si é preferito nascondere la testa sotto la sabbia. Ci si stupisce della violenza verso le istituzioni in certi « quartieri » eppure ci sono intere « province » senza medico curante, postino ecc perché nessuno vuole piu’ rischiare la pelle, essendo queste province completamente in mano alle bande nordafricane o agli stati arabi. Neanche a Scampia i servizi pubblici sono mai stati sospesi. Si organizzano le sfilate nelle varie cttà della Francia, dove ormai é difficile incontrare anche di pomeriggio, popolazioni « europee », eppure si organizzano tali sfilate di solidarietà per i morti francesi, la libertà ecc e sembravano quasi le sfilate del KKK, solo bianchi nelle strade. Anche i giornalisti più a sinistra, come quelli della Depeche a Tolosa, hanno dovuto ammettere che é stata un’occasione mancata per i cittadini di origine straniera di partecipare. E dov’é la sorpresa ? Queste sono le sempre citate maggioranze silenziose, quelle cioé dei tedeschi che vivevano in Germania durante il terzo reich, o in Russia durante la dittautra comunista o in Cina o in Italia durante il fascismo, che di certo non hanno impedito alle minoranze violente delle loro comunità di uccidere centinaia di milioni di persone. Maggioranze moderate ancora da dimostrare del resto, poiché solo l’anno scorso i francesi di origine tunisina, ma nati in francia , cittadini francesi a tutti gli effetti dunque, hanno votato alle elezioni tunisine, ebbene al 67% hanno votato per il partito islamista, l’8% per i democratici moderati.
Valls se la prende col primo ministro israeliano perché ha chiesto agli ebrei di andare a vivere in Israele per essere al sicuro. Eppure solo quindici giorni fa una famiglia ebrea é stata sequestrata e torturata a Creteil da ragazzi musulamni solo per il fatto di essere ebrea. Nessuna reazione. Solo qualche mese fa intere squadriglie formate da centinaia di ragazzi musulmani, ho scritto qui qualcosa a riguardo, scendevano verso i quartieri ebrei del marais, rompendo tutte le vetrine dei negozi e picchiando tutti i malcapitati. Nessun provvedimento. Due anni fa un ragazzo ebreo é stato sequestrato, torturato, violentato e fatto a pezzi da vivo, solo perché ebreo. Nessuna marcia di solidarietà. Oggi gli ebrei sono gli unici cittadini in Francia a dover aver paura di farsi picchiare, violentare, derubare o uccidere per il semplice fatto di essere quel che sono. Non é più questione di dire di non andare in tal o in tal posto, ovunque in Francia un ebreo é in pericolo! Come diceva piangendo un papà ebreo ieri alla televisione: se mando mio figlio nelle scuole pubbliche si farà picchiare , derubare perché ebreo, se lo mando nelle scuole ebraiche , sono luoghi di attentati e rischia un giorno o l’altro di farsi abbattere a colpi di kalaschnicof. Se fa la spesa in un supermarket un ebreo puo’ essere ucciso, se prende la metro, se é per strada, ovunque é in pericolo in Francia. Quando sono arrivato a Parigi, 8 anni fa, mi ha colpito il numero delle kippha sulle teste delle persone, oggi negli stessi quartieri sono completamente spariti, in maniera inversamente proporzionale ai chador e ai barboni. Oggi tutti denunciano l’islamizzazione, il comunitarismo. Ma chi ha autorizzato che le scuole fornissero solo menu’ hallal ? chi ha imposto l’hallal a tutti, atei e cristiani compresi? chi ha finanziato la costruzione di migliaia di moschee con i fondi pubblici, nonostane la legge del 1905 lo vietasse espressamente? Legge pero’ sempre citata ogni qualvolta sono state abbattute decine di chiese gotiche perche lo stato non puo’ occuparsi dei luoghi di culto. Chi ha permesso che le piscine pubbliche siano passate da un regime di apertura totale tutti i giorni a ambo i sessi, a un apertura differenziata nella settimana per soli uomini e sole donne per venire incontro alle esigenze dei musulmani ? chi ha provvisto tutti i pronto soccorsi delle grandi città di doppio personale medico uomo-donna, nel caso capitassero pazienti musulmani, mentre sono stati chiusi decine di ospedali nelle campagne perché non c’erano i soldi per il personale ? chi ha fatto la riforma dei programmi soclastici 5 anni fa togliendo Carlo Magno, Giovanna d’Arco e Luigi XIV ? Chi ha invece imposto lo studio dell’impero del Mali e la storia delle tribù Berbere ? chi ha lasciato che in interi quartieri se non città, fosse, picchiato o ucciso chiunque osasse ancora vender panini al prosciutto o babà al rhum ? Dov’erano i difensori della libertà? Interi centri commerciali della Bretagna o della Picardia dove é impossibile trovare cibi derivati dal maiale, perché il primo che prova a rivenderli salta per aria. L’ultimo caso a Nizza il mese scorso, l’ultimo boulanger che faceva panini al prosciutto é stato picchiato per la terza volta, in decine di migliaia sono scesi in piazza per difernderlo, il governo ha reagito ? no! Con che faccia oggi osa mettersi affianco di quelle persone ? A Roubaix, città col 70% della popolazione musulmana da anni non esiste più un ristorante o un forno o una rosticceria che serva maiale o semplicemente cibo non hallal: l’anno scorso una cooperativa di ragazzi voleva riaprire il primo ristorante bio, non hallal della città, é stato dato alle fiamme 3 giorni prima dell’inaugurazione. Dov’era Hollande ? E le 4 chiese saccheggiate ogni giorno in Francia, anche durante le funzioni? dov’era il rispetto per la religione? Non si contano più le strade di Parigi dove il venerdi le attività commerciali sono obbligate a chiudere anche se non musulmane, dov’era Valls? Decine sono i quartieri di Parigi dove le donne possono uscire solo velate, dov’erano le femministe? Magari per chi legge in Italia queste righe potranno sembrare dure, forse razziste. Purtroppo invece questo é il risultato di 20 anni di buonismo. Nei voli su Airfrance non ci sono più panini al prosciutto per nessuno, per rispetto dei musulmani. A queste aberrazioni primitive la Francia laica, dove fino a qualche anno fa la religione contava meno dell’oroscopo, dove ognuno viveva come vuole, pensava, mangiava, derideva quello che voleva, ha detto basta. E io stesso da italiano vedendo le varie vignette di Charlie contro i simboli religiosi cristiani, li ho ritenuti eccessivi (contro quelli ebrei non le ho mai viste, quelle contro i musulmani venivano sempre realizzate in forma positiva, gli scellerati erano sempre e solo i seguaci). Un po’ come i comici sinistri nostrani che se la prendono con la destra perché é di destra e con la sinistra perché non é abbastanza di sinistra. Eppure dopo quei morti, dopo essermi ritrovato io stesso in una metro rimasta 20 inteminabili minuti ferma nel buio nella zona ebraica di passy, vicino la Tour Effeil, per ordine della prefettura di polizia seguito a un attentato, dico che nessuna libertà é eccessiva. Se si han dei dubbi su un giudizio, una legge, un avvenimento, sempre meglio un eccesso di libertà, che un eccesso di censura, perché una volta che si inizia a tagliare non si sa quando si finisce e soprattutto chi decide cosa tagliare. La Francia per secoli é stata l’avanposto dei diritti di tutto l’occidente e dell’umanità intera. Se la Francia cade, é la nostra civiltà che muore, se la Francia si risveglia, é tutto il continente che si desterà. Vive la France ! Vive la liberté !
Gent.mo Sig. Di Vincenzo, non vedo dove sia il problema; del resto è stato lo stesso Manuel Valls a dire, a proposito di Dieudonné, che “il razzismo, l’antisemitismo, il negazionismo e l’apologia di terrorismo non sono opinioni, sono reati” e aggiunge che “ occorre essere implacabili nel battersi contro il terrorismo ma anche contro la parola che uccide, la parola di odio”. In sintesi, l’anti-islamismo è satira, l’antisemitismo (che spesso è semplice critica ad Israele, dunque anti-sionismo) è un reato. Se poi i musulmani si arrabbiano perchè il Profeta viene ridicolizzato (o anche solo raffigurato) sono fatti loro, razza di barbari medioevali ignoranti, violenti e sanguinari! Devono solo abbassare la testa e condannare i (finora) pochi pazzi che prendono le armi. Per tutti i recalcitranti è comunque pronto un euro-Patriot Act, che sarà approvato nel tripudio generale e che sarà prontamente applicato in tutta la UE. Dunque basta buonismo, viva la laicità e i valori della République, che del resto la Francia ha abbondantemente esportato in Indocina, in Algeria e, più recentemente, in Libia, Siria, ecc.
Marcello Di Vincenzo, posso chiederle, senza alcuna intenzione polemica ma per comprendere meglio la situazione del paese transalpino, quale storia si studia a scuola, se non si studia Carlo Magno? Può citarmi documenti utili in tal senso? Quali sono i nomi dei quartieri parigini in cui le donne possono uscire solo velate? E quelli delle chiese gotiche distrutte perché lo Stato non può più provvedere alla manutenzione?
p.s. Nei centri commerciali di Nizza e Perpignano il prosciutto non halal si vende ancora.
Il prosciutto non hallal é difficile vederlo. Per quanto riguarda i contenuti scolastici, é stato Sarkozy a togliere dai programmi obbligatori carlo magno, luigi IX, XIII e XIV, napoleone, francesco I,
http://www.lefigaro.fr/actualite-france/2011/08/27/01016-20110827ARTFIG00002-ce-que-nos-enfants-n-apprennent-plus-au-college.php
le vie occupate e chiuse il venderdi, sono rue Mirha, rue Léon, boulevard barbés e ancora altre, interi quartieri seguono l’esempio a seine daint denis, rouboaix.
tutti i mattatoi di parigi sono Halla, e 2/3 della carne macellata in Francia é Hallal, Halla vuol dire uccisione degli animali fra inaudite sofferenze, non rispetto delle norme sanitarie in vigore, contributo fino a 10 centesimi per ogni chilo di carne per la costruzione di nuove moschee. Cosa si direbbe in Italia o in Francia ogni chilo di carne consumato, all’oscuro dei consumatori, desse 10 centesimi alal chiesa cattolica?
http://www.lest-eclair.fr/article/actualites/halal-dhuicq-avait-souleve-lambiguite-en-2010
Provo a dipanare la matassa, distinguendo vari profili.
Nella misura in cui le cose che scrive Vincenzo sono quantitativamente rilevanti, o comunque tendono a divenire quantitativamente rilevanti, la Francia si trova a risolvere un contrasto che si crea tra la laicità e il multiculturalismo. Se una delle culture nuove è quantitativamente notevole, si espande, rimane unita, vota massicciamente per un partito e un giorno fonderà un suo partito, ha quartieri suoi, la laicità trova ostacoli. Qui non c’è un dogma da seguire. Ogni popolo si trova a scegliere.
Tuttavia, penso che punire i francesi che partono volontari, senza guadagnare un euro, ma lasciando il lavoro, per combattere una guerra alla quale la Francia è estranea è una cosa senza senso. Loro stanno combattendo per la costituzione degli stati uniti dell’islam, un progetto utopistico ma al quale credono e che non coinvolge la Francia, salvo che la Francia decida di andarli a combattere. Cosa deve interessare ad un laico francese se un cittadino va a combattere a migliaia di chilometri per concorrere a costituire gli stati uniti dell’islam?
Per quanto riguarda la libertà, l’arresto di Dieudonné, la legge contro il negazionismo, e il licenziamento che i giudici hanno accertato essere illegittimo del vignettista accusato di antisemitismo, paragonati, non tanto alla blasfemia ma alla miseria delle vignette di Charlie, stanno a dimostrare che la laicità è una cosa e il liberalismo un’altra. Anche uno stato comunista può essere laico. In Francia, se è in crisi la laicità, sembrerebbe altresì essere in crisi il liberalismo perché non sono ammesse critiche o satire o ricostruzioni storiche che possano danneggiare gli ebrei o israele.
In questo contesto, la strage di Parigi c’entra poco, sebbene essa abbia indubbiamente elementi anti israeliani o addirittura antiebraici. Infatti, Al Qaeda fin dal 2011 aveva indicato Charlie come obiettivo e il 7 gennaio un combattente che è stato con Al Qaeda nello Yemen ha deciso di colpire, assieme a suo fratello, l’obiettivo indicato dai vertici.
L’IS, da parte sua, si trova ad essere bombardato da Stati che nemmeno scendono a terra e che non riesce a combattere, come invece ha fatto con grande successo contro gli Stati Uniti dal 2004-2006 al 2011 in Iraq (ma è di ieri la notizia che il primo aereo, con pilata Giordano, è stato colpito e il pilota catturato). Come ha detto Amedy Coulibaly: “Voi attaccate il Califfato, voi attaccate lo Stato Islamico, e noi attacchiamo voi… Tutto quello che facciamo è legittimo. Non potete attaccarci e pretendere che non rispondiamo. Voi e le vostre coalizioni sganciate bombe sui civili e sui combattenti ogni giorno. Siete voi che decidete quello che succede sulla Terra? No. Non possiamo lasciarvelo fare. Vi combatteremo”. I due episodi di parigi sono scollegati tra loro. Per la conquista dell’egemonia tra i salafiti takfiri, Al Qaeda è in contrasto con l’IS e in Siria IS e Al Nusra si sono scontrati per mesi, con qualche migliaio di morti.
Certo, se Sarkozy dichiara pubblicamente di aver ricevuto una telefonata di Bernard Henry levy (firmatario di un editoriale su Charlie nel 2006), il quale gli dice di aver trovato 3 generali libici disposti a ribellarsi contro Gheddafi e Sarkozy promuove una guerra assurda con conseguenze gravissime e se è vero che due di quei generali ora stanno con l’IS o meglio con milizie islamiste takfire che si sottomettono al Califfo (notizia da confermare), abbiamo comportamenti assurdi e incoerenti, visto che poi la Francia partecipa ai bombardamenti contro l’IS in Siria. Ma questo è un’altro problema ancora: la Francia non sta tanto meglio di noi, perché la classe dirigente è pessima. Sarkozy è criminale come D’Alema; e Hollande è stupido come e più di Renzi. Viva l’Italia.
Nell’articolo che mi ha cortesemente linkato non è scritto che non si studia più Carlo Magno: “Le programme de sixième passe sans transition de l’Empire romain au IIIe siècle à l’empire de Charlemagne”. Ciò non toglie, a dire il vero, che l’approssimazione e la superficialità “politicamente corrette” del ministero dell’istruzione francese siano come minimo sconcertanti. Sui valori occidentali e sulla percezione del “pericolo saraceno” (a proposito: in Francia i musulmani sono l’8% della popolazione, il 20%, non il 70, a Roubaix http://www.thepostinternazionale.it/mondo/francia/un-esempio-di-integrazione) la mia posizione è diametralmente opposta alla sua: per me l’Occidente è il nemico, il mondo arabo un alleato e il Mediterraneo il nostro futuro.
il mito fondatore da sempre della Francia é il battesimo del re clovis nel quinto secolo, infatti viene cancellato! 4 secoli di storia cancellati, poi carlo magno napoleone sono lasciati, ma opzionali per fine anno. Chiunque sa che quando si arriva a giugno si é sempre in ritardo coi programmi, e quindi equivale di fatto a toglierli. Per quanto riguarda la popolazione di Roubaix, il 20% sono gli immigrati(di cui il 60% magrebino) In franci asi é considerati immigrati fino ai 5 anni di residenza, poi si acquisisce la nazioanlità francese. Il che vuol dire che il 20% della popolazione di roubaix é formata da stranieri presenti in città da meno di 5 anni, considerando che le immigrazioni massive in Francia dall’Africa sono iniziate 50 anni fa…
l impressione che mi lascia questa testimonoanza e che si stia realizzando una “israelizzazione”dell europa occidentale conseguenza della “palestinizzazione” di tutto il medio oriente: da una parte territori destabilizzati dall imperialismo euroatlantico senza istituzioni credibili dall altra stati di polizia che prosperano sulle paure generate dalle inevitabili reazioni indotte dalla disperazione. e a legittimare il tutto una propaganda becera che accusa di antisemitismo o.addirittura fascismo qualunque critica al sionismo.
La discussione ha avuto un seguito su facebook e mi sembra importante riportarne qua alcuni elementi essenziali, perché non vadano perduti.
Intanto ho chiesto a un amico che lavora a Parigi da otto anni di confermare i fatti narrati da marcello Di Vincenzo.Li ha confermati soltanto parzialmente, così:
Massimo: “A gentile richiesta rispondo. Quello che dice Marcello Di Vincenzo nel suo articolo, benché sia interessante e dia alcuni spunti di riflessione, è in totale contrasto con la mia esperienza personale in 8 anni di Francia (a Parigi). Non posso toccare e ribattere punto per punto alle sue osservazioni, anche perché ho imparato cose che non conoscevo (e sulle colpe di Sarkozy sono pienamente d’accordo), ma in linea generale qui, in Francia, stando alla mia esperienza, posso dire che quelli che non contano NULLA sono i mussulmani, per la maggior parte poveri e senza speranza di riuscita sociale. Me lo diceva, giusto stamane, perfino una professoressa di collège del 20 arrondissement. Qui gli arabi e i neri delle banlieues non hanno le stesse possibilità di qualsiasi altra parte della società. Tutti i lavori umili e degradanti, col salario minimo, sono fatti da africani e arabi. Ho lavorato nei quartieri ghetto nel nord di Parigi. Mai visto niente di più brutto. Ma non credo che la situazione disperata sia attribuibile ai suoi abitanti e alla loro cultura. La violenza e il degrado sono spaventosi, non a caso non faccio più l’insegnante in quelle zone (St-Denis, Aubervilliers, Bagnolet, Créteil) dato che lavorarci mi ha fatto venire un rigetto totale nei confronti dell’insegnamento (e anche problemi di salute). Allo stesso tempo, ho insegnato agli studentelli borghesi di Paris 3 o all’istituto italiano di cultura ai ricchi anziani che amano l’Opera italiana. Ho visto i due lati della barricata e non mi sognerei mai di pensare che i carnefici sono i ghettizzati. Abito a Vincennes, città con una forte comunità ebraica, e quel clima di terrore che Di Vincenzo descrive non l’ho mai visto ne qui ne a Parigi (nel Marais, quartiere in cui adoro camminare non mi sono mai sentito in pericolo). Non l’hanno neanche mai sentito gli alunni ebrei del collège in cui lavoro quest’anno a Vincennes. Venerdi scorso, mentre c’era la prise des otages a poche centinaia di metri di distanza, ed eravamo bloccati nella scuola, una bambina ebrea mi ha chiesto perché i terroristi ce l’avevano con loro. Non si era mai posta la domanda, prima. Ci sono luoghi in Francia, come Vincennes, in cui non si è mai respirato questo antisemitismo di cui parla Di Vincenzo, al contrario. L’unico caso che conosco di ebrei che vogliono rientrare in Israele è quello di una ragazzina, la quale mi ha detto che il padre avrà migliori occasioni di lavoro. Nel milieu intellettuale parigino è impossibile parlare male della politica di Israele, sei subito tacciato di antisemitismo. Par contre, se parlare del massacro dei palestinesi non è ben visto, un applauso lo si strappa sempre se si parla dell’antisemitismo di Putin. Per quanto riguarda lo studio della storia, i francesi sono da sempre pessimi, non sanno cosa sia ne come si debba leggerla (vedi Foucault), ma state tranquilli, dei nazisti e della Shoah parlano continuamente. Il tono dell’articolo è comunque pienamente in linea con qualsiasi testata ufficiale cioé : noi siamo la democrazia buona, loro sono selvaggi da educare (al massimo). Detto questo il mio è un punto di vista parziale, non complessivo del problema”.
Massimo ha poi aggiunto, dopo un mio intervento: “La cosa del tifo sollevata da Marcello è ridicola : i miei amici algerini tifano innanzitutto per l’équipe de France che è piena di arabi, magrebini e neri, poi, come seconda squadra l’Algeria. Tutti. Nessuno tifa contro Zidane, che è invece il (ben misero) simbolo del riscatto sociale che vorrebbero avere e non hanno. Sono spesso schizofrenici, ma non per colpa loro. Si sentono francesi, ma anche esclusi e quindi si riallacciano alla cultura dei genitori. Purtroppo molti non accettano neanche quella e desiderano solo più beni di consumo dozzinali”.
Proseguo riiportando una mia risposta a Marcello Di Vincenzo che aveva affermato: “però si riconosca allora anche ai giovani francesi il diritto di battersi per liberare la propria terra, riconquistare le proprie tradizioni,…”
Mia replica: “questo è un errore grave e macroscopico. Chi ha ammesso la doppia nazionalità e la possibilità di conservarla? Una legge francese. E se un cittadino ha doppia nazionalità mi sembra normale che tifi per una o altra nazionalità. E coloro che sono arrivati sono arrivati legalmente, non hanno occupato assolutamente niente. Né ci sono corilegionari uccisi a migliaia.Sono stati i politici francesi,al più, a volere mano d’opera a basso costo e ad abbracciare il multicuturalismo. E sono stati i cittadini francesi a votare quei politici. Permettimi di dire con certezza che gli unici assolutamente non colpevoli della situazione che descrivi (e che a molti pare esagerata,per come la descrivi) sono i magrebini”.
E dopo la precisazione di Marcello di Vincenzo – “Sono arrivati regolarmente? lo stato francese regolarizza ogni anno da Mitterand a Sarkozy 200.000 clandestini l’anno…perché gli italiani, i polacchi e i portoghesi di terza generazione non hanno la doppia nazioanlità? Ovvio che a molti pare esagerata la mia ricostruzione non vivendola, se le informazioni non arrivano..oggi un’auto con dei magrebini a bordo ha tentato di uccidere una poliziotta, sui giornali c’é scritto che si tratta di incidente stradale, il sindacato di polizia ha protestato contro questa ricostruzione dei fatti. l’italia ha conosciuto le prime ondate immigratorie di notevali proporzioni solo negli anni novanta…” – Ma anche la scelta di regolarizzare 200.000 persone l’anno e quindi di non combattere la clandestinità è una scelta dei politici francesi votati dai cittadini francesi… secondo me l’errore che fa Marcello è quello di dare le colpe ai magrebini: un giudizio privo di fondamento storico: le decisioni, qualunque sia il livello della situazione, sono state assunte tutte dai politici Francesi e dal popolo Francese, quanto meno ideologizzato o distratto.”
Mi è sembrato di poter concludere così, con riguardo sia all’intervento di Massimo sia alle osservazioni di Marcello:
“Grazie Massimo. Allora diciamo così. Senza colpa dei magrebini degli stranieri e degli islamici, si sono formati quartieri malfamati, da uno dei quali tu sei fuggito. Figuriamoci a Marsiglia. Questa situazione, ovviamente attribuibile soltanto alla classe dirigente francese, comincia a dare fastidio ad alcuni, che ne danno la colpa agli stranieri. Tra gli infastiditi c’è anche Huellebecq, che più volte ha dichiarato che “l’ateismo è debole”, che il secolo dei lumi è finito, che laicità e antirazzismo non sono compatibili (insomma se sei laico devo essere razzista), che era di casa in un giornale dove nel 2006 fu pubblicato un editoriale di Bernard Henry Levy, massimo responsabile e promotore della assurda guerra di Libia. Insomma, elementi oggettivi di fastidio per i francesi e ovviamente un certo aumento delle violenze in certi quartieri, nonché la presa d’atto che l’Islam è islam e che gli islamici proseguiranno per la loro strada e non saranno mai francesi non islamici o laici sta suscitando avversione, non tanto alle politiche fino ad pra perseguite, bensì nei confronti degli islamici”.
In
Non si dice pero’ che cosa dovrebbero fare dei politici francesi piu’ adeguati e onesti per combattere la clandestinita’.