Documento di analisi e proposte dell'ARS: L’Italia deve tornare ad essere una nazione pacifica
Nell’ultimo quindicennio, l’Italia ha partecipato a innumerevoli guerre di aggressione, sempre come ruota di scorta degli Stati Uniti, ora sotto l’ombrello della NATO ora sotto quello dell’ONU. Quelle guerre di aggressione hanno ribaltato giudizi di campi di battaglia; hanno comportato il bombardamento di popoli ed eserciti senza talvolta concedere agli avversari la possibilità di colpire gli aerei della coalizione degli aggressori e senza far seguire alla guerra aerea una parvenza di guerra terrestre; hanno ricondotto all’età della pietra stati che avevano sviluppato sistemi scolastici, sanitari e imprenditoriali di buon livello; sono state condotte servendosi di milizie locali razziste di stupratori e di sodomizzatori; hanno disintegrato stati unitari e hanno minato l’unità nazionale di altri.
Nessuna di quelle guerre, alle quali comunque non avremmo dovuto partecipare, è stata condotta nell’interesse degli italiani: della maggioranza o di una minoranza qualificata. Addirittura l’ultima, quella contro la Libia, è stata condotta contro i nostri interessi e nell’interesse di alcuni alleati. Nemmeno in questa occasione, la classe dirigente italiana ha avuto il coraggio di non accodarsi alla Francia e all’Inghilterra (nella guerra contro la Libia gli Stati Uniti hanno effettivamente mantenuto un profilo basso) e di rimanere neutrale, come invece ha fatto la Germania.
Quella parte dei cittadini italiani, fortunatamente ampia, che non è stata completamente ridotta alla condizione di video-consumatori di falsità mediatiche prova vergogna. E vergogna, ne siamo certi, provano anche i nostri migliori soldati, che non meritano di far parte di coalizioni con criminali razzisti e vorrebbero svolgere soltanto il compito di difendere la patria da aggressioni straniere e da tentativi armati di secessione.
Svincolarci dalla sudditanza politica, giuridica e “culturale” nei confronti degli Stati Uniti, ormai diretti da una classe dirigente di miliardari criminali, guerrafondai e pericolosissimi, è un imperativo morale, prima che politico.
Concordo certamente sulla necessita’ di svincolarci dalla sudditanza agli USA, ma come? Non sono cosi’ sicura che i nostri soldati provino vergogna; ormai abbiamo un esercito di mestiere, lontano dal popolo, e che non ha mai dimostrato nessun dissenso durante tutte le operazioni antinazionali eseguite negli ultimi tempi.
Meno militari di professione e maggior coinvolgimento dei cittadini i quali dovrebbero costituire una riserva mobilitabile in tempi rapidi. Dunque periodi brevi di leva obbligatoria ( tre mesi con richiami di 15 giorni ogni uno / due anni). Tutto ciò con lo scopo di riorganizzare completamente le forze armate A SOLI fini difensivi.