Elaborare il lutto delle proprie opinioni di fronte ai fatti
di LORENZO D’ONOFRIO (ARS Abruzzo)
Le opinioni di massa sono spesso condizionate da una conoscenza approssimativa, se non errata, dei personaggi, dei fatti, della storia: vale per un Pannella, per un Travaglio/Saviano, per l’Unione europea.
Cambiare opinione di fronte all’evidenza dei fatti storici, delle fonti ufficiali, di dati incontestabili, delle posizioni dichiarate di certi personaggi, che magari non si conoscevano, è segno di grande maturità e di crescita.
Se la Commissione europea certifica da anni che l’Italia non ha un problema di debito pubblico ma di debito privato, tanto per fare un esempio non da poco, è doveroso rimettere in discussione tutta la narrazione mediatica di questa interminabile “crisi”.
Bisogna avere l’onestà di ammettere la propria ignoranza, i prorpi errori di valutazione e il coraggio di elaborare il lutto e mettersi a studiare: è salutare.
Ormai da tempo non esprimo valutazioni se non di fronte a fatti e dati conclamati, fonti verificate, cercando sempre di privilegiare le confessioni dei diretti interessati.
Non ci vuole poi molto, spesso si tratta solo di vincere la pigrizia, ma cominciare a rifiutarsi di condividere notizie senza averle prima lette e magari verificate è già un passo notevole.
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