La retorica della piazza nell'era della dittatura dell'UE
di MASSIMILIANO VENEZIANI (FSI Liguria)
La famosa riforma del lavoro è stata approvata in Francia, confermando l’inefficacia della piazza già vista nelle fasi drammatiche in Grecia, figlia di una retorica del movimentismo di sinistra che non riesce, anzi non vuole vedere la realtà dei fatti: siamo sotto una dittatura. La tecnocrazia europea ascolta solo i mercati e le aristocrazie industriali e finanziarie; la piazza non le fa paura perchè vuota, senza un programma che punti a governare e di conseguenza a minare una struttura ben congegnata, che ha il controllo del 99% del panorama politico europeo.
Al contrario, noi sovranisti non vogliamo sminuire quella voglia di partecipazione popolare, legittima ed ascoltata in uno stato democratico, ma aggiungervi quell’elemento indispensabile a far tremare il mostro: la formazione di una nuova classe politica, dirigente e partitica che punti a riprendere le redini del paese, come ogni formazione rivoluzionaria seria in passato ha sempre mirato a fare. Con questo, non si vuole esercitare quella fredda spocchia da intellettuale, tutta dedita a gonfiare il proprio io, ma a puntare a vincere, non a urlare solo delle frasi figlie di sterili indignazioni.
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