Cartello petrolchimico-parte6: Dow Chemical e ALCOA
Ci furono oltre 2000 accordi industriali (cartelli) tra la IG Farben e
industrie straniere, incluse la Standard Oil, DuPont, Alcoa, Dow
Chemical. La vera storia della IG Farben e delle sue attività prima e
durante la Seconda Guerra Mondiale non potrà mai essere conosciuta
fino in fondo, in quanto tutti i documenti furono distrutti nel 1945,
immediatamente prima della vittoria alleata sui nazisti. [1]
La Dow Chemical si era impegnata ad estrarre magnesio già nel 1915.
Herbert H. Dow aveva sviluppato una cella elettrolitica chiamata
“bathtube”. L’industria costruì il primo stabilimento nel 1916 a
Midland, Michigan. Come materia prima usava il cloruro di magnesio,
prodotto dalle acque salmastre di un profondo pozzo.
Nel 1920 l’industria americana di magnesio era sotto regime
protezionistico che imponeva proibitivi dazi doganali all’importazione
di quel metallo. La Dow Chemical possedeva tutti i diritti di
produzione e la IG Farben stava cercando di avere degli stabilimenti
di produzione negli USA. Dow e IG Farben si unirono alla AMC (gruppo
ALCOA) e fondarono la Magnesium Development Company (MDC) il 23
Ottobre 1931, con la IG Farben che possedeva il 50% delle azioni.
Attraverso questa indiretta partnership della IG Farben con la MDC si
arrivò ad un contratto firmato l’1 Febbraio 1934 che formalizzò l’uso
di brevetti tra Dow, ALCOA e MDC.
Nel contratto la Dow Chemical si impegnava a non esportare il magnesio
in Europa fino a tutto il 1938, con l’unica eccezione dell’inglese
Murex. La IG Farben potè quindi iniziare ad acquistare magnesio dalla
Dow. L’accordo prevedeva che gli Usa avrebbero prodotto una quantità
massima di 4000 tonnellate annue. Qualsiasi produzione superiore
necessitava dell’approvazione della IG Farben.[2]
L’accordo del 1934 prevedeva anche la vendita alla IG Farben da parte
della Dow di 600 tonnellate di magnesio, con opzione della stessa
quantità per gli anni successivi. Prevedeva inoltre che il magnesio
fosse ceduto ai tedeschi a 21 centesimi alla libbra, contro i 30c
pagati dalle compagnie americane.[3]
Si arriva così nel 1938, quando la Germania produce da sola più
magnesio di tutti i produttori mondiali messi assieme, raggiungendo il
picco di 34.000 tonnellate l’anno.[4]
Quando la guerra ebbe inizio la Germania nazista stava producendo 5
volte la quantità di magnesio prodotta negli USA.
Ma perchè ai nazisti serviva così tanto magnesio?
Il magnesio assolve ad una duplice funzione in ambito militare: nella
produzione di bombe incendiarie e nella produzione di aeroplani.
Questo metallo è altamente infiammabile: è estremamente
facile da accendere quando è in polvere ma estremamente difficile da
spegnere una volta acceso. Questa proprietà fu usata per costruire le
bombe incendiarie che devastarono le città durante la Seconda Guerra
Mondiale. In alcuni raid aerei qualcosa come mezzo milione di bombe al
magnesio del peso di un paio di kg furono lanciate sopra alle città
designate nel tempo di un’ora, causando devastanti tempeste di fuoco.
Con il magnesio si fanno anche delle leghe leggere ad alta resistenza,
essenziali per l’industria aeronautica. Gli aerei militari tedeschi,
famosi per la loro velocità e manovrabilità, erano costruiti usando
tali leghe al magnesio.
ALCOA e Dow Chemicals furono essenziali nel procurare all’industria
bellica nazista tutto il magnesio e l’alluminio di cui aveva bisogno e
nel trasferire la tecnologia sviluppata negli USA alla IG Farben.
Thurman Arnold, procuratore distrettuale degli USA, il suo assistente
Norman Littel e diverse investigazioni operate dal Congresso USA hanno
prodotto prove inconfutabili secondo cui alcuni dei maggiori monopoli
americani ebbero accordi con i nazisti.
Il più noto di questi fatti fu il monopolio dell’alluminio ALCOA che
si rese responsabile della carenza di alluminio che impedì agli USA di
costruire aeroplani prima e dopo Pearl Harbour, mentre la Germania
nazista aveva forniture illimitate.
“Se gli USA dovessero perdere questa guerra si dovrebbe ringraziare
l’Aluminum Corporation of America (ALCOA)” H. Ickes, Segretario degli
Interni, Giugno 1941.[5]
Otto Ambros, direttore della IG Farben, venne condannato dal tibunale
di Norimberga per reati come schiavitù e omicidi di massa, ma guadagnò
in poco tempo la libertà, esattamente come tutti gli alti dirigenti IG
Farben. Fu lui a decidere l’uso dello Zyklon B (prodotto dalla BASF)
nei campi di concentramento, e fu lui a scegliere Auschwitz come sede
della IG Farben.
Fu sempre lui, in qualità di esperto di armi chimiche della IG Farben,
a presentare personalmente ad Hitler gli effetti dei nuovi gas nervini
prodotti: Sarin e Tabun. Forse fu per queste credenziali che la Dow
Chemical decise di assumere Otto Ambros nel 1951.
Ma non solo. Fu anche assoldato dall’U.S. Army Chemical Corps che
fece esperimenti segreti presso l’Edgewood Arsenal nel Maryland,
usando documenti di Auschwitz come guida.
Ed ebbe importanti collaborazioni con alcune industrie (Chemie
Grunental, Telefunken), diventando anche consigliere di Adenauer. Alla
sua morte la BASF lo commemorò come “espressiva figura imprenditoriale
di grande carisma”. Nessun accenno alla tessera di iscrizione al
partito nazionalsocialista n°6099289 del 1937.[6][7]
Sono sempre simpatici questi nazisti che, condannati dal buon senso e
dalla magistratura internazionale, ricominciano a gestire
multinazionali ed iniziano proficue collaborazioni con il “nemico”,
dimostrando come tecnologia e metodologia nazista troppo spesso si
confondano con il cosiddetto Progresso.
La Dow fu la prima multinazionale a ricevere una telefonata da
Pinochet nel ’73, subito dopo che i suoi militari assassinarono
Allende, il Presidente Cileno democraticamente eletto.
La Dow fu calorosamente invitata a rientrare in Cile per continuare i
suoi lucrosi affari. Invito che venne prontamente accolto e che un
alto funzionario Dow salutò come il “miracolo” economico di Pinochet.
[8]
Anche la Dow produsse l’Agent Orange ai bei tempi della guerra in
Vietnam. Ne abbiamo già parlato. E come la DuPont e la Monsanto ha
creato nel corso della sua “fortunata” carriera ogni schifezza
pensabile. Si va dall’inquinamento per diossina fuoriuscita dagli
stabilimenti del Michigan al Dursban, il più potente e nefasto
pesticida mai inventato, particolarmente dannoso per i bambini,
foriero di neuropatologie e malformazioni fetali.
Sono sicuro che non ci crederete: questo veleno fu sviluppato per la
prima volta dalla IG Farben negli anni ’30
come arma chimica. Fu poi commercializzato negli USA nel 1965 ma
bandito dall’EPA (Environmental Protection Agency) nel 2000. La
vendita però è permessa fino allo smaltimento totale delle scorte. [9]
Un po’ come l’amianto da noi.
Portò poi una ventata di novità inventando il Napalm, altra splendida
chicca dei bei tempi del Vietnam. Herbert D. Doan, all’epoca
presidente della Dow , dichiarò che il Napalm era una buona arma per
salvare delle vite. Sicuramente non si riferiva ai Vietnamiti.
E per salvare ulteriori vite umane sperimentò gli effetti della
diossina su un centinaio di reclusi tra il ’64 ed il ’67. [10]
Inutile sperare che non facesse sperimentazioni sugli animali.
Dow e Bayer (toh, chi si rivede…) sono i maggiori produttori di
bisphenol-A, potente “distruttore endocrino” che può causare problemi
riproduttivi, di sviluppo e cancro al seno ed è usato dappertutto, dai
CD agli occhiali, dalle bottigliette ai giocattoli.
E come dimenticare Bhopal? Beh, ma era Union Carbide la responsabile,
direte voi. Sì, una volta. Adesso è Dow. Le morti dei lavoratori di
quella cittadina Indiana furono causate da esalazioni di acido
cianidrico, l’ingrediente principale del Zyklon B. Coincidenza? E
nonostante gli anni passino nessuna decontaminazione è stata fatta dai
nuovi proprietari.
La lista delle inumane invenzioni della Dow per favorire il Progresso
è enorme. Datele un’occhiata
http://old.studentsforbhopal.org/DirtyDow.htm#BisphenolA
Nel nome della loro antica amicizia la BASF e la Dow hanno attualmente
in gestione comune l’enorme impianto chimico di Freeport, Texas,
chiamato Dow-Badische Company. Che abbiano voglia di produrre qualche
variante del vecchio Zyklon B?
Sia mai che la smettano di generare mostri, i cari vecchi nazisti
della IG Farben.
[1]Wall Street and the Rise of Hitler di Antony C. Sutton
[2]Magnesium technology: metallurgy, design data, applications di
Horst E. Friedrich,Barry L. Mordike, pg 8
[3]The Nazi Hydra in America: Suppressed History of a Century di Glen
Yeadon,John Hawkins, pg 96
[4]http://www.magnesium.com/w3/data-bank/article.php?
mgw=196&magnesium=278
[5]http://www.emperors-clothes.com/articles/randy/swas1.htm
[6] Secret Agenda di Linda Hunt
[7]http://www.wollheim-memorial.de/en/otto_ambros_19011990
[8]http://www.commondreams.org/views05/0418-31.htm
[9]http://dursban.net/
[10]http://www.inerba.org/Dossier/La-vera-storia-degli-esperimenti-
medici-sull-uomo.html
Cartello petrolchimico-parte 1: la IG Farben
https://www.appelloalpopolo.it/?p=1978
Cartello petrolchimico-parte 2: aiuti USA ai nazisti
https://www.appelloalpopolo.it/?p=2002
Cartello petrolchimico-parte 3: Rumsfeld
https://www.appelloalpopolo.it/?p=2033
Cartello petrolchimico-parte 4: Monsanto
https://www.appelloalpopolo.it/?p=2056
Cartello petrolchimico-parte5: DuPont
https://www.appelloalpopolo.it/?p=2105
Cartello petrolchimico-parte6: Dow Chemical e ALCOA
https://www.appelloalpopolo.it/?p=2141
Cartello petrolchimico-parte7: il dopoguerra
https://www.appelloalpopolo.it/?p=2193
Cartello petrolchimico-parte8: Neuordnung
https://www.appelloalpopolo.it/?p=2216
Cartello petrolchimico-parte9: conclusioni
https://www.appelloalpopolo.it/?p=2247
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