Referendum Costituzionale: un NO per la Libertà, l’Indipendenza e la Giustizia Sociale
di ANDREA FRANCESCHELLI (FSI Pescara)
La Costituzione di uno Stato, prima di essere un insieme di regole, è un “progetto” che il Legislatore ordinario deve mettere in cantiere attraverso le leggi.
Il “Progetto” è stato abbandonato alla fine degli anni ’70 da un Legislatore asservito agli interessi stranieri e nemico del Popolo italiano, che nel corso degli anni ’90 ha letteralmente distrutto – in tutti i settori – l’impianto istituzionale che ha reso grande il nostro Paese dal 1948 al 1978.
Oggi possiamo dire che gran parte dei principi che animano la Costituzione sono disapplicati.
Questo stato di cose rende ipocrita e meschino il tentativo portato avanti dai sostenitori del Sì alla Riforma Costituzionale di addossare alla Costituzione colpe che non ha.
Se oggi in Italia le cose non funzionano come dovrebbero non è colpa della Costituzione, ma della classe dirigente che ne ha disapplicato i principi e che oggi chiede di votare Sì al Referendum.
La campagna del Sì è vergognosa. Il marketing della “Coca Cola” applicato alla Carta Costituzionale. Basterebbe solo questo motivo di forma a far trionfare il plebiscito del NO.
Ma non c’è solo questo motivo. Ve ne è uno più importante.
La Costituzione è il simbolo della LIBERTÀ, dell’INDIPENDENZA e della GIUSTIZIA SOCIALE che, purtroppo, non abbiamo più. Vogliono toglierci anche i simboli per farci sentire definitivamente sconfitti e asserviti.
Noi non dovremo permetterlo: il 4 dicembre VOTIAMO NO per difendere la Costituzione e, dal giorno dopo, si continuerà a lottare per riconquistare la Sovranità, che altro non è se non la LIBERTÀ, l’INDIPENDENZA e la GIUSTIZIA SOCIALE.
Viva l’Italia, CI LIBEREREMO!
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