Il quesito
di LORENZO D’ONOFRIO (FSI Pescara)
Governo autoritario o Parlamento autorevole?
Su questo dovremo decidere il 4 dicembre… e per il resto dei nostri giorni, affinché la Costituzione torni ad essere (e rimanga per i nostri figli) garanzia di pace, solidarietà, libertà, indipendenza e giustizia sociale.
Ma in quanti l’hanno compreso? Al momento il Paese è diviso.
Ci sono quelli che #bastaunsì e quelli che #iovotoNO il 4 dicembre ma poi te la do io la Riforma Costituzionale.
Poi ci sono semplicemente quelli che la Costituzione l’hanno letta e l’hanno capita, quelli che conoscono la Storia e il diritto e sanno bene come questo Paese sia stato riformato e rivoluzionato da fine anni ’70 in poi, rimpiangono lo spessore, l’amor di Patria e le qualità umane di Costituenti come Lelio Basso e di economisti come Federico Caffè (padre della Costituzione economica), quelli che dal Legislatore degli ultimi 35 anni (e non parlo quindi solo del PD) non farebbero toccare neanche un comma di un regolamento di condominio, quelli che non si fanno abbindolare dalla storiella del #cambiaverso e credono che il vero cambiamento sarebbe tornare ad attuare la Costituzione, quelli che sono pronti al confronto e al dialogo in ogni sede, ma non trovano nessuno disposto a venire a spiegare come questa riforma costituzionale dovrebbe garantire le riforme sociali che servono disperatamente al Paese, quelle cioè che sarebbero attuazione diretta della Costituzione del ’48, ma che questa classe politica ha dimostrato, soprattutto nell’ultimo biennio, di non voler fare ed anzi di avversare.
Da una parte c’è il Popolo con la Costituzione, dall’altra i novelli “riformatori”, i peggiori politici della storia repubblicana che promettono di “eliminare i politici”, ed hanno paura della gente, costretti a chiudersi nei loro teatri e a sfilare sulle loro passerelle.
Per loro è arrivato il momento di ricominciare a studiare la Storia.
Noi invece votiamo NO e ripartiamo da qui.
CI LIBEREREMO!
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