La guerra secolare
Sarebbe bastato che nel 1991, in occasione della prima guerra del golfo, gli Stati Uniti non avessero collocato le loro basi in Arabia Saudita; che nel 2001 avessimo lasciato l’Afghanistan ai talebani del Mullah Omar; che nel 2003 avessimo lasciato al suo posto Saddam, senza massacrare 500.000 uomini donne e bambini consegnando il potere iracheno a fanatici incompetenti; e che nel 2011 avessimo evitato di bombardare Gheddafi, il suo esercito e la popolazione libica.
Abbiamo voluto fare le crociate e adesso ci attende un secolo di guerra, un’unica guerra composta da lunghe battaglie. Circa venticinque anni sono già trascorsi. Ne mancano settantacinque.
Forse noi Italiani avremmo ancora la possiblità di tirarci fuori. Ma quasi nessuno ha compreso, non il pericolo, bensì la realtà che stiamo iniziando a vivere.
A chi è riferito quel ‘noi’ ? Le guerre le hanno fatte gli Stati Uniti e i loro supervisori sionisti; l’Italia è un satellite che bela là dove ruggisce (fortunatamente sempre più a vuoto) il suo padrone.
E’ riferito anche ai coloni che hanno partecipato, e in Libia non poco, alle azioni terroristiche di distruzione di due stati e mezzo (l’Afghanistan era mezzo stato).
I coloni? Scusa la mia limitatezza ma non capisco a chi ti riferisci.
Italia, Francia e in parte anche Inghilterra e in generale tutti gli Stati che hanno partecipato alle tre guerre.
Bismark diceva che la politica è l’arte del possibile: quando si è galoppini di una potenza imperiale si fa quel che si può per rimanere in barca. Tu avresti fatto qualcosa di diverso? Non so se ne avresti avuto il coraggio e quanti ti avrebbero seguito.
Per svegliare il gregge bisogna prima togliergli la sua serenità e il suo benessere.