Lettera a un sessantacinquenne
di GIANLUCA BALDINI (FSI Pescara)
Caro ignoto sessantacinquenne, ogni volta che dici che abbiamo vissuto sopra le nostre possibilità in definitiva stai dicendo che TU hai vissuto sopra le tue possibilità e per questo IO oggi devo pagare in termini di diritti e dunque scordarmi di un lavoro stabile, una casa di proprietà, una famiglia unita, spese sanitarie gratuite e rassegnarmi a non avere mai una pensione.
Dato che ti ammiro perché sei una fonte di accumulazione di conoscenza ed esperienza e dunque tecnicamente definibile uno “spillover” e poiché ho ricevuto anche un’educazione che mi impone il rispetto delle persone indipendentemente dalle inusitate sesquipedali cazzate che possono proferire, non ti aggredirò verbalmente. Però ti rendi conto che il tuo discorso – che è viziato da presupposti falsi – alimenta il conflitto generazionale e induce noi figli a scaricare la colpa della nostra condizione di precariato sulla presunta dissolutezza dei nostri genitori? Ma ti ascolti quando dici quello che dici per la miseria? Mi stai dicendo che hai fatto lo sfruscione tutta la vita e per questo io non avrò un futuro? Ma sei davvero così masochista!?
Per inciso i miei genitori non hanno vissuto proprio per niente sopra le loro possibilità, hanno lavorato come gli asini e messo da parte lira su lira, educandomi così alla parsimonia, per costruire il futuro della famiglia e garantire a me e mia sorella una vita agiata che loro non hanno mai avuto e giammai potrò addossargli le colpe della distruzione dei diritti che viene perpetrata oggi.
Caro sessantacinquenne, la propaganda anti-italiana ti ha intossicato i pensieri, al punto che, senza rendertene conto, ti addossi da solo colpe che non hai e istighi all’odio intergenerazionale. Disintossicati, finché sei in tempo, fallo per te e per i tuoi figli, perché solo così comprenderai la necessità di stare al loro fianco per combattere in difesa dei diritti anziché giustificare la distruzione dello Stato sociale propagandata dal tuo quotidiano di riferimento.
La sintesi è corretta , quella favola dell’Italia che avrebbe vissuto al di sopra delle sue possibilità non è vera e lo si può tecnicamente dimostrare abbastanza facilmente. Il fatto però che sia diventata quasi un luogo comune ci deve far meditare sia sul potere degli organi di informazione, giornali e televisioni, ma anche sull’azione della maggior parte dei partiti che hanno governato l’Italia in questi decenni. E’ il risultato di una macchina organizzativa enorme e potente che ha condizionato sia i partiti che i movimenti operanti in Italia .Lo abbiamo constatato anche in movimenti che a parole difendono diritti e ambiente ma nella realtà sono funzionali a interessi ben definiti e spesso stranieri, ricordatevi dell’azione dei sedicenti radicali.