Il referendum, Renzi, la lega e i sovranisti
di STEFANO D’ANDREA
Pubblico alcuni “stati” postati sulla mia pagina facebook, che costituiscono compessivamente la mia analisi dell’esito del referendum.
1. REFERENDUM: VINCITORI E PERDENTI TRA CHI HA VOTATO NO
Chi ha votato no per difendere la Costituzione ha vinto, perché ha bloccato la riforma.
Chi ha votato no per indebolire Renzi ha perso, perché Renzi non è mai stato così forte e a Renzi interessa solo Renzi. Chi lo immagina idealista, chi pensa che credesse veramente nella pasticciata riforma, può opinare in senso contrario; ma è un ingenuo.
2. LA “DEBOLEZZA” DI RENZI (LA MORTE POLITICA PER ALCUNI INGENUI) DERIVA SOLTANTO DALLE DIMISSIONI
Perché Renzi si è dimesso?
Ma allora non capite nulla!
Renzi è renzista: crede solo a Renzi ed è servo solo di Renzi. Ha creduto che dimettendosi avrebbe avuto più vantaggi che svantaggi.
Intollerabili sono i renziani che adesso vogliono imputare eventuali governi tecnici o elettorali o di attesa a coloro che hanno votato no.
Renzi non aveva doveri giuridici, morali, di costume o di coscienza che lo spingessero a dimettersi. Si è dimesso soltanto perché ha creduto che fosse per lui conveniente.
Renzi, alle prossime elezioni, sarà il capo del partito della nazione, sia chiaro.
ADDENDUM (tratto da un mio commento):
“quante false analisi sono state scritte sui social relativamente a Renzi: che sarebbe stato berlusconizzato, che era debenedettiano, che durava poco; che era stato messo là dalla Merkel. La gente sui social si diverte a fare l’editorialista ma raramente va a rileggere gli editoriali scritti qualche tempo prima . La debolezza di Renzi deriva SOLTANTO dalle dimissioni. Tutti i sindaci piddini ieri erano ancora renziani. Se si è dimesso, è perché ha valutato che è la migliore strategia possibile per cercare di governare nella prossima legislatura. Magari ha valutato male. Ma si è dimesso soltanto per questa ragione.
3. DESIDERIO DI ATTACCARSI AL TRUMP
Senza impegnarsi a ricostituire nuovi partiti popolari, i popoli possono al massimo attaccarsi al Trump.
4. VITTORIA
Noi sovranisti abbiamo vinto.
5. IL DATO PIU’ RILEVANTE: GLI ASTENSIONISTI VOTANTI
C’è dunque un 15-20% di persone che non vota perché non c’è niente da votare, perché considera centrodestra, centrosinistra, centristi e sempliciottisti schiaramenti tutti ugualmente pessimi: così mi sono comportato io per 12 anni.
Quando invece c’è una reale e oggettiva ragione per andare a votare, quando il voto è utile o necessario, allora gli astensionisti che sono in attesa di una proposta politica popolare, vanno a votare.
Questo è il dato più rilevante. Esso ci dice che le potenzialità del partito che non c’è sono di circa il 30%: 15% di astensionisti in attesa e 15% carpibile al centrodestra al centrosinistra ai centristi e ai sempliciottisti.
La democrazia Italiana è salda: attende il partito popolare che manca.
Lo costruiremo e ci libereremo.
6. IL SECONDO DATO RILEVANTE RIGUARDA LA LEGA
Il secondo dato rilevante è che “la lega non serve a un cacchio, perché è ancora e sempre ciò che è sempre stata”.
La lega, presente quasi esclusivaente al nord, avrebbe dovuto comportare una maggioranza di no al nord (dove in molte province ha anche il 30 o il 40%) rispetto al sud. E invece le cose sono andate radicalmente in senso opposto.
Come mai?
La lega è piena di importatori e di esportatori che nel liberoscambismo sguazzano benissimo e che vedono lo statalismo protezionista come la peste.
E’ piena di piccolissimi imprenditori che stanno pagando salari da fame e che sono privi di una visione generale.
E’ piena di antimedirionali che hanno sperato (e sperano) che l’Unione europea riuscisse a spezzare l’Italia in due.
E’ piena di gente presuntuosa che ha creduto nella “modernità”.
Ed è piena di rincoglioniti creduloni, ancora legati alle idee (credute) fondamentali del risparmio di denaro pubblico e di efficienza.
Salvini, che non crede in nulla, sarebbe capace di passare da leghista a sovranista (e perciò è peggiore degli altri leghisti, anche se i sovranisti ingenui – ma direi deboli – non sono in grado di capire questo elementare passaggio). Ma il partito, i dirigenti, gli imprenditori che lo finanziano o sostengono sono quello che sono: membri di un partito liberale, europeista (noi siamo i più europeisti scriveva una volta Bossi), antistatalista, anti-italiano, e globalista. Sono soltanto l’avversione agli stranieri e il cinismo nichilistico di Salvini che agli ingenui fanno scambiare la lega per un partito potenzialmente sovranista.
Diverso è il discorso sugli elettori della lega. Una metà almeno è recuperabile e va recuperata. Ma questo è, appunto, un discorso diverso.
Caro Stefano, le Tue analisi sono sempre piene di spunti intelligenti e originali. E’ un piacere leggerti.
Ma dimmi un po’, chi ha votato no per destabilizzare il regime ha vinto o meno nella tua analisi?