Apostolato sovranista
di LUCA MANCINI (FSI Roma)
Siamo una nazione di spiriti addormentati o al massimo quiescenti, che talvolta si destano per cruciali battaglie referendarie che minacciano apertamente gli interessi della collettività, come per la modifica costituzionale o la privatizzazione dell’acqua pubblica. Il militante è, invece, colui che è definitivamente passato all’azione, poiché la sua coscienza sociale si è definitivamente destata da un lungo sonno. È colui che ha compreso le dinamiche socio-economiche e politiche di questa società e ha deciso di lottare per cambiarle. Non a caso la radice della parola militante proviene dal latino miles, che significa “combattente, guerriero”. Il militante è un soldato civile.
Parte della sua opera di militanza consiste nel tentativo di svegliare le coscienze degli altri, ma non tutti vogliono essere svegliati. Cullarsi in una tiepida menzogna è più facile che accettare la fredda realtà, perciò queste persone si rendono anche ostili al militante, il quale, dal canto suo, oscilla costantemente in un rapporto di amore e odio con la gente che cerca di salvare. Talvolta gli capita di odiare, perchè le persone si ostinano a non voler capire, ma il più delle volte esso le ama ed è per questo che continua imperterrito la sua battaglia, nonostante i dinieghi che riceve. La primigenia capacità del militante è quella di saper amare.
Tuttavia, nella lotta, capita di incontrare quegli spiriti che sono lì in attesa di essere salvati. Coloro che hanno fiutato che qualcosa non va, ma non riescono bene a comprendere il perchè né a capire dove debbono affondare il colpo. Quando il militante trova questi uomini si compie parte della sua opera, perchè riesce a svegliare dal sonno una nuova coscienza. In quell’istante esso si è riprodotto, poiché nasce un nuovo militante. Il militante è una levatrice.
Esso è più forte, tanto è più salda la sua fede nell’ideologia che persegue. Chi non segue ideologie o, peggio ancora, crede che esse siano morte è un uomo la cui coscienza non è sveglia e preferisce dormire mentendosi costantemente – il liberismo è un’ideologia ed è quella che guida le elitès dominanti al momento. Svegliatevi! – La fede del militante è la sua forza, abbiatene cura studiando, lavorando e combattendo per essa. Il militante è animato da uno spirito di tipo religioso, poiché la sua fede nell’ideologia è irremovibile. Se esso, attraverso lo studio, il lavoro e la lotta riesce a raggiungere una fedeltà incrollabile, allora ha compiuto l’altra parte del suo compito, poiché è riuscito laddove molti altri hanno fallito: sconfiggere il tempo.
L’uomo non esiste al di là del tempo, esso non riesce né a percepire né a pensare sé stesso oltre il tempo, tuttavia le sue idee travalicano il tempo umano. Quante volte ai militanti capita di sentirsi dire: “dobbiamo fare in fretta, non c’è tempo, siamo già in ritardo”. Queste persone misurano il tempo esclusivamente in base alla loro breve vita e, egoisticamente, hanno il terrore di non veder realizzato il cambiamento al quale essi stessi aspirano. Questa paura giunge addirittura a bloccare il loro spirito e in questo modo essi si auto condannano ad una vita perennemente insoddisfacente. Il militante che ha sconfitto il tempo non ha questo timore, poiché non vive esclusivamente per sé, ma è entrato in simbiosi con l’ideologia per cui combatte ed è consapevole che essa sopravviverà a lui. Tale fede incrollabile gli permette di travalicare i limiti del tempo, poiché vive con la consapevolezza che la morte non costituisce la fine per una parte di sé.
Questo è l’apostolato sovranista.
Viva la Repubblica Sovrana!
Viva l’Italia libera!
Grande Luca.
I più comici sono coloro che dicono “lo dobbiamo fare per i nostri figli” e poi sostengono che “non c’è tempo”.
Credo di aver sconfitto il tempo…