Per un nuovo acromatismo rivoluzionario

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  1. Tonguessy ha detto:

    Freda è quello che in un suo recente articolo scriveva che o Repubblica la smette di bombardarci di notizie sul bunga bunga (quantunque di carattere criminoso) in quanto "propaganda antiberlusconiana" oppure "alle prossime elezioni voto per Berlusconi".

    http://blogghete.altervista.org/joomla/index.php?option=com_content&view=article&id=759:gianluca-freda&catid=25:politica-italiana&Itemid=44

     

    Fatemi capire: questo abile scribacchino ci sta dicendo che no, le piazze non vanno frequentate in quanto manopolate dalle immancabili regie occulte internazionali.

    Molto meglio quindi starsene comodamente seduti a scrivere qualcosa sul nostro PC. Questo sì che è un atto di profondo sabotaggio verso le regie di cui sopra.

    Freda fa sicuramente parte di quegli insider che tendono a spostare la volontà delle persone giustamente incazzate verso lidi più consoni…proprio a quelle immancabili regie occulte internazionali.

    E' una tendenza che trovo preoccupante, figlia del riflusso postmodernista che nega l'esistenza del reale (inteso come realizzazione del proprio destino) e vi sovrappone il virtuale (inteso come interazione mediata).

    Da cestinare.

  2. stefano.dandrea ha detto:

    Caro Tonguessy,

    c'è del vero in quello che dici, nel senso che con il tempo Freda ha teso ad attribuire sempre più peso,forza e strategia alla manina straniera. Né mai si chiede – ma è in buona compagnia – se nei casi in cui certamente c'è la manina straniera, l'utilizzato riesca ad utilizzare l'utilizzatore più di quanto il secondo sia in grado di fare con il primo: è accaduto, a mio avviso, con l'islamismo internazionalista.

    Però mi sembra che l'articolo abbia anche numerosi lati positivi:

    intanto ci dà informazioni (sempre da verificare, naturalmente) su Suleiman che non conoscevamo;

    poi svolge un'osservazione molto elementare: le rivolte possono creare una situazione peggiore di quella iniziale. Ciò accade non soltanto quando la rivoluzione tradisce sé stessa, bensì anche quando la rivoluzione non c'è, perché manca un principio rivoluzionario, un obiettivo chiaro una guida luminosa e carismatica;

    inoltre svolge un'altra osservazione importante, che serve a dare un obiettivo: le rivolte, se vogliono diventare rivoluzioni e darsi un obiettivo e sperare di avere un obiettivo o un criterio fondant devono essere nazionali e di liberazione dalla cultura, dalla ideologia, dal paese dominanti. Per questo , aggiungo io, è necessario anche sopportare un sacrificio sotto il profilo economico immediato (nel senso che  il dopo sarà peggio del prima);

    infine anche a me le immagini dell'Iran mi sono apparse "false", come lo erano quelle sulla caduta della statua di Saddam.

    Detto ciò, non condivido lo scetticismo di Gianluca Freda e trovo migliore la risposta e l'analisi di Claudio Moffa "Le contraddizioni dell'iran e le contraddizioni di Obama", pubblicato anch'esso su CDC, che ha una visione più approfondita, osserva che l'esercito egiziano potrebbe aver all'interno cellule di elite nazionaliste o dei fratelli musulmani o nasseriane e conclude per il carattere aperto della situazione.

    Non condivido nemmeno l'accenno a Berlusconi. Credo anche io che, dopo che sarà andato via Berlusconi, la situazione complessivamente peggiorerà. Ma ciò non mi dispiace, perché preferisco il crollo alla crisi e perché la nostra caduta libera, che dura da venti anni, è bene che si concluda con un tonfo.

  3. Tonguessy ha detto:

    @ Stefano:

    tralascio i commenti precedenti, su cui magari avremo occasione di ritornare, e mi focalizzo sull'ultimo capoverso: "credo anche io che, dopo che sarà andato via Berlusconi, la situazione complessivamente peggiorerà". Il che, secondo te,  ci porterà diretti al tonfo finale.

    Ora vorrei capire una cosa: questo movimento di un non ancora nato partito politico vuole andare in direzione del tonfo senza tentare di recuperare quella credibilità, onestà, dignità, sovranità etc che tanti decenni di abusi costituzionali hanno causato?

    La nostra Costituzione è nata dal tonfo della Seconda Guerra Mondiale. I nostri padri costituenti hanno cercato di consegnarci un'ossatura su cui fondare una vita dignitosa per tutti. Non è andata sempre benissimo, ma fino all'arrivo del partito unico ce la siamo cavata benino, direi. C'erano forti movimenti antiatlantisti, ad esempio.

    Certo, un'altra guerra forse azzererebbe tutto e si ripartirebbe ex novo, magari con una nuova costituzione. Ma temo sarebbe di gran lunga peggiore dell'attuale.

    E' questo che stiamo cercando? O non sarebbe invece meglio tentare di recuperare il salvabile, evitando di andare a braccia aperte verso tragedie che sarebbe meglio scansare? Attenzione, non sto parlando di gattopardiani cambiamenti! Sto facendo riferimento a molti punti del Manifesto.

    Dobbiamo a questo punto fare chiarezza: o siamo per il graduale recupero di quei valori cui fa riferimento il Manifesto, oppure stiamo cercando  di mandare a picco il sistema per tentare di resettare la macchina sociale a modo nostro. Quali garanzie abbiamo in tal senso?

    La mia posizione invece è: tentare di mettere alla gogna tutte quelle persone che sistematicamente violano le indicazioni costituzionali per tentare di recuperare quella credibilità ormai profondamente minata da quei malsani comportamenti. Indicare nel contempo una strada percorribile che faccia invertire la rotta attuale, senza necessariamente causare naufragi che solitamente fanno moltissime vittime tra gli strati più poveri ed indifesi della popolazione.

    Poi non è detto che il tonfo possa essere evitato. Auspicarlo o andargli incontro sono cose ben diverse dal saperlo possibile. Ci sono precise responsabilità che ognuno si deve assumere in questo delicato momento, ed è bene farlo con austera consapevolezza. 

  4. stefano.dandrea ha detto:

    Il tuo dilemma è il mio. Rispondo ora in un senso ora in un altro. Davvero credo che il centrosinistra non sia migliore del centrodestra. Tra coloro che combattono Berlusconi la maggioranza vuole una riedizione del centrosinistra, magari "buono", "onesto" "più di sinistra". Io non credo a questa prospettiva.

    Talvolta l'antiberlusconismo mi dava fastidio, perché mi sembrava che eclissasse il nemico: le idee portate avanti in questi anni dal centrodestra e dal centrosinistra; e i soggetti (davvero una sparuta minoranza del popolo taliano) che hanno interesse a continuare nella realizzazione di quelle idee.

    Poi ho capito che fino a quando non esce di scena il Berlusca la situazione è bloccata e allora ho accettato l'antiberlusconismo. Lo sblocco tuttavia potrebbe aprire direzioni inaspettate: hai notato come l'IDV, che è rimasto favorevole al federalismo, tratta con la lega? Se si toglie Berlusconi e in cambio si concede il federalismo, la situazione si è sbloccata, nel senso che è ricominciata la caduta verticale.

    Perciò sono contento che vada via Berlusconi. Non ho argomenti per poter asserire che a quel punto si avrà un nuovo inizio. Anzi ci sarà il rischio di credere veramente che il problema era lui e che la sua eliminazione darà lluogo alla terza repubblica (errore già commesso con Craxi e la prima repubblica: le cose sono peggiorate e non migliorate). Considerata la gravità della situazione, per come io la valuto, non penso più al tonfo come un danno e basta, bensì (anche) come una possibilità.

  5. Claudio Martini ha detto:

    Penso che ormai, almeno agli occhi di chi lo segue da anni, come il sottoscritto, l'involuzione del Freda sia palese e inequivocabile. Una vera e propria deriva complottista, dietrologa, reazionaria. L'aver acquisito il codice di interpretazione althusseriano da La grassa lo ha rovinato. Un articolo del genere merita una sola risposta:
    Vattene vuol dire fuori dai piedi
    Non lo capisci?

    O Suleiman O Suleiman
    Anche tu devi partire
    Resteremo resteremo
    Finchè il regime è andato
    Rivoluzione rivoluzione fino alla vittoria
    Rivoluzione per le vie di tutto l’Egitto
    (Slogan cantato da 2 milioni in Piazza Tahrir)

     

  6. Tonguessy ha detto:

    @Stefano:

    Il tuo dilemma è il mio? Ma io non ho dilemmi in questo senso. Ho solo posto delle domande puramente retoriche. La mia posizione è ferma: il "tonfo" c'è già stato in un passato relativamente recente, ed ha causato oltre 50 milioni di morti. Nella lungimiranza dei nostri Padri Costituenti c'era l'intenzione di preservarci da un rovinoso "tonfo" di quel tipo. Loro furono costretti a provarlo, e decisero che le generazioni successive una scelleratezza del genere non lo meritavano.

    Non auspico il "tanto peggio tanto meglio" nè il paludato immobilismo auspicato da Freda. Non ho il potere di deviare il corso degli eventi, ma la mia speranza è che rientri in gioco una forza che sappia ribilanciare il moribondo sistema poltico attuale.

    Per questo, e non per far provare ai miei figli una qualche tragedia, mi sto cimentando in questa avventura protopolitica. Ho solo questo sentimento e altre visuali non mi interessano.

    L'ho scritto nero su  bianco anche nel mio ultimo articolo qui sopra.

    @Claudio:

    verissimo quello che scrivi. Anch'io seguo da anni (meglio seguivo) Freda e mi dispiace molto vedere una mente così brillante regalarsi al nemico dantan. Che questo ci possa servire di lezione: la bravura non è tutto. Di questo ci avevano ampiamente ammonito i Sofisti 2500 anni fa: quando la Parola perde il Sacro diventa arma di distrazione.

    Una cosa di buono l'ha fatta però: ha tolto la falce e martello dall'intestazione del suo blog.

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