I piani di riforma dell’Eurozona di Macron incontrano critiche
Un articolo della tedesca ‘Zeit’ mostra come per i dirigenti tedeschi il successo elettorale di Macron in Francia sia l’occasione di imporre alla Francia la piena misura delle riforme di austerità, unico mezzo perché recuperi la sua competitività e riequilibri la bilancia estera. Se Macron sarà fedele alla mission affidatagli dalle oligarchie europeiste, e se i Francesi glielo consentiranno, la Francia si avvolgerà nella stessa spirale deflattiva che ha messo in ginocchio il sud dell’Europa e l’acronimo Piigs si arricchirà di una nuova lettera.
L’articolo originale è disponibile al seguente collegamento:
http://www.zeit.de/politik/ausland/2017-05/frankreich-emmanuel-macron-reformplaene-kritik
Traduzione di Paolo Di Remigio
Francia
I piani di riforma dell’Eurozona di Macron incontrano critiche
Un ministro delle finanze UE? Eurobond? I politici della CDU e di FPD (Freien Demokraten Partei) respingono le proposte del futuro presidente francese. Da lui si aspettano sforzi.
I piani di riforme nell’Eurozona del futuro presidente francese Emmanuel Macron incontrano resistenza tra i politici tedeschi. Il commissario europeo all’economia Günther Oettinger ha detto che non gli sembra granché la richiesta di Macron di un ministro delle finanze dell’eurozona. Nella Rhein Neckar Zeitung l’esponente della CDU ha ricordato che la Commissione europea controlla lo sviluppo economico, l’Eurogruppo decide gli aiuti finanziari, il Meccanismo europeo di stabilità provvede al finanziamento. “Attualmente non c’è nessuna ragione per cambiare qualcosa in questa architettura”.
Il segretario di stato alle finanze Jens Spahn (CDU) dopo l’elezione di Macron ha ammonito a non introdurre obbligazioni di cui siano responsabili più paesi europei. Ha detto alla rivista Bild: “Né l’Eurozona né la Francia soffrono una carenza di debiti”. Anche Gunther Krichbaum (CDU), direttore della Commissione per gli affari europei del Bundestag, rifiuta una “comunitarizzazione dei debiti”. Il capo della FPD Christian Lindner ha sottolineato: “La Francia risolva i suoi problemi non con la pompa, ma con le riforme economiche. Abbiamo speranza su Macron, ma neanche lui ha può rendere ammissibile fare più debiti”.
Anche il presidente della Camera tedesca per industria e commercio (DIHK), Eric Schweitzer, si è espresso contro l’introduzione dei cosiddetti eurobond. Ha detto alla Rheinische Post: “Non sono affatto d’accordo con la comunitarizzazione dei debiti – non è buona per un uomo singolo, non è buona per le imprese e non è buona negli Stati”. Ha detto Schweitzer: “Indebolirebbe la posizione della Germania e dell’Europa, perché gli investitori e i risparmiatori potrebbero perdere la fiducia nell’euro”.
Weber esige riforme in Francia
In passato Macron ha appoggiato l’introduzione degli eurobond. Durante la campagna elettorale ha anche auspicato un bilancio dell’Eurozona e standard sociali minimi nella UE. Il capogruppo del conservatore EVP (Europäischen Volkspartei – Partito popolare europeo) nell’Europarlamento, Manfred Weber, esige che Macron si concentri innanzitutto sulle riforme nel suo paese. Ha detto l’esponente della CSU alla Rheinische Post: “Macron può esigere misure di riforma in Europa solo dopo aver dimostrato di essere capace di riformare il proprio paese. È escluso un trattamento particolare” in favore della Francia “soltanto perché è un paese grande e importante”.
Alla rivista Die Welt il vicepresidente del Parlamento europeo, l’esponente della FPD Alexander Graf Lambsdorff, ha detto che compito di tutti i democratici e di tutti i partner della Francia è di aiutare Macron perché la sua presidenza sia un successo. Con un riferimento alle critiche della CDU, egli ha detto: “Dovremmo condurre senza paraocchi i colloqui sulla riforma dell’Eurozona”. L’eurocommissario Oettinger ha detto che il partenariato franco-tedesco non può consistere di obblighi da Berlino. “Sono importanti le soluzioni comuni. Ciò presuppone una capacità di compromesso anche nel governo tedesco”. Ha nominato innanzitutto i compiti di difesa, di protezione dei confini, di lotta al terrorismo e di immigrazione, che costa denaro.
Lunedì il portavoce del governo Steffen Seibert aveva dichiarato che il governo tedesco rifiuta le obbligazioni congiunte dei paesi dell’euro. Mentre il cancelliere federale Angela Merkel (CDU) ha semplicemente detto di non avere dubbi che lavorerà bene con Macron, il ministro degli esteri Sigmar Gabriel (SPD) ha chiesto aiuto concreto per il nuovo presidente francese. Gabriel propone un fondo di investimento franco-tedesco.
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