La nostra richiesta di rettifica al Secolo d’Italia sul caso Fusaro
Gent.mo Direttore del Secolo d’Italia,
in data 22 giugno 2017 è apparso sul quotidiano online da Lei diretto l’articolo, a firma di Annalista Terranova, dal titolo “Il caso Fusaro, così un marxista diventò maestro per la destra radicale“.
Il predetto articolo contiene affermazioni non veritiere e diffamatorie sul nostro conto, in quanto lesive della nostra immagine, delle quali chiediamo l’immediata rettifica ed in merito alle quali ci riserviamo di intraprendere ogni più opportuna azione.
Nell’articolo, infatti, si fa esplicito riferimento a una nostra inziativa politica alla quale avevamo invitato, fra gli altri, anche il prof. Diego Fusaro, del quale ci siamo visti costretti a respingere l’accettazione (qui il nostro comunicato: https://appelloalpopolo.it/?p=32031) a causa del cachet dal medesimo richiestoci, unico fra i 12 invitati.
Che l’articolo si riferisca a noi è reso altresì palese dal riferimento testuale all’epiteto dal prof. Fusaro rivoltoci nella sua riposta.
Nello specifico riteniamo gravemente lesiva l’affermazione, contenuta nell’articolo in questione, secondo cui il prof. Fusaro sarebbe “una specie di idolo per alcuni gruppi di estrema destra e leghisti rimasti tuttavia delusi quando, invitato il giovane docente di filosofia a un loro convegno, hanno dovuto fare i conti con il cachet richiesto”.
Il Fronte Sovranista Italiano, infatti, non è un gruppo di estrema destra e non è leghista, ma è il primo partito sovranista italiano (nato il 5 giugno 2016 dopo 4 anni di lavoro dell’Associazione Riconquistare la Sovranità) e nel proprio Statuto si richiama ai valori consacrati nella Costituzione repubblicana nata dalla Resistenza, della quale intende realizzare la completa attuazione.
Nell’incontro a cui avevamo invitato il prof. Fusaro, che si terrà a Pescara il 15 luglio 2017 con il fine di presentare il nostro progetto per le elezioni regionali abruzzesi del 2019, sono stati invitati anche Alberto Bagnai, Carlo Formenti, Ferdinando Pastore, Giorgio Cremaschi, Marco Mori, Mario Volpi, Maurizio Gustinicchi, Mauro Scardovelli, Roberto Sajeva, Thomas Fazi, Ugo Boghetta, a dimostrazione che il riferimento dell’articolo in questione a “gruppi di estrema destra e leghisti” risulta oltremodo falso e fuorviante.
Sovranismo e sovranista sono neologismi che noi del FSI abbiamo definito e introdotto nella politica italiana, per designare l’istanza di riconquista della sovranità da parte del popolo e dello Stato italiani, unitamente alla necessità di ricollocare la Costituzione al vertice del nostro ordinamento, alla luce dell’insanabile contrasto, da noi denunciato, fra la Costituzione medesima e i Trattati europei.
Nel nostro Statuto abbiamo espressamente scelto di non autodefinirci come di centro, di centrosinistra, di centrodestra, di destra o di sinistra, né in altro modo che non sia sovranista, poiché abbiamo ritenuto prioritario focalizzare l’attenzione sulle nostre proposte politiche e sulla loro rispondenza al programma costituzionale.
Il fatto che altre formazioni politiche stiano cercando di appropriarsi del nostro neologismo, non fa del sovranismo, e in particolare del sovranismo costituzionale, un concetto di estrema destra o di destra, né tantomeno leghista.
Quanto al nostro rapporto con il prof. Fusaro, riteniamo falsa ed estremamente scorretta la definizione di idolo: Diego Fusaro non è per noi un idolo, né un maestro. Al prof. Fusaro, come ad altri, non abbiamo chiesto una relazione, ma abbiamo proposto un progetto che sarà da noi diretto, in funzione del quale l’avremmo invitato a fornirci eventuali suggerimenti, laddove l’avesse ritenuto interessante, e soprattutto a coinvolgere abruzzesi di valore conosciuti nella sua opera di divulgazione.
Alla luce di quanto sopra, ci attendiamo puntuale rettifica dell’articolo denunciato, mediante pubblicazione del presente comunicato.
Il Comitato Direttivo del FSI
Un tipo come Fusaro che si atteggia a palaidino dei poveri e degli Oppressi non dovrebbe chiedere compensi di sorta ma semgmai devolverli In beneficenza