I giovani sconfiggeranno i cattivi maestri postmoderni
di STEFANO D’ANDREA
I giovani cercano un senso, e anche quando, per l’educazione che hanno ricevuto, non lo cercano, posti davanti a una prospettiva di senso, restano incuriositi; e se la prospettiva è ad essi illustrata da un buon maestro, l’abbracciano.
I postmoderni, invece, sono tutti vecchi. Tutti falliti. I postmoderni vorrebbero persuadere i giovani che la vita non ha un senso, che il mondo o il tuo paese non possono cambiare, che la tecnica e il capitale sono onnipotenti e i veri attori del mondo, che l’uomo ha perso il dominio sulla vita associata.
Oltre ad essere falsa, perché alcuni uomini hanno ancora il completo dominio sulla vita associata, e la complessità non è casuale ma voluta, la teorica postmoderna è falsa quando afferma che noi comuni cittadini siamo impotenti.
Il pensiero postmoderno, pensiero debole o nichilista o di accettazione del caos, sta soltanto a significare che autori sconfitti nella vita, falliti e che rimuovono il fallimento per non deprimersi, vogliono continuare a scrivere pur non avendo una teoria da proporre; e allora non resta che scrivere che non ci saranno più dottrine, che non ci saranno più ideologie, che non ci saranno più partiti che cambieranno il mondo.
Sono semplicemente cattivi maestri.
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