Riconquistare l’Italia: una lunga fase si è conclusa
di STEFANO D’ANDREA
Il carnevale elettorale dei partiti liberali, variamente mascherati, sta per finire. Tra breve avremo l’ennesimo governo liberale, in un Parlamento dominato dai liberali.
I tifosi taceranno, eccettuati gli ingenuotti (si spera pochi) che trascorreranno tre o quattro anni a prevedere erroneamente e ad invocare elezioni anticipate. E salvo, purtroppo, riaccendere il tifo, ancor più ingenuamente, in occasione delle inutili elezioni europee, la cui unica funzione è di legittimare l’Unione Europea, i Patrioti, i difensori della Repubblica Italiana e della Costituzione Italiana, del modello dirigista in economia, gli avversari del grande capitale e dell’inganno globalista liberoscambista e cosmopolita, potranno dare una mano a Riconquistare l’Italia, in occasione di varie elezioni Regionali – Abruzzo, Trentino Alto Adige, nel 2018; Emilia Romagna, Sardegna, Piemonte e Calabria nel 2019; Puglia, Toscana, Veneto, Liguria, Campania e Umbria nel 2020.
Il tempo del voto al “meno peggio”, del turarsi il naso, del votare alcuni partiti soltanto perché candidano, magari in altra regione, un personaggio famoso idiotamente reputato salvifico – reputare salvifico un personaggio pubblico è sempre da idioti; un partito o più partiti salveranno l’Italia e ridaranno dignità ai lavoratori autonomi e subordinati italiani, non uno o altro personaggio – è finito: si concluderà il 4 marzo.
Chi in questi anni ha lavorato con tenacia, pazienza, umiltà, intelligenza a cercare uomini di valore che militassero per la elaborazione e attuazione di un grande progetto, offrirà finalmente ai Patrioti, ai difensori della Repubblica Italiana, della Costituzione Italiana, del modello dirigista in economia, agli avversari del grande capitale e dell’inganno globalista liberoscambista e cosmopolita, la possibilità di dare un piccolo ma concreto contributo al progetto di Riconquistare l’Italia e, ai pigri, finalmente la possibilità di votare un partito stimato.
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