Il quadro parlamentare e quello sociale: le destre e la scomparsa della sinistra
di STEFANO D’ANDREA
Siccome il M5S è un partito diretto dall’alto, è stato facile farne ideologicamente un altro PD, “onesto” per carità, ma ideologicamente un altro PD.
Insomma, in Parlamento abbiamo una destra liberal per il grande capitalismo cosmopolita, per 3/5 “onesta” (M5S) e per 2/5% “corrotta” (il PD), parti destinate ad allearsi, perché con il proporzionale partiti che hanno le stesse idee devono stare per forza assieme.
Appena appena diversa Forza Italia, composta per una parte da uomini che appartengono alla destra liberal per il grande capitalismo cosmopolita e, per altra parte, da congreghe di opportunisti non qualificabili e imprevedibili.
La Lega è invece oggettivamente diversa. C’è una parte che è destra liberal per il capitalismo cosmopolita (per questa parte il il regionalismo o federalismo o indipendentismo sono fuffa per i gonzi oppure armi ideologiche contro lo Stato) e una parte che è destra liberale (non liberal) in questo momento nazionalista.
Era stato previsto che, in questa epoca, avremmo avuto due destre, sebbene l’una, la destra liberale e nazionalista sia soltanto un sesto o un settimo dell’altra.
E la distinzione destra sinistra è stata effettivamente superata, nel senso che la sinistra è scomparsa. Infatti il “consumatore” è liberale (al più liberal) e quindi di destra (destra significa liberale da quando emerse la questione sociale; prima, invece, i liberali erano la sinistra).
La sinistra è scomparsa dalla politica perché è scomparsa dalla società. Il cittadino, come patriota era anche di sinistra e il lavoratore era di sinistra.
Il consumatore è di destra. Il consumatore deve tutto ma proprio tutto, tutti i consumi che ha e che desidera ai capitalisti. Deve a questi ultimi desideri abitudini caratteri e modificazioni antropologiche. Non era propriamente vero per il lavoratore. Era vero invece per lo schiavo. Il consumatore adora i ricchi, adora chi consuma molto, adora chi sfonda il video e diviene oggetto di consumo dei video-fans-dipendenti.
Di questa situazione deve prendere atto chi fa politica. Si tratta di una situazione epocale, che potrebbe durare secoli.
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