Il Decreto Di Maio diventa legge
di GIANVITTORIO DOMINI (FSI Genova)
Il Decreto Dignità diventa legge. Con 155 voti favorevoli, 125 contrari (e un solo astenuto) l’Aula del Senato ha definitivamente approvato il decreto «Dignità». Nella giornata di ieri, il Senato ha dato così l’ok al testo del D.L. 87/2018. Il testo non ha subito correzioni in commissione rispetto a quello licenziato dalla Camera il 2 agosto; il Senato ha infatti approvato senza modifiche il testo che era stato approvato dalla Camera. Ora si attende la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale per l’entrata in vigore.
In data 2 agosto la Camera dei Deputati aveva approvato il disegno di legge di conversione in legge del decreto-legge 87 del 12 luglio 2018 recante disposizioni urgenti per la dignità dei lavoratori e delle imprese.
Rispetto all’originale testo del D.L. “Dignità” sono diverse le novità in materia di lavoro introdotte a seguito del lavoro parlamentare; le principali modifiche riguardano il bonus assunzioni per gli under 35, i contratti a tempo determinato con il periodo transitorio per l’applicazione delle nuove regole, la disciplina dei voucher nel settore del turismo e dell’agricoltura, l’indennità di licenziamento ed il contratto di somministrazione.
Per quanto riguarda il bonus assunzioni under 35 rimane la novità che era stata introdotta alcuni giorni fa dopo la discussione in Commissione Lavoro: il bonus assunzioni giovani così come introdotto nella Legge di Bilancio 2018 potrà essere richiesto per le assunzioni di lavoratori under 35 fino al 2020 (in precedenza la scadenza era fissata al 31 dicembre 2018, dopo quella data il limite sarebbe sceso a 30 anni).
L’esonero del 50% dei contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro è stato riconosciuto per un massimo 3 anni e con un tetto di 3mila euro su base annua. Le coperture arriveranno dall’aumento del prelievo erariale unico sugli apparecchi da gioco a partire dal 2019. La misura costerà circa 300 milioni di euro nel triennio 2019-2021 che saliranno complessivamente a 600 milioni fino al 2024.
I contratti a tempo determinato, compresi quelli in somministrazione, non potranno superare il 30% dei contratti a tempo indeterminato nella stessa azienda. Vengono poi introdotte anche le multe (ammenda) di 20 euro al giorno, per ciascun lavoratore, per la somministrazione fraudolenta.
È stata inoltre definita la sanzione per le proroghe oltre i 12 mesi senza causale nei contratti a termine: per i contratti di durata superiore a dodici mesi senza causale il contratto si trasformerà in contratto a tempo indeterminato dalla data di superamento del termine di dodici mesi; per le proroghe di contratti con durata già oltre i 12 mesi senza causale questi ultimi si trasformeranno a tempo indeterminato a partire dalla data della proroga.
Le nuove regole sui contratti a termine si applicheranno dal prossimo 1° novembre; è stato quindi introdotto un periodo transitorio, sino al 31 ottobre, entro il quale per i rinnovi e le proroghe si continueranno ad usare le vecchie regole.
La legge appena approvata aumenta anche le indennità in caso di offerta conciliativa per i licenziamenti illegittimi; ad oggi, le mensilità minime da corrispondere andavano da un minimo di due ad un massimo di 18; con la nuova normativa si andrà da un minimo di 2 ad un massimo di 27.
I cd. voucher sono stati reintrodotti in alcuni settori: nel turismo, in agricoltura e negli Enti Locali; dopo l’abolizione improvvisa dello scorso anno, i voucher sono tornati sotto la nuova veste della Prestazione Occasionale (“PrestO”); i PrestO potranno essere usati come i vecchi voucher ma solo nel settore agricolo e negli Enti Locali, dagli alberghi e dalle strutture ricettive che hanno fino a 8 dipendenti. I voucher, inoltre, potranno essere impiegati solo per alcune categorie di soggetti, ossia pensionati, studenti under 25, disoccupati e percettori del reddito di inclusione o di altre forme di sostegno al reddito.
Significative novità riguardano il mondo della scuola: arriva infatti la proroga dei contratti fino al 30 giugno 2019 e l’indizione di un concorso straordinario per risolvere il problema delle maestre diplomate prima del 2001-2002. Verranno prorogati tutti i contratti fino al 2019 trasformando quelli a tempo indeterminato in contratti a termine fino al 30 giugno 2019 e prorogando chi aveva già il contratto a tempo determinato. Si procederà poi, come da testo unico, all’immissione in ruolo: per il 50% dei posti vacanti attingendo alle graduatorie e per il restante 50% tramite concorso, attingendo prima alle graduatorie dei concorsi banditi nel 2016 e poi procedendo con concorso straordinario che verrà bandito nel 2018-2019. Il concorso sarà riservato ai diplomati magistrali e ai laureati in scienze della formazione primaria.
La legge appena approvata conferma infine le norme di contrasto al fenomeno della delocalizzazione delle imprese e quelle per la lotta alla cd. ludopatia. Con l’approvazione di ieri il decreto dignità esce dall’aula parlamentare in un testo sicuramente più organico. Inizia ora la prova più difficile: quella dei fatti.
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