Più tasse e più tagli, ce l’ha chiesto l’Europa
di GIANLUCA BALDINI (FSI Pescara)
Dal 2012 lo Stato italiano non esiste più.
È diventato un’impresa, una specie di ITALIA S.p.a., che deve fare utile per sopravvivere.
Il principio del pareggio di bilancio in Costituzione ha reso incostituzionale qualsiasi impegno di spesa che non trovi copertura nella raccolta fiscale, quindi per finanziare qualsivoglia servizio lo Stato dovrà o chiedere più tasse, o sottrarre risorse a un altro servizio.
Possiamo ringraziare tutti i partiti dell’arco costituzionale per aver introdotto questo principio in ossequio alle prescrizioni che l’Unione Europea ha introdotto nel Fiscal Compact.
Ricordatevelo ogni volta che un ospedale chiude, ogni volta che accompagnate vostro figlio in una scuola che rischia di crollare alla prima scossa di terremoto, ogni volta che vi toccherà percorrere 200 km per una causa civile perché il tribunale più vicino sarà in un’altra regione, ogni volta che vedrete una strada franare e l’ente territoriale competente fare spallucce lamentando la carenza di risorse per interventi di mitigazione del dissesto idrogeologico, ogni volta che sentirete la storia di un amico malato oncologico a causa dell’esposizione ad agenti inquinanti che provengono da una discarica abusiva o da un impianto chimico o industriale dismesso per la cui bonifica le risorse non saranno mai disponibili e ogni volta che passerete una settimana senza luce e acqua a causa dei danni causati da eventi atmosferici intensi che non possono essere affrontati con prontezza per carenza di mezzi e uomini.
Insomma ogni volta che vi lamentate perché qualcosa non va, sappiate che dal 2012 ci siamo anche legati le mani dietro la schiena da soli, perché ce l’ha chiesto l’Europa.
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