Il governo e la nuova situazione politica italiana
di STEFANO D’ANDREA (Presidente del FSI)
Chi si attende che il governo m5s-pd ripeta pedissequamente gli errori dei passati governi a guida PD, è in errore.
In primo luogo perché c’è il M5S, che, pur essendo una forza europeista ed essendo stato partorito e guidato, ancora oggi, da due persone neo-liberali (Grillo e Casaleggio, prima padre e poi figlio), non è mai stato fanatico del neoliberalismo e dell’europeismo come il PD.
Sinceramente non si vede per quale ragione il M5S debba concedere al PD più di quanto concedeva alla Lega. Anzi è dato prevedere che i pentastellati abbiano imparato a trattare e che concedano qualcosa in meno. La diversa previsione degli ultrà leghisti e fondata sull’idea che i pentastellati siano stupidi o venduti, quando in realtà ciò che è certo è soltanto che Salvini ha dimostrato di essere stupidissimo. Il M5S per ora si è comportato con furbizia a Salvini sconosciuta. Insomma, i leghisti, anziché far fuori il capo e prendere atto che è un fallito, danno le colpe all’esterno. Ma non vi è alcuna razionalità in queste previsioni.
Probabilmente non già nelle regionali in Umbria, che si svolgeranno il 27 ottobre, ma certamente in quelle di marzo che si svolgeranno in Calabria e in Emilia Romagna, e poi in quelle che si svolgeranno a maggio (Campania, Veneto, Puglia, Toscana, Liguria e Marche), l’allenza PD-M5S scenderà in campo conquistando almeno sei regioni su otto. Sarà la definitiva conferma che in Italia nessun leader politico è stato mai inetto come Salvini.
In secondo luogo, perché il PD rimarrà un partito ultra-europeista ma perderà il fanatismo, che lo rendeva stupido fino al masochismo. Il PD ha preso atto che deve continuamente negoziare in Europa per avere quanti più spazi è possibile e i suoi alleati europei sanno che devono concedere qualcosa, altrimenti in Italia tornano i qualunquisti della Lega. Ciò tra l’altro avviene quando in Europa le idee su una eccessiva austerità vanno cambiando, anche per l’interesse della Germania a politiche relativamente espansive.
In terzo luogo, l’euro è stato salvato dal potere sovranazionale europeo, che ha agito da sovrano in stato di eccezione, violando le norme dei Trattati. Una volta dimostrato che esistono i meccanismi per salvare l’Euro in fase di crisi, si può tentare di allentare la disciplina. Questa è la situazione nella quale si trovano oggi consapevolmente la Germania e la Francia, che hanno in mano i protettorati italiano e spagnolo.
Due recenti dichiarazioni, l’una del ministro Lamorgese (più umanità ma i porti resteranno chiusi) e l’altra del ministro Gualtieri (faremo deficit) confermano che ormai il quadro politico italiano è chiaro ed è diverso da quello di un anno fa, quando il PD doveva rivendicare continuità e non poteva che perdere le elezioni.
Quindi, da un lato abbiamo l”alleanza neoliberale ed europeista M5S-PD, che potrebbe approvare qualche piccolissimo provvedimento sociale, per lo più abrogando e tornando in dietro rispetto a normative introdotte nel ventennio trascorso soprattutto dal PD (ma anche da Lega FI e AN), e che non essendo foriera, a differenza dell’alleanza Salvini-Meloni di una critica culturale (ma cialtronesca) all’Unione europea, potrebbe beneficiare di “aiuti” europei, ossia della carità dell’Unione Europea.
Dall’altro abbiamo l’alleanza Salvini-Meloni fatta di europeisti antieuropeisti, di indipendentisti neonazionalisti, di federalisti-autonomisti e di cialtronismo paragonabile al masochismo del PD durante gli anni della crisi dell’euro.
Su un terzo lato abbiamo la potenziale alleanza Giorgetti, Berlusconi, Briatore.
Una situazione interessante, che potrebbe portare di nuovo al proporzionale puro, che garantirebbe tutte le otto forze politiche. Sarebbe davvero un dono del destino.
Manca ancora in Parlamento il vero partito antieuropeista, che vuole riconquistare la sovranità e l’indipendenza, perché intende andare oltre il vago prezzemolo sociale che ha caratterizzato il governo M5S-Lega e caratterizzerà i governi M5S-PD, che avremo negli anni 2019-2028, e vuole iniziare a percorrere una strada che faccia riemergere sulla scena del mondo i paesi europei, imprigionati nel ventre del Mostro che hanno costruito.
I veri sovranisti, anziché continuare a dar credito al M5S e alla Lega, devono lavorare alla costruzione del loro partito. Noi lo stiamo facendo.
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